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Allarme criminalità e sicurezza
15 settembre 2001

In questo numero per la rubrica “Molfetta e dintorni”, abbiamo scelto di riportare anche parte delle notizie di cronaca nera avvenute negli ultimi due mesi, notizie che i nostri lettori che ci seguono quotidianamente anche su “Quindici on line”, il portale dell’informazione a Molfetta (www.quindici-molfetta.it) leggono e commentano liberamente. Riportiamo, perciò, anche i loro commenti, omettendo i nomi (che si possono comunque trovare sul sito). Si tratta di residenti, ma anche cittadini molfettesi che abitano in altre città o all’estero, o che lavorano a bordo delle grandi navi mercantili e ci seguono via Internet. L'assassinio del giovane Grosso, unitamente all'altra assurda morte del meccanico De Ceglie, avvenuta al "Park Club" in seguito a una caduta determinata da una presunta gomitata al torace ricevuta da un conoscente durante un litigio, hanno profondamente scosso l'opinione pubblica molfettese. Se a questi fatti si aggiungono lo stupro compiuto in pieno centro e altri episodi di violenza minore, l'escalation dei furti negli appartamenti, si comprende come il clima in città da qualche mese sia cambiato. I cittadini si interrogano preoccupati. Dipende dal cambio di amministrazione? Il centro-destra è forse meno attento alla qualità della vita della città? Oppure certi bulli locali si sentono legittimati, da un nuovo governo, ad agire con arroganza nella speranza di restare impuniti? O forse sentono un humus più favorevole? Sono interrogativi inquietanti, ai quali occorre dare una risposta. La politica si fa anche attraverso una presenza nella città, con atti e comportamenti (che non sono certo quelli di consiglieri comunali e rappresentanti delle istituzioni che – come ci viene segnalato da più parti – girano in moto controsenso e senza casco: si sentono legittimati dalla carica a considerarsi al di sopra della legge?) che possano essere considerati di esempio per i cittadini. Apriamo un dibattito sulla sicurezza. ECCO ALCUNE NOTIZIE DI CRONACA NERA PRESENTI SU “QUINDICI ON LINE” Ammazza il rivale in amore con una coltellata al cuore Gli ha conficcato un coltello nel cuore perché la sua ragazza lo aveva preferito a lui. E' successo a Molfetta nella tarda serata di ieri in via Trieste, una traversa della centralissima via Cavallotti. Michele 16 anni, non si era rassegnato al fatto che la sua ragazza Carmela, 15 anni, lo aveva lasciato preferendogli un giovane più grande, Raffaele Grosso, 21 anni e, dopo alcune minacce, ha deciso di affrontare la coppia in via Trieste, nei pressi della casa per ragazzi difficili, la comunità "Incontro". Michele ha chiamato il rivale gridandogli "lei è mia, lasciala stare", ma Leo, come lo chiamavano gli amici, non si è fatto intimorire e ha abbracciato più forte Carmela, la "bambola", come è definita in paese, e si è allontanato con lei. A quel punto Michele, preso dall'ira, li ha inseguiti, ha tirato fuori un coltello e lo ha conficcato dritto nel cuore del rivale. Poi lo ha lasciato in una pozza di sangue ed è fuggito. I carabinieri lo hanno trovato qualche ora più tardi a vagare senza meta, sconvolto, tra le campagne in contrada "Nepta": non ha opposto resistenza e si è fatto arrestare, ora è in stato di fermo a disposizione della magistratura, con l'accusa di omicidio premeditato, secondo il provvedimento emesso dal sostituto procuratore del Tribunale dei minori, Maria Saracino. Leo, la vittima, aveva un fratello gemello Sergio, insieme ad altri sei fratelli, ed era considerato un ragazzo tranquillo, lavoratore, aveva cominciato come garzone di fruttivendolo e poi aveva scelto di fare il muratore, "per guadagnare di più". L'altro, l'assassino, viene descritto come un bullo: capelli biondi a spazzola, occhi azzurri, sempre accigliati, uno spaccone, uno sbandato. La ragazza, orfana di entrambi i genitori, era ospite della comunità "Incontro" in via Trieste per ragazzi difficile e aveva trovato in Leo quell'affetto che le era mancato in famiglia. Aveva