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Aggredite al Comune due assistenti sociali Tre donne, che chiedevano sussidi non dovuti, le hanno picchiate in ufficio
15 dicembre 2001

Siamo al Far West!… Stato di diritto?…Norme, codici, leggi e convenzioni per la Molfetta di questi ultimi mesi, o almeno per una parte di essa, è come se non fossero mai esistiti. Si avvertiva, ormai da tempo, il consolidarsi di un certo fare prepotente e violento che si temeva potesse crescere fino a farci rivivere episodi spiacevolissimi a cui mai avremmo voluto assistere e che hanno segnato la storia della nostra città. Forse non eravamo prevenuti a pensarlo, se, lo scorso mese, ha visto, la sede dei Servizi Sociali del nostro Comune, trasformarsi in teatro di violenza gratuita ed assolutamente sconsiderata. Proprio cosi; il malvezzo del “chiedere con la pretesa di ottenere” divenuto, da qualche tempo, sempre più diffuso, da parte di alcuni, ha portato ad una situazione paradossale per cui, due malcapitate Assistenti sociali si sono trovate a subire una vera e propria aggressione fisica, all’interno della struttura in cui operano, sotto lo sguardo impotente di colleghi e cittadini attoniti. Protagoniste dell’aggressione pare siano state tre donne, appartenenti ad altrettanti noti Clan familiari della nostra Molfetta. Viste non soddisfatte le proprie richieste, infatti, le tre, stanche di continuare a ricevere spiegazioni riguardo le ragioni legali che rendevano non possibile il soddisfacimento delle richieste inoltrate, hanno pensato di farsi giustizia da sé ricorrendo al buon vecchio metodo della violenza e si sono scagliate contro le loro, inconsapevoli, interlocutrici. Al momento è in piedi un procedimento legale sull’accaduto e sono in corso le indagini, ragion per cui le vittime dell’aggressione non hanno potuto rivelarci i particolari sull’accaduto; hanno però denunciato, con fermezza, l’assenza, al momento dell’aggressione subita, di un rappresentante delle forze dell’ordine. “In questi Uffici – dicono - è prevista la presenza costante di un vigile urbano che costituisca da deterrente ad esplosioni di violenza gratuita da parte dell’utenza; a partire dal mese di giugno, però, non disponevamo più di questa risorsa e non si sa perché. Ora, solo dopo questo tremendo accaduto, il vigile urbano è stato rimesso al suo posto: forse, se ci fosse stato anche quel giorno, tutto questo non sarebbe mai accaduto!”. Attendiamo che il procedimento legale segua il suo corso, per poter affrontare con più serenità e maggior chiarezza la questione ma ci sembrava, comunque, utile avvertire la città dei pericoli che tutti noi corriamo come cittadini, come lavoratori, come operatori del volontariato ed esprimere la nostra solidarietà a coloro che sono state vittime di questa violenza. E’ importante quest’opera di denuncia che ci auguriamo costituisca un invito per tutti a stare sempre all’erta affinché la situazione non degeneri drasticamente. E ci auguriamo che anche il sindaco si costituisca parte civile contro gli aggressori e denunci pubblicamente questo episodio. Paola de Candia
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