A testa alta: riappropriamoci delle Catacombe di Molfetta
MOLFETTA - Domenica 1 settembre il Comitato di quartiere Catacombe ha realizzato e portato a termine la sua prima iniziativa pubblica: "Ripuliamo le Catacombe".
L’obiettivo simbolico dell’evento è stato quello di sensibilizzare gli abitanti ad un maggior rispetto delle esigenze collettive, partendo dalla pulizia delle strade e delle piazze come fossero proprietà condivisa. Riqualificare il quartiere restituendo dignità, valore e decoro al centro storico risalente alla fine del ‘500, al primo insediamento urbano fuori dalle mura del centro antico di Molfetta Vecchia, non è solo un auspicio, ma il motivo costituente del comitato e dell’attivazione dei cittadini. Solo a partire da un processo virtuoso di responsabilizzazione sarà possibile migliorarne la vivibilità per i residenti ed aprirlo a tutta la città.
L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Legambiente e il gruppo Scout Agesci Molfetta 1 e con il supporto logistico dell’Asm. Fondamentale è stato il contributo degli scout che hanno la propria sede in Piazza delle Erbe. Questi ultimi, per la maggior parte minorenni, con entusiasmo e grande senso civico hanno dato esempio di organizzazione e determinazione. Costituendosi in gruppi e dividendosi le mansioni hanno “invaso il quartiere” ripulendolo a fondo. Bello anche il gruppo dei “creativi” che ha messo su in men che non si dica un vero e proprio laboratorio di “grafica pubblicitaria” per sensibilizzare al rispetto dell’ambiente con frasi del tipo: “Ci piacerebbe camminare a testa alta”, con una vignetta che stimolava i padroni dei cani a raccogliere gli escrementi dei loro incolpevoli animali. Queste messaggi sono stati piantati nelle aiuole di Piazza delle Erbe e di Largo Domenico Picca. Una comunicazione leggera ed ironica mirata più a strappare un sorriso che a volgere l’indice contro qualcuno, seppur evidentemente pigro e maleducato.
Le zone interessate sono state Piazza delle Erbe, tutta Via Catacombe, Largo Domenico Picca. Inoltre è stata effettuata dalla stessa Asm una pulizia profonda con disinfettante di una zona più vasta del quartiere, invasa dagli escrementi dei colombi e dei cani. L’azione dell’Asm ha provocato scene di giubilo fra gli abitanti, molti dei quali anziani, che forse almeno per un giorno si sono sentiti meno soli ed abbandonati.
L’iniziativa si è conclusa con un banchetto dolce e salato, torte e focaccia fatte con le manine di alcune signore del Comitato e con il grattamariano al limone e alla menta offerto da un ristoratore della zona del Comitato. Il quartiere oggi è un po’ più casa comune, anche di chi pur non abitandoci riconosce in quelle vie la loro originale bellezza ed è più che mai consapevole dello smarrimento dell’identità delle Catacombe e della città intera. Sono innegabili le trasformazioni subite dalla città negli ultimi decenni; quindi è necessario rimettersi in gioco provando a cercarne una nuova d’identità, magari salendo sui tetti per offrirsi la possibilità di un altro punto di vista. Oggi le vie sono pervase ancora dall’entusiasmo degli scout, dai profumi dei fiori piantati, di quelli che sbocceranno e dallo stupore di alcuni abitanti, che ci si auspica possano presto tradursi ancora in azione concretamente poetica. Come ad esempio riporre la differenziata negli appositi contenitori presenti in zona e non per strada: questo piccolo miracolo pare sia avvenuto tra i più. Infatti i cumuli di immondizia in Via Catecombe, a partire dal giorno successivo all’iniziativa, sono decisamente ridotti. Evidentemente qualcuno non ha ancora colto il senso della manifestazione, vorrà dire che cercheremo altri slittamenti emotivi per essere più efficaci.
L’iniziativa è stato il risultato di tre assemblee svolte da metà luglio fino a fine agosto. Una prima fase questa improntata anche ad “allargare il cerchio”, cioè a creare un nucleo quanto più numeroso di cittadini ed inclusivo rispetto alle diverse anime che popolano le Catacombe. Certi che la mescolanza dei saperi possa tradursi in una ricchezza che moltiplica le possibilità di azione e di sviluppo, abbiamo cercato di non obliare nessuna voce ma di renderla più forte. La presenza di un radicamento comune, la volontà di ripartire dal senso dello stare insieme, ha invece arricchito il confronto facendo del comitato un percorso di scoperta e di crescita, al di fuori dell’arroccamento in qualsiasi punto di vista pre-costituito.
Adesso per le Catacombe ci si riconosce e ci si saluta. E diteci se è poco. Le Catacombe oggi più che mai sono un luogo plurale dove è facile incontrarsi e confrontare diverse visioni, sarà bello continuare ad assecondarle per tracciare percorsi nuovi ed inattesi. Il Comitato di quartiere è partito e lo ha fatto dal basso. Così andrà avanti.
L’iniziativa di domenica ha mostrato in maniera diretta come l’unione fa la forza e come una comunità, se rifugge l’isolamento e la chiusura privatistica, possa appropriarsi degli spazi per farne il luogo in cui vivere al meglio e condividere esperienze e forme di socialità.
Oggi il quartiere è diventato un po’ più nostro, è stato strappato a quella atmosfera spettrale, fatta di degrado e di malcostume, che ai più non appartiene, ed è stato rimesso all’iniziativa della gente, ai loro sogni e alle loro idee.
Quelle idee che continueranno ad essere al centro del Comitato e di tutti i cittadini che vogliono adoperarsi per fare del quartiere il luogo in cui si gioca la partita per riguadagnare l’identità della città intera.
Comitato di quartiere Catacombe
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