Agguato nel barese: arrestato il presunto responsabile dell'omicidio
BARI - I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto il pregiudicato Pietro Leone, 25enne di Bari, esponente del clan "Telegrafo" operante nel popoloso quartiere cittadino del San Paolo, ritenuto uno dei componenti del commando responsabile dell'agguato portato a compimento lo scorso 20 luglio, in orario pomeridiano, in danno del Sorvegliato Speciale Vito Napoli, 29enne di Bitonto, colpito mortalmente da una raffica di pistola mitragliatrice e di un altro Sorvegliato Speciale Domenico Conte, 37enne di Bitonto, rimasto miracolosamente illeso, avvenuto nei pressi della Stazione dei Carabinieri.
La vittima è stata colpita al collo e al torace.
Entambi gli obiettivi sono considerati al vertice del clan camorristico Conte/Cassano, operante in Bitonto ed in contrapposizione con il clan Valentini per la gestione delle attività illecite. Nel corso della sparatoria è rimasto ferito un ignaro passante, 60enne, colpito da schegge di vetro a seguito di un proiettile che ha infranto il parabrezza della sua autovettura.
Il provvedimento pre-cautelare disposto dal Magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, dr. Lorenzo Lerario, è stato valutato dal GIP del locale Tribunale, che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Le tempestive indagini hanno consentito di sorprendere il Leone nel quartiere San Paolo di Bari mentre era ancora in possesso delle chiavi della vettura utilizzata dal commando per eseguire l'azione omicidiaria.
L'auto rinvenuta, una Fiat Uno grigia, è tuttora sotto l'attento esame degli inquirenti per quanto concerne gli accertamenti criminalistici.
Il Leone era già stato indagato, in passato, per il suo coinvolgimento in fatti di sangue; infatti, viene ritenuto uno degli autori di un duplice omicidio avvenuto in Bari nel 2000 (epoca in cui era minorenne), reato per il quale è ancora sotto processo.
Il Napoli già nell'agosto 2003 era rimasto vittima di un agguato mafioso, riportando ferite gravi, mentre un suo gregario 18enne rimase barbaramente ucciso.