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A Molfetta regna “rifiuto selvaggio”: immondizia abbandonata dove capita. La segnalazione e le foto di un lettore a “Quindici”
30 agosto 2016

MOLFETTA – Un lettore scrive a “Quindici” per segnalare la situazione di via Martiri di via Fani a Molfetta (nel tratto adiacente all’ufficio tecnico), dove le buste dell’immondizia vengono buttate per strada, dove capita. Insomma, una sorta di “rifiuto selvaggio”.

Non ci piace ricalcare le orme dei cronisti della spazzatura (così diffusi nei cosiddetti media locali), ma non possiamo sottrarci alla segnalazione del lettore e cogliere l'occasione per rimarcare un fenomeno che sembra abbastanza diffuso e si è esteso, dopo la sospensione del servizio di raccolta dei rifiuti “porta a porta”, che ora il commissario straordinario Mauro Passerotti ha ristabilito a partire dal 12 settembre. Ci auguriamo che presto, lo stesso commissario, estenda al resto della città il sistema, magari perfezionandolo con un aumento della raccolta dell’umido.
L’Asm, dal canto suo, cerca personale per operare questa raccolta e ci auguriamo che il sistema possa essere presto completamente operativo, eliminando dalle strade i maleodoranti cassonetti stracolmi di immondizia.

Il sistema “porta a porta”, oltre che essere ormai obbligatorio, dopo le disposizioni della Regione Puglia in proposito, ci permette di risparmiare sulla tassa della raccolta dei rifiuti ed evitare le stesse sanzioni che la Regione si appresta a comminare per quei Comuni che non raggiungano le percentuali di raccolta differenziata stabilite anno per anno.

Tenendo conto che Molfetta è una delle città più sporche della Puglia, a causa dei suoi cittadini che ormai rischiano di passare come i zozzoni per antonomasia (provate a guardare negli altri Comuni vicini quale rispetto ci sia per le strade e le piazze che, lo ricordiamo, appartengono a tutti e non sono del “Comune” come credono i maleducati e incivili che albergano da noi), ci chiediamo: come mai non vengano effettuate le sanzioni?

Questa tolleranza della sporcizia, ha fatto sì che si allentassero anche le regole della raccolta “porta a porta” nella zona di Levante: infatti, oggi, molti cittadini non portano più per strada il mastello (troppo fastidioso per questi incivili) e mettono direttamente per terra, accanto al portone, la busta dell’immondizia indifferenziata, alla mercé di cani, gatti e scarafaggi.

Che si aspetta a sanzionare questi incivili che non rispettano le regole? Se non interviene l’Asm, dovrebbe farlo il commissario straordinario con i poteri sostitutivi. Ma soprattutto ci chiediamo, come mai gli addetti alla raccolta prendano regolarmente questi sacchetti, invece di lasciarli per terra? In questo modo si favorisce il mancato rispetto delle regole e si spingono altri cittadini a rinunciare a mettere le buste all’interno del mastello, lasciandole per strada.

Infatti, facendo un giro per la città, si notano sempre meno mastelli e sempre più buste dell’immondizia.

In una città che è allergica alle regole, anche per la tolleranza che c’è stata per oltre 10 anni fino al 2013, se non vengono comminate le sanzioni, il degrado è destinato ad aumentare. A proposito, che fine hanno fatto coloro che erano stati assunti per controllare? Stanno in ufficio a non fare nulla?

Sono queste le domande che si pongono i cittadini e alle quali nessuno finora si è degnato di dare risposte. Sembra che il segnale di “liberi tutti”, conseguente alla fine dell’amministrazione di centrosinistra, stia funzionando alla grande.

La città va amministrata, non può essere lasciata al degrado. Anche per un fatto di igiene pubblica.

