Alitalia o 'ah l'Italia!'
ALITALIA la compagnia di bandiera italiana. Nacque nel dopoguerra dalla fusione della L.A.I. (Linee Aeree Italiane) con ALITALIA. Negli anni successivi operò, nei cieli nazionali, quasi in regime di monopolio, affacciandosi, con i mezzi disponibili, anche nel traffico internazionale. Nacquero poi due Compagnie – private - A.T.I. (Aero Trasporti Italiani) e successivamente la società MERIDIANA (fondata e di proprietà di Karim al Usahyni Aga Khan IV, 49° Imam degli ismailiti, che aveva fondato anche la Società Costa Smeralda, in Sardegna).
Una terza Compagnia minore ITAVIA – ricorderemo tutti la tragedia di Ustica, quando nel giugno del 1980, un DC9 in volo da Bologna a Palermo precipitò nei cieli di Ustica, ‘colpito’ da un missile sparato da chi? (l’inchiesta non lo ha ancora stabilito con assoluta certezza), uccidendo 81 fra passeggeri ed equipaggio; questo provocò il fallimento della piccola Società. Quindi praticamente irrilevante nel novero dei vettori aerei nazionali.
Successivamente la A.T.I. (che operava con voli da e per aeroporti del centro-sud Italia) venne inglobata in ALITALIA. Nacque così, nei primi anni 90 del secolo scorso, un’unica Compagnia aerea che copriva tutte le rotte nazionali e tantissime rotte internazionali ed intercontinentali. Era diventata una Compagnia d’eccellenza: erano molto apprezzati i protocolli di manutenzione degli aeromobili, messi a punto dai tecnici Alitalia; i servizi di bordo, si distinguevano per l’eleganza made in Italy, dei servizi medesimi e del personale di cabina. Competeva quasi alla pari, con grandi vettori internazionali, quali P.A.A., T.W.A. - Americane, AIR FRANCE, LUFTHANSA Tedesca, BRITISH AIRWAYS, ecc..
Molte di queste grandi Società hanno subito tracolli ed hanno anche subito cambi di assetti societari (le due grandi ‘americane: P.A.A. e T.W.A.), ristrutturazioni più o meno “dolorose”. Sono lì che operano nei cieli di tutto il mondo, con bilanci, se non in attivo, perlomeno in pareggio.
C’è stata poi la rivoluzione del concetto di trasporto aereo passeggeri, con la nascita e fulminea irruzione delle Compagnie low cost. Una per tutte RYANAIR, la prima e – oggi – la più importante, che sta seriamente aggredendo anche il primato di grandi Compagnie europee e non solo; la sua ‘filosofia’ è: trasportare le persone, da A a B, a prezzi ‘stracciati’ (per lo standard corrente delle Compagnie tradizionali), partendo ed arrivando in Aeroporti relativamente secondari (tasse aeroportuali ridotte rispetto a quelle degli aeroporti primari) e, a volte piuttosto lontani dalla destinazione finale, con bagaglio minimo di cabina, con un indice di saturazione dei voli molto vicino al 100%, cosa che permette di vendere, per chi acquista con sufficiente anticipo i biglietti, a prezzi bassissimi ed ottenere ricavi che sostengono i bilanci e gli utili. Oggi, viaggiare – ad esempio - da Bari a Milano, costa meno farlo in aereo (low cost) che farlo in treno.
All’inizio degli anni duemila, sono incominciate le “grandi sofferenze” di ALITALIA. Storicamente, e forse anche perché sempre abituata ad operare in regime monopolistico, la Compagnia ha incominciato a perdere l’attrattiva che suscitava in un contesto diverso negli anni precedenti. I ritardi diventavano intollerabili; le procedure diventavano ‘pesanti’; i managers – in massima parte nominati non tanto per meriti assoluti, ma per appartenenza al “potente” di turno, hanno trattato la Compagnia, come un serbatoio di prestigio, per sé e per i loro protettori. Gli Equipaggi, i Piloti – estremamente capaci e professionali, forse si sono adeguati all’andazzo della mangership. Le cose nel settore del personale di supporto, non andavano meglio.
Nel 2008 ALITALIA fu sull’orlo del fallimento!
L’allora Governo in carica – Premier il Cav. Silvio Berlusconi – si trovò nella necessità di gestire l’emergenza. I pareri erano molti e discordi: chi suggeriva una drastica cura dimagrante – riduzioni di personale, selezione delle rotte, ammodernamento e snellimento della flotta. …Lacrime e sangue! Ovviamente le Organizzazioni sindacali fecero muro.