preferito questo ragazzo all'altro, perché era più grande, si sentiva più protetta e il fatto che lavorasse, le sembrava aprire una prospettiva per un domani meno incerto. Rissa al porto feriti un molfettese e un albanese Un cittadino italiano e un albanese, con permesso di soggiorno, sono rimasti feriti durante una rissa avvenuta nella zona del porto di Molfetta. Nella rissa sono rimasti coinvolti anche altri immigrati e cittadini molfettesi. Il litigio sembra sia avvenuto per futili motivi. Al termine dello scontro, sono intervenuti i carabinieri che hanno sequestrato un coltello e denunciato a piede libero le due persone rimaste ferite. Uno dei due, un molfettese di 33 anni, ha riportato ferite multiple da taglio al volto e alla mano destra. Ferite meno gravi per l'albanese di 25 anni: ha riportato una taglio a un dito della mano sinistra. Droga, arrestato un giovane spacciatore Sorpreso dai carabinieri a spacciare droga, è stato arrestato un giovane, già noto alle forze dell’ordine. Si tratta di Massimiliano Piccininni, ventenne, che stava vendendo una dose di hascisc nei pressi di via Crocifisso, nei pressi del centro, strada nota già per precedenti episodi criminali e per trovarsi nel quartiere dove il traffico di stupefacenti era più intenso. Il giovane è stato rinchiuso nel carcere di Trani. L’operazione rientra fra quelle che la compagnia di Molfetta sta effettuando per arginare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti che, come dimostrano le notizie di cronaca, sembra stia riprendendo piede in città. Violentarono una ragazza, arrestati tre pregiudicati Minacciata con un coltello in pieno centro nel tardo pomeriggio e violentata da tre pregiudicati. E’ accaduto a una ragazza di 19 anni di Molfetta, che ha denunciato i malviventi ai carabinieri, facendoli arrestare. Si tratta di tre noti pregiudicati di Molfetta: Pantaleo Sinigaglia, di 29 anni, Corrado Sigrisi, di 26 e Angelo dell’Olio, di 22. Nei loro confronti sono state emesse ordinanze di custodia cautelare dal gip del Tribunale di Trani (Bari) Antonio Lovecchio. Secondo quanto accertato dai militari, il fatto è avvenuto il giovedì 6 settembre scorso: la ragazza, da poco maggiorenne, intorno alle 19, sarebbe stata avvicinata da uno dei tre mentre era ferma nei pressi di un bar vicino alla stazione ferroviaria di Molfetta in attesa del fidanzato. Uno dei tre malviventi le si è affiancato e, minacciandola con un coltello, l’ha costretta a seguirlo sino ad un vicino capannone industriale abbandonato che si trova alle spalle della stazione. La ragazza, che in un primo momento pensava che l’uomo volesse derubarla del portafoglio o del telefonino, ha cercato inutilmente di resistere. Lungo la strada si sarebbero poi aggiunti anche gli altri due. Una volta giunti nel capannone, i tre l’hanno spogliata e violentata a turno. Poi l’hanno lasciata per terra piangente: nessuno ha udito le urla e i lamenti della ragazza, la quale qualche minuto più tardi, facendosi forza, è andata alla caserma dei carabinieri per denunciare l’accaduto e fornire le prime descrizioni degli aggressori, per la verità abbastanza insufficienti. I militari l’hanno subito accompagnata all’ospedale, dove i medici hanno rilevato le tracce della violenza. Il giorno successivo, mentre era in compagnia di un’amica, la ragazza è stata avvicinata da uno dei tre violentatori che le ha chiesto, schernendola e intimidendola: «Come va, tutto bene?». E’ allora che il ricordo della violenza si è fatto più nitido nella mente della giovane, permettendole così di fornire tutti i particolari ai carabinieri, anche grazie all’aiuto dell’amica che conosceva di vista l’uomo. Sono quindi partite le indagini: nel giro di poche ore, i carabinieri hanno dapprima identificato uno dei presunti violentatori e poi gli altri due. Pantaleo Sinigaglia era già sottoposto a regime di sorveglianza speciale; Sigrisi è tra le persone indagate nell’inchiesta "Reset" sul supermarket della droga. Allarme sicurezza dei commercianti I commercianti di Molfetta hanno denunciato ai