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Al via a Molfetta la Cooperativa armonia per combattere il disagio sociale
21 giugno 2017

MOLFETTA - Nasce a Molfetta la Cooperativa Sociale "Armonia", ad opera di quattro professionisti con un'esperienza pluridecennale nel settore sociale: presidente dott.ssa Maria Gariella Tamboia, vice presidente Michele Pagano, consigliere dott.ssa Claudia de Pinto, consigliere dott.ssa Nicoletta del Vecchio.

Armonia trae il suo nome dall'omonima costellazione, così come dichiarato dalla Presidente: "Abbiamo deciso di attribuire ai nostri progetti e alle nostre strutture, nomi di costellazioni, stelle e pianeti, poiché abbiamo sposato l'idea romantica, secondo la quale anticamente l'uomo guardava le stelle per conoscere il proprio futuro; in quest'ottica vogliamo rappresentare quelle stelle, cosicché tutti coloro che, in un particolare momento della loro vita, si dovessero trovare in difficoltà, potranno guardare le nostre stelle e, con noi, ritrovare la strada per recuperare l'equilibrio e tornare ad essere cittadini attivi".  

La costituzione della Cooperativa Armonia rappresenta l'espressione di un gruppo di professionisti, motivati a svolgere il proprio lavoro in aiuto dei più deboli e ad impegnarsi, in prima persona, per far crescere la qualità della vita sociale, contribuendo a rendere il mondo un posto migliore.

"L'idea, che ha generato la Cooperativa Armonia, è quella di illuminare i percorsi bui di chi vive in condizioni disagiate, fino a far riaffiorare il bagliore delle risorse insite in ciascuno, dunque Armonia rappresenta un ponte col territorio e le sue risorse, con l'obiettivo della riscoperta del bene comune come valore da costruire assieme, attraverso responsabilità precise ed una partecipazione attiva. La Mission che la sottende è difatti proprio quella di creare equilibrio fra i vari elementi che compongono la vita di ogni essere umano", come dichiarato dal vice presidente Michele Pagano.

In questa fucina di idee e di progetti, verranno offerte, inoltre, numerose opportunità formative, che verteranno su una nutrita varietà di argomenti ed ambiti: dal bullismo alla violenza di genere, fino alla strutturazione di corsi per O.S.S. e tanto altro.

Attualmente sono in partenza il Centro "Andromeda", rivolto a minori provenienti da contesti deprivati sul piano economico, sociale e culturale, orientato a promuovere l'integrazione territoriale dei giovani utenti ed il servizio per gestanti e madri con figli "Cassiopea".

Nel Centro "Andromeda" potranno essere così accolti, contemporaneamente, fino a 30 minori, di età compresa tra i 6 ed i 18 anni, come previsto dall'art. 52 del Regolamento Regionale 04/2007; i ragazzi potranno usufruire di un ricco ventaglio di servizi: dal trasporto al servizio mensa, dalle attività di sostegno scolastico a svariati percorsi educativi, elaborati sulle necessità specifiche dei ragazzi, operando in sinergia con i Servizi Sociali, le Istituzioni scolastiche, le Agenzie educative e tutte le risorse presenti sul territorio.

L'autorizzazione al funzionamento, a seguito del parere favorevole espresso dalla Commissione intervenuta in loco, è stata concessa con determina N.422 del 1.06.2017 e consentirà l’avvio del polo operativo, sito in Largo Paul Harris n.19. Il progetto nasce dall'idea di "fornire nuove soluzioni e risposte efficaci a problematiche di natura sociale, al fine di migliorare non solo la qualità della vita dei singoli ma, nel contempo, dell'intera comunità", come dichiarato, con orgoglio, dalla dott.ssa Claudia de Pinto.

La Comunità di accoglienza "Cassiopea" è invece rivolta a gestanti e madri con figli che vivono una condizione di disagio psicologico, familiare e sociale ed è contemplata dall'art. 74 del regolamento regionale 04/07. La Coordinatrice di Cassiopea, dott.ssa Nicoletta del Vecchio, puntualizza che: "La ricettività è pari a cinque ospiti adulti, con figli a carico, e si avvale di una equipe ricca di professionalità: coordinatore, psicologo, psicoterapeuta, educatori professionali, animatori sociali, addetta alla cucina, ausiliario e autista; la Comunità sarà orientata alla condivisione della vita quotidiana, percorrendo un modello di vita familiare. Alla genitrice saranno forniti input educativi finalizzati al recupero del ruolo genitoriale, che le consentano di superare la condizione di disagio per poi ripartire in maniera più adeguata".

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