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Allarme nuovi quartieri proliferano eternit e rifiuti  
15 luglio 2007

Siamo andati un po' a curiosare nelle zone di nuova espansione dove a breve sorgeranno nuove abitazioni per sondare un po' la situazione riguardo ai rifiuti, e visto che in città la situazione è alquanto critica abbiamo pensato di dare un'occhiata a quelle che saranno le nuove periferie cittadine. Addentrandoci per le dissestate vie dei cantieri tra la polvere diffusa ahimè scopriamo appena entrati un cumulo di rifiuti di ogni tipo: poltrone, mobili, rifiuti edilizi di ogni tipo, frigoriferi, scarti meccanici e a dirittura un intero serbatoio di eternit lasciato lì dall'incivile di turno. Ma, fiduciosi che il nostro itinerario nella nuova zona d'espansione non sarà tutto segnato da scoperte del genere, continuiamo il nostro giro e neanche a 20 metri di distanza lo squallido spettacolo si ripete. Un intero cumulo di cartoni, materiale plastico e scarti edilizi giacciono di fronte ad un palazzo appena costruito e già abitato da qualche famiglia appena trasferitasi nello stabile. Sorge così la curiosità di chiedere agli abitanti dello stabile se hanno già preso provvedimenti e denunciato alle autorità competenti e alla nettezza urbana quell'indecente spettacolo di rifiuti visibile appena ci si affaccia dalla finestra della loro abitazione. E, incredibilmente, ci sentiamo rispondere che non hanno ancora denunciato la presenza di quel cumulo di rifiuti proprio sotto casa, ma chiedono a Quindici di denunciare almeno alla nettezza urbana le condizioni igienico sanitarie in cui vivono da alcuni mesi. Esterrefatti continuiamo il nostro giro e a poca distanza incontriamo nuovamente cumuli di rifiuti: sanitari, tapparelle rotte e cumuli di plastica sono accatastati sul ciglio della strada, e ancora infissi in legno, pneumatici, carcasse di frigo e di tv: insomma, tutti rifiuti pericolosi che giacciono senza alcuna precauzione in queste discariche (abusive) di alcuni metri quadrati a cielo aperto. Ma le sorprese non finiscono qui, infatti, ormai esausti dello squallore mentre ci accingiamo ad abbandonare l'area sul ciglio della strada percorsa, facciamo l'ennesima scoperta: un intera discarica di eternit. Troviamo abbandonati sul ciglio della strada sparsi su tutta l'area in costruzione quantità considerevoli di eternit, interi contenitori di ogni forma e dimensione il più delle volte rotti così da sprigionare più facilmente le fibre di amianto nocive, se non mortali per l'uomo. Non solo contenitori, ma anche tettoie, coperchi e cocci di ogni dimensione: tutti solo ed esclusivamente di eternit. Le incredibili scoperte però non finiscono qui perché percorrendo alcuni metri scopriamo che la strada da noi percorsa è letteralmente cinta per diversi metri da materiale plastico misto a catrame, una volta forse utilizzato per isolare alcuni tetti di abitazioni dalle infiltrazioni d'acqua e ora scaricati lì invece che in discariche autorizzate e specializzate per lo smaltimento di tali rifiuti. Insomma una vera e propria discarica di rifiuti pericolosi come è possibile vedere dalle foto, anche se queste sono solo alcune immagini dello stato vergognoso di quelle che saranno le nuove periferie cittadine ad elevata densità abitativa. A chi compete la pulizia di queste aree? Chi deve sanzionare, la Guardia di Finanza, che conduce un apprezzabile lavoro a difesa dell'ambiente? L'amministrazione comunale, abituata alla sporcizia diffusa in città, non ritiene a rischio queste aree? E i responsabili dei cantieri non hanno l'obbligo di garantire anche la sicurezza ambientale? Chi deve bonificare quest'area all'«amianto»? Segnaliamo inoltre, e qui siamo veramente ai limiti del sopportabile, la presenza già da qualche settimana se non da qualche mese di un contenitore in eternit abbandonato addirittura davanti al cancello del nuovo parco della 167, quello mai aperto al pubblico, un parco per accogliere bambini e non solo a cui non si può far respirare aria di fibre di amianto o gas di scarico vista la vicina presenza della S.S.16 bis. Aspettando che il nostro sindaco metta in pratica (con i fatti e non a parole) l'amore per la città tanto propagandato in campagna elettorale e sperando di aver almeno scosso chi di competenza a prendere seri provvedimenti su quest'area che a breve sarà completamente abitata, diamo appuntamento ai lettori fra qualche settimana, quando ci ripromettiamo di tornare “sul luogo del delitto” per verificare la situazione magari trovare chissà quali altre sorprese... A proposito, ma l'Asm esiste a Molfetta?
Autore: Giovanni Angione
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