carabinieri, al Prefetto e al commissario straordinario una serie di episodi di microcriminalità a danno dei negozi. A prendere l’iniziativa sono stati i rappresentanti di categoria di “Molfetta Shopping” e “Assoimprese” che hanno inviato una lettera alle suddette autorità con un appello che è anche una richiesta di aiuto “per il dilagare di fenomeni di microcriminalità, scippi e aggressioni di titolari di esercizi pubblici”. I carabinieri stanno indagando su questi episodi di criminalità che potrebbero essere conseguenza della scarcerazione anticipata, grazie a sconti e riduzione di pena, di alcuni imputati delle operazioni “Primavera” e “Reset” del traffico di droga. Litigano sul lido e uno muore Due uomini litigano sul lido durante una festa da ballo: uno colpisce l’altro con una gomitata e questo poco dopo muore. E’ accaduto sabato sera in un lido “in” di Molfetta, adibito a sala da ballo e ristorante, ma la notizia si è saputa solo ora. L’episodio appare ancora misterioso. Secondo le prime ricostruzioni fatte dai carabinieri di Molfetta, la vittima, Felice De Ceglie, 56 anni, meccanico, che era in compagnia della moglie, si sarebbe rifiutata di seguire fuori dal lido (nel quale si stava svolgendo una serata danzante), il suo aggressore, un coetaneo commesso di un’agenzia di vendita di autovetture, sul cui nome viene mantenuto il più stretto riserbo. Sembra che tra i due sia avvenuto un diverbio, forse legato a motivi di lavoro, ma gli investigatori non escludono che l’aggressore avesse chiesto al De Ceglie di non immischiarsi più nel prendere le difese di una donna. Dalla discussione alla gomitata in pieno petto e il De Ceglie è stramazzato a terra. La moglie, poco distante lo ha soccorso, è intervenuto anche un medico presente in sala, ma le condizioni dell’uomo sono apparse subito gravi. Portato al pronto soccorso dell’ospedale di Molfetta il De Ceglie è morto per arresto cardiocircolatorio. L’aggressore, che avrebbe precedenti penali per aggressione ai danni di una donna, è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Trani con l’accusa di omicidio preterintenzionale. QUESTI ALCUNI DEI COMMENTI PRESENTI SUL SITO DI QUINDICI  E' un'assurda tragedia, come si fa ad uccidere a 16 anni? Sono sconvolta. Dove stiamo andando?  Inviato da M/V Sun Princess: Sono un Com.te della suddetta nave da crociera,e, dall'Alaska ho saputo di questo assurdo omicidio! dico assurdo perché sembra che questo "bullo" abbia tentato se non addirittura già molestato la ragazza del Grosso senza essere stato fermato dalle forze dell'ordine. E allora ? ..... bene i risultati si sono visti con un assurdo omicidio! Insomma la prevenzione esiste ed e' valida in tutti i campi, pero' nulla e' stato fatto per evitare questo guaio. Chi e come si riuscirà a rassegnare la Signora GROSSO che non potrà più rivedere suo figlio solo perché era innamorato di una ragazza che apparteneva ad un bullo di appena di 16 anni? Non ce l'ho con nessuno pero'....... da quello che si e' sentito e letto da questa terra cosi' lontana ....... SI POTEVA EVITARE !!!!  In una città senza proposta alcuna per i giovani si è arrivati a questa tragedia e speriamo che sia l'unica. Un'estate vuota in ogni senso anche se i molfettesi ci sono ma chi può va fuori nelle città vicine. E chi non può come questi giovani? Il NULLA! Abbandonati a loro stessi! Sono preoccupato.  Sicurezza per i cittadini... questi i frutti del governo a rete ..il ministro dell'interno che dice, mi pare, che contro la mafia si può fare poco e nelle città accade... quello che si vede.  E' vero si ha l'impressione in città che il clima sia cambiato. Vogliamo capire perché.  