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Sono sempre più convinta che si debba cambiare qualcosa nel porta a porta, favorevole indubbiamente ma con modalità differenti. All'inizio lasciavo il vetro nel mastello per qualche volta, poi per ben due volte con un messaggio ero invitata a depositare il vetro in busta e quindi l'ho fatto anche se onestamente non ne capisco il motivo. Un'altra volta dopo aver lavato il mio marciapiede antistante casa mia, perché abito nella zona nuova,ho visto raccogliere l'organico in modalità non igienica se permettete. È indubbio che ci possa essere rilascio di liquidi, nonostante la buona volontà della persona, soprattutto se si deve aspettare più di una giornata. Ebbene quel giorno l'operatore, ma lo fa sempre, ha raccolto le singole buste dei mastelli e non ogni singolo mastello suppongo perché più faticoso e dispendioso di energie e percorrendo il marciapiede è arrivato al furgoncino. In pratica prima di me c'erano altre due abitazioni, ciò significava che le buste in questione soprattutto una gocciolava e quindi mi ha nuovamente insozzato la parte che mi apparteneva con chiare imprecazioni mentali da parte mia. Quindi non addurrei tutta la responsabilità a noi molfettesi, ma qui vanno riviste molte cose di vario genere. Forse quello può essere il motivo per cui nella zona del porta a porta non si vedono molti mastelli? E vogliamo parlare dei lavaggi di questi? Non sono dei semplici bidoni smontabili ma io li ho trovati non pratici da pulire. E quindi perché non optare per qualcosa esterno alle nostre case, come si fa altrove tra l'altro, che l'azienda lava e disinfetta di tanto in tanto? Mi auguro che chi di dovere riveda molte cose prima di riprendere il servizio in altre zone perché senza aggiustamenti il malcontento aumenta e non solo.
C'è innanzitutto da stabilire, senza se e senza ma, CHI DOVREBBE SANZIONARE E CHI DOVREBBE ESSERE SANZIONATO!. Ad esempio, lo spettacolo che si offre al mattino presto - prima che gli "eroici" Operatori provvedano alla rimozione - è davvero desolante. Ogni santo giorno, sul parapetto c'è una sfilza di bottiglie vuote di birra e lattine di bibite varie (sembra di ammirare i merli di un improbabile castello!), che vengono lasciate da chi, la sera precedente, le ha gustate. Bene, allora le ipotesi sono: o si tenta di scoprire chi è/sono il/i maleducati CRONICI!!! che si divertono ovvero ...sono impediti fisicamente (saranno diversamente abili? o diversamente imbecilli?) a raggiungere un contenitore idoneo e rilasciare là il recipiente; ovvero si trova un sistema (giuridicamente appropriato, ovviamente) di coinvolgimento del/dei rivenditori(a posto fisso o mobile) che alimentano gli "assetati- maleducati) che pullulano sul lungomare. E' troppo semplice affermare che ...'io vendo bibite, non sono responsabile di chi non le deposita in cassonetto'. Insomma, questa proposta è una come un'altra; il fenomeno non si eradica solo con le parole, i lamenti e le esortazioni. Per tutto il resto, abbiamo evocato telecamere di sorveglianza (a Bari le hanno installate e, sembra, funzionino!, per non parlare dei blitz del sig. de Caro); ma qui, sfortunatamente non abbiamo Sindaco e/o vice in carica; le telecamere ci sarebbero, alcune, ma ...funzionano? sono giustamente posizionate? i filmati sono visionati?. Allora, continuiamo ad indignarci per comportamenti incivili, crogiolandoci nel nostro: ...ma che zozzoni (gli altri); ma che città sporca abbiamo; a leggere di sanzioni richieste da formazioni politiche che, in ...altre epoche, avrebbero potuto, in forza della loro funzione istituzionale, intervenire più massicciamente per affrontare il problema. Personalmente, la vedo come una battaglia persa, se non si ha la volontà almeno di PROVARE ad affrontarla. Continuo a sostenere, forse a torto, che una sanzione qualunque, MIRATA, costituisca un salutare esempio e segnale di discontinuità. A ROMA capitale, anche per questo problema - di altra dimensione - si è scelto un'altra Amministrazione, nella speranza almeno di arginare il fenomeno.

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