Abbattista (Pd) cerca l'accordo per la capitaneria in consiglio comunale
MOLFETTA -In merito alla delicata questione legata ai lavori di realizzazione della nuova Capitaneria di Porto, il coordinatore locale del Partito Democratico, Giovanni Abbattista (foto), esprime, in questa nota-stampa, la sua opinione, invitando tutti ad un confronto sereno ed intellettualmente onesto per ricercare soluzioni condivise nell'interesse della città.
«Le ultime vicende (giudiziarie e non) relative alla costruzione della nuova “Capitaneria di Porto” sollecitano alcune considerazioni.
Una precisazione va fatta, innanzitutto, con riferimento all'esito dell'udienza tenutasi in data 6.11.2008 nell'ambito del giudizio, dinanzi al TAR Puglia, promosso dal Ministero per le Infrastrutture ed avente ad oggetto l'impugnativa delle ben note ordinanze sindacali di sospensione dei lavori.
Una nota dell'Ufficio Stampa del Comune di Molfetta ha diffuso la notizia che “il Comune di Molfetta vince il primo round giudiziario sulla questione della “Nuova Punta Perotti” e che “la Terza Sezione del TAR Puglia non ha dato seguito al ricorso del Ministero contro le ordinanze comunali di sospensione dei lavori”.
“I giudici amministrativi, infatti hanno accolto le ragioni del Comune di Molfetta ...”. Proseguendo, sempre nella stessa nota, si legge che “alla luce della sentenza del TAR Puglia, pronunciata in forma semplificata, la costruzione della foresteria a servizio della Capitaneria di Porto non potrà proseguire fino al 31 gennaio 2009”.
La notizia sull'esito dell'udienza ha poi indotto il Presidente del Consiglio a inviare alla stampa un comunicato nel la quale, tra le altre cose, commentando la sentenza del TAR, ha dichiarato che “si tratta di una sentenza importantissima per la città ed il suo futuro”.
In una vicenda che si connota per la delicatezza e complessità del problema da risolvere, sarebbe utile che si diffondessero notizie corrette, specie da parte di chi svolge, con i soldi dei contribuenti, un servizio nell'interesse pubblico, così come sarebbe auspicabile che figure istituzionali di prestigio della città le commentassero con maggiore onestà intellettuale.
La sentenza che si saluta con soddisfazione da parte della maggioranza altro non è se non una sentenza di improcedibilità del ricorso, in cui il TAR ha semplicemente preso atto del fatto che non vi era più alcun interesse alla decisione, a seguito della terza ordinanza del Sindaco con la quale sono stati nuovamente sospesi i lavori sino al 31.1.2009. In sostanza, nei giorni antecedenti all'udienza, il primo cittadino ha emanato un nuovo provvedimento che di fatto ha travolto i due decreti impugnati dinnanzi al TAR, rendendo di fatto inutile un pronunciamento dei giudici amministrativi sugli stessi.
Quindi nessun giudizio espresso nel merito della vicenda da parte della Terza Sezione del TAR, che, con una sentenza di mero rito, si è astenuta da qualsivoglia valutazione sulla legittimità degli atti emanati dal Sindaco.
La nuova sospensione, prodotta dal provvedimento del primo cittadino e non dalla decisione dei giudizi amministrativi, non legittima, quindi, i toni trionfalistici usati dalla maggioranza.
La precisazione mi sembra in questo momento doverosa e utile al fine di favorire il corretto convincimento su questa delicatissima vicenda da parte di tutti coloro i quali, in queste ultime settimane, si stanno “mobilitando” a favore dello spostamento della capitaneria.
Chi è sensibile ai processi di cittadinanza attiva non può che guardare con favore alla partecipazione che sembra si stia muovendo attorno all'iniziativa di alcune associazioni molfettesi.
Mi auguro che il Sindaco Azzolini, il quale ha espresso in più occasioni pubbliche fermo scetticismo sulle forme di partecipazione dei cittadini ai processi decisionali dell'amministrazione, apprezzando l'impegno dei cittadini molfettesi, vorrà quindi coinvolgerli non solo per sostenere le sue battaglie, ma anche per condividere autenticamente le scelte cruciali da prendere per disegnare il futuro della città.
Potrebbe essere questa, per esempio, l'occasione per dire chiaramente alla città quale sia la sua idea di sviluppo del porto, quale la collocazione definitiva del porto turistico – che, ora, il piano urbanistico attuativo prevede tra il porto mercantile e quello peschereccio –, quale la destinazione dei cantieri navali posti sulla stessa linea della capitaneria e che anche nell'ipotesi di spostamento di quest'ultima occuperebbero, comunque, la visuale che si vuole rendere libera sino alla Basilica della Madonna dei Martiri.
Il confronto su queste prospettive non può che svolgersi, però, nel Consiglio Comunale, e cioè nella sede istituzionale all'interno della quale la politica deve fare ogni sforzo per raggiungere l'obiettivo del trasferimento della foresteria, obiettivo già condiviso dalle opposizioni con l'ordine del giorno discusso nella massima assise cittadina, sebbene partendo da presupposti diversi rispetto a quelli della maggioranza al governo della città..
Occorre, infine, che ciascuno si assuma coraggiosamente le responsabilità politiche ed amministrative che hanno condotto a questa situazione, e vengano individuate soluzioni condivise nell'interesse della città, sempre nell'ambito del ripristino della legittimità violata».