Ha ragione Felice de Sanctis ad esprimere preoccupazioni per la sicurezza della città. Scrivo perché le preoccupazioni di de Sanctis sono anche le mie. Mi pare che il direttore non abbia mai affermato che la colpa sia dell'Amministrazione di centrodestra o che se avesse vinto Sallustio le cose sarebbero state diverse. Si registrano semplicemente dei fatti nella città e in Italia, e non mi riferisco solo ad episodi di cronaca (scelte amministrative, politiche, comportamenti e dichiarazioni di personaggi pubblici). Questi fatti accadono immediatamente dopo la vittoria del centrodestra. Perché? Già durante la campagna elettorale si notavano strani personaggi a presidio dei seggi. Mi pare naturale chiedersi: "Dipende dal cambio di amministrazione? Il centro-destra è forse meno attento alla qualità della vita della città? Oppure certi bulli locali si sentono legittimati, da un nuovo governo, ad agire con arroganza nella speranza di restare impuniti? O forse sentono un humus più favorevole?"  Non raccontiamo balle per cortesia, l'amministrazione di destra non c'entra assolutamente nulla con gli episodi di violenza che si sono verificati negli ultimi tempi nella nostra città. E' stata una pura casualità se questi sono avvenuti oggi e non qualche mese fa. Il sindaco, a differenza di come la pensano molti amministratori di destra, non è lo sceriffo della città, questo succedeva nel Far-West. Pertanto noi popolo di sinistra non commettiamo l'errore di attribuire ogni cosa che vada male alla politica della destra, faremmo il loro gioco. Le responsabilità di un amministrazione esistono e sono ben definite; ad esempio da quando si è affermata la destra nella nostra città è ritornato un clima di bullismo che era sparito negli anni scorsi; e personaggi da quattro soldi che erano stati ormai emarginati sono ricomparsi e fanno rivalere la loro prepotenza nei confronti della gente civile. A Tommaso Minervini, persona che io reputo di un livello morale superiore a quello di molti suoi compagni di merenda, il compito di tagliare di netto questi nuovi fenomeni negativi emergenti; prima che sia troppo tardi.  Concordo su gran parte di ciò che è stato detto. La città sta morendo e stia tranquillo: anche io me ne sono accorto! Ma ripeto...cosa c'entra l'amministrazione con la tragedia di un ragazzo assassinato IN QUELLE DETERMINATE CIRCOSTANZE? Vuole forse dirmi che se a maggio avesse vinto il sig. Sallustio, ora Molfetta sarebbe un'oasi di pace e di quieto vivere?...Suvvia, non prendiamoci in giro.  Da osservatore esterno (non vivo più a Molfetta da molti anni ma ci ritorno spesso) mi pare che il problema non sia tanto chi amministra la città (a Molfetta più o meno sono sempre gli stessi) ma come si amministra. La tutela dell'ordine pubblico spetta sia ai carabinieri o alla gdf (presenti in città) ma soprattutto alla polizia municipale che è molto più radicata nel cuore della stessa. Ma questi dove sono? chi li vede? non riescono nemmeno a controllare i parcheggi a pagamento o i parcheggi "selvaggi". Per non parlare dei motorini: vanno tutti senza casco, in due se non in tre, contromano e a tutta velocità... e quello che è più grave è che lo fanno anche i consiglieri comunali che dovrebbero dare l’esempio. E i vigili dove sono?  L'Amministrazione di questa città c'entra poco dal momento che non ha ancora fatto nulla per connotarsi in un senso e nell'altro però quando si sentono certe affermazioni da Ministri (vicenda Lunardi) senza che nemmeno i Tg battano ciglio io sono contento che ci siano alcune - e poche - testate giornalistiche che con coraggio alzano la testa e s'indignano: la gente dovrebbe fare altrettanto ma tanto siamo tutti omologati nel peggio e quelle poche voci dissenzienti non ce la fanno nemmeno a tener testa a tanta degenerazione politica e del costume. Se mai vedremo quali attività l'Amministrazione appronterà per rimediare a tanta violenza che questi giorni ci ha accompagnato.  Ma se noi di destra vogliamo la pena di morte per gli assassini, come tali personaggi potrebbero sentirsi tutelati da un governo di destra? ricordiamo che la sinistra 4 mesi fa voleva in parlamento abolire l'ergastolo, questa si' che sarebbe stata una manna per i bulli di paese!!!! vergognatevi sinistroidi!!!  