Altri prospettavano l’ipotesi di mettere la Compagnia sul mercato, cioè di venderla in blocco al miglior offerente. Anche questa ipotesi non sembrò praticabile. Sia per l’opposizione dei Sindacati che vedevano, in questa soluzione, gli stessi problemi per i Lavoratori di quella precedente; sia per Il Governo ed in particolare, per il premier Berlusconi. Questi infatti propugnò la tesi dell’”italianità della Compagnia di bandiera”. Dunque, ‘questa soluzione non s’ha da fare!
Fu allora proposta una ipotesi – brillante per alcuni, disastrosa/costosissima, come vedremo, per come si è evoluta la vicenda. Furono individuati alcuni Imprenditori che rilevassero (in parte) la proprietà e ne gestissero le attività. Soluzione disastrosa perché, i detti Imprenditori (i famosi o meglio famigerati Capitani coraggiosi – come li definì il Premier) altro non fecero che spaccare la Società in due: una BAD COMPANY a carico dello Stato: essa portava in… dote tutte le sofferenze della ALITALIA (unita); e la nuova ALITALIA (C.A.I.: nasce nel 2009 ed opererà fino al 31 dicembre 2014 – presidente R. Colaninno) che gestivano/spolpavano loro con capitali, in gran parte di provenienza pubblica. La cosa grave fu che non si risolsero minimamente le problematiche che avevano creato l’impasse negativa: inefficienze in tutti i settori, sovradimensionamento delle retribuzioni, flotta non adeguatamente ristrutturata, rotte con bassi indici di saturazione degli aeromobili, costi fissi aziendali sempre più fuori controllo.
Nel 2015, per salvare ancora una volta il salvabile, ALITALIA C.A.I. cede il 49% degli asset azionari alla Compagnia ETHIAD AIRWAYS.
Nasce così ‘ALITALIA S.A.I. Società Aerea Italiana S.p.A.’ presidente L.C. di Montezemolo, vice presidente J. Hogan c.e.o. di ETHIAD.
Le cose, lungi dal migliorare, peggiorano! Il ”male oscuro” (sintetizzato precedentemente) sembra non essere mai stato ’aggredito’. All’inizio di quest’anno diventa pubblica la notizia che la Compagnia non ha risorse finanziarie sufficienti all’acquisto dei carburanti necessari per operare. Agitazioni sindacali, scioperi, ipotesi farlocche di ristrutturazioni che si scontrano con l’assoluta indisponibilità a tentare di trovare soluzioni praticabili, anche se dolorose. Viene sciolto il Consiglio di Amministrazione in carica, viene revocato l’accordo commerciale con ETHIAD. Intanto per coinvolgere le maestranze nella scelta di gestione dell’emergenza, viene indetto un referendum nel quale i Dipendenti dovrebbero accettare o no la soluzione per salvare (tentare di) l’Azienda. Prevale il NO al piano di salvataggio prospettato, efficace o meno che sia.
Il dramma arriva ad un punto tale che il Governo Gentiloni incarica una terna di managers per gestire questa ennesima drammatica emergenza.
Oggi i media riportano due notizie incredibili.
La prima: per tentare di rinsanguare le casse societarie, di propria iniziativa il vice-presidente Hogan ha venduto per un incasso di circa 60 mio €, alcuni slot: sono i diritti che ogni Società di navigazione aerea ha disponibili per orari e rotte da e per gli aeroporti. Questi diritti, sul mercato del traffico aereo, hanno valori diversi – i più pregiati/costosi, sono quelli relativi ai voli di prima mattina. Qualcuno ha avanzato dubbi sul reale valore degli slot venduti alla ‘concorrenza’ (British Airways), anche se apparentemente l’affare sembra essere stato redditizio. L’operatività di una Compagnia che ha bisogno di volare, viene depauperata!
La seconda – drammatica – è che la situazione si è così ingarbugliata che ormai l’unica soluzione è quella di mettere sul mercato - VENDERE al maggior offerente possibile – la Compagnia, in toto o in parte!
Dunque, la sintesi che possiamo fare di quanto raccontato sulla storia brevemente delineata dell’ALITALIA mostra che con un ritardo cronologico di qualche decennio e con un danno economico per l’Erario di molti miliardi di Euro sprecati – è il caso di dirlo – per cercare soluzioni che sin dal primo momento sembravano irrealizzabili, siamo tornati all’ipotesi della s-vendita di uno che veniva considerato un “fiore all’occhiello” del famoso made in Italy!
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Autore: Tommaso Gaudio