Gianna non hai capito nulla: la cultura per la destra è un optional. Il problema non è punire i responsabili con la pena di morte, ma proclamare a parole la pena di morte, ma permettere che vengano depenalizzati alcuni reati che riguardano il vostro amico Berlusconi. La pena di morte (studiati Beccaria) non ha mai risolto alcun problema, non serve come deterrente, perché chi commette un reato, se sa che deve morire, uccide per primo. Se per un rapimento viene prevista la pena di morte, stai sicura che se i banditi rischiano di essere scoperti, uccidono il rapito. Anche l'ergastolo non serve a nulla: basterebbero 30 anni, ma fatti veramente in galera, non con le scappatoie che amano quelli di Forza Italia per non far andare in carcere Dell'Utri e Previti. Rifletti prima di parlare. E in quanto al clima della città, non dimenticare che i bulli dettero origine allo squadrismo fascista che copriva tutte le loro malefatte, compreso l'assassinio di Matteotti. Se vuoi posso regalarti un libro di storia.  Non c'è dubbio, Molfetta è una città che rispecchia tutta la sua ignoranza a cominciare dalla giunta comunale, incapace di dare una, dicasi una, risposta a questo crescendo di violenze, come se tutto scivolasse sui binari della totale indifferenza: COMPLIMENTI!!!  E' proprio l'omertà il guaio di questa città dove prevalgono i ruffiani e i voltagabbana, ma pochi hanno il coraggio civile. Come sei caduta in basso, Molfetta!  Niente male !!! in pochi giorni due assassini e gente all'ospedale per una rissa sul porto. L'anno prossimo ci penserò due volte prima di venire a Molfetta a passare le vacanze. Questa città deve cominciare seriamente a interrogarsi sulla serietà morale dei propri concittadini. Non voglio azzardare conclusioni affrettate (anche perchè non vivo più a Molfetta da parecchi anni) ma sembra che le persone che vivono a Molfetta siano represse da un male oscuro che le porta a diventare violente anche per futili motivi. Ricordo che un giorno ho rimproverato una persona che aveva praticamente bloccato il traffico con la propria autovettura su via Cap. Azzarita per scaricare la spesa pur avendo a pochi metri di distanza il posto per parcheggiare. Si' e' sfiorata la rissa !!!! Io veramente non capisco a cosa sia dovuta questa irascibilità delle persone di Molfetta. Eppure dodici anni fa', quando sono andato via, la gente era diversa, più cordiale e meno violenta.  Si sta instaurando un clima di violenza che non capisco. Forse sta accadendo la stessa cosa che avviene in Italia da quando sta la destra. Forse i violenti si sentono tutelati dalla destra violenta anch'essa? Vorrei capire.  Miei fortunati ex concittadini, visto che purtroppo per lavoro non risiedo più a Molfetta, non siete stanchi delle scaramucce di palazzo e dei soprusi delinquenziali? Quando vi decidete a darvi una mossa e dire basta a questo scempio? Vi rendete conto che il potere politico vi ha regredito quasi all'epoca dell'impero romano quando il popolo per tacere e stare buono veniva accontentato con il famoso "panem et circenses"? ovvero falso benessere e spettacoli da circo (vedi manifestazioni estive di bassa fattura)? E allora gridiamo basta e riappropriamoci civilmente della nostra città e della nostra antica cultura. Meditate gente, meditate...  Allora è vero che esiste il pericolo che la criminalità si allarghi a Molfetta. Le preoccupazioni espresse negli altri commenti non sono sbagliate.  Lo spaccio è certamente ripreso alla grande, basta vedere i tossico-dipendenti che passeggiano alla stazione e per le strade limitrofe.  Come qualcuno immaginava, gli episodi di violenza in questa città stanno riprendendo, per non parlare dello spaccio e dei giovani sperduti che si incontrano proprio nelle vicinanze della stazione? Chi vigila visto che la polizia municipale è intenta a lavorare in massa nel centro? (2 - 3 vigili a gruppi?).  Attenzione, qui si è abbassata la guardia. E' assurdo che uno stupro avvenga in pieno centro (piazza Moro) davanti al bar della stazione, d'estate, non di notte, ma alle 19. Di questo passo nessuno è più tranquillo. Si dovrebbe aumentare la vigilanza alla stazione, dove sembra sia ripreso lo spaccio. Non sottovalutiamo questi episodi. facciamo qualcosa!
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