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A Molfetta le piste ciclabili sono diventate parcheggi
10 giugno 2004

MOLFETTA – 10.6.2004 Dopo il successo della manifestazione “Bimbinbici”, il presidente dell'associazione “Il grillo parlante”, Cosimo R. Sallustio, ha inviato una lettera al sindaco e all'assessore all'ambiente per mettere in evidenza come Molfetta non abbia la cultura della bicicletta. Non solo. L'amministrazione comunale non fa nulla per favorire questa cultura, anzi permette che le piste ciclabili diventino parcheggi (come si vede dalla foto con auto parcheggiate sulle piste ciclabili al lungomare), a tutto danno dell'ambiente, con aumento dell'inquinamento e della circolazione delle auto, con un traffico che ha ormai raggiunto livelli insopportabili. Ecco il testo della lettera: “Il 9 maggio 2004 il V° Circolo Didattico “R.Scardigno”, la Associazione dei genitori “Il Grillo parlante” ed il circolo Legambiente hanno organizzato anche a Molfetta la manifestazione Bimbinbici 2004, una pedalata cittadina riservata a genitori ed a bambini fino a 11 anni, cioè dalle scuole materne sino alle elementari; questa iniziativa è promossa a livello nazionale dalla F.I.A.B. (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) e dai Medici per l'Ambiente; essa è stata patrocinata dal Comune di Molfetta . Il tema di quest'anno è stato:”Bambine e bambini si fanno strada. In bicicletta allegri e sicuri”. Un tema che ben si è associato con la tematica prescelta durante il corrente anno scolastico dal V° circolo didattico ovvero “Giocando si impara” e sia dagli obiettivi dell'iniziativa nazionale. E' stata una pedalata gioiosa, un'occasione di festa per i bambini che per un giorno hanno vissuto la città come un luogo dove poter andare in Bici “allegri e sicuri”; ma con questa giornata i promotori hanno voluto sensibilizzare gli amministratori pubblici ad adottare interventi tesi a garantire il diritto dei bambini di muoversi in città sicure, a piedi e in bicicletta. Di chi è oggi la strada? Non c'è dubbio: dei "più forti": dei camions, dei furgoni, delle auto che sfrecciano a forte velocità, che lasciano dietro di sé una scia di fumo tossico e producono un frastuono assordante e un altissimo numero di incidenti. E poi le auto, anche quando sono ferme, occupano i bordi delle strade, le piazze, i marciapiedi, togliendo alle persone spazi sempre più grandi. Così i pedoni sono costretti a camminare su marciapiedi ristretti; i ciclisti obbligati a fare la gimcana tra un'auto e l'altra, i bambini, i più indifesi, a vivere in questa città degli adulti che a malapena si accorgono di loro. Tutti "utenti deboli" della strada che subiscono i danni dell'inquinamento e corrono i rischi più grossi per la loro incolumità e salute. Circolare in bici a Molfetta è diventato difficilissimo: il traffico dei mezzi motorizzati, convulso e sempre meno rispettoso di regole, allontana i bambini dalle strade e dalle piazze. Restano i "fazzoletti" delle aree verdi, che oltre ad essere spesso piccole ed affollate vietano l'uso delle bici ai bambini. Eppure per un bambino la bicicletta significa trascorrere il tempo all'aria aperta, scoprire quel che c'è attorno; acquisire sicurezza nei propri mezzi, riconquistare la strada con tutte le sue possibilità di socializzazione; significa divertirsi a patto di farlo in libertà e senza doversi continuamente guardare dalle auto. Come è stato evidenziato in una recente iniziativa di Legambiente “Le Piste ciclabili a Molfetta ormai sono divenute aree di parcheggio anche se sono ancora appositamente segnalate; sono discontinue quindi inutili per spostarsi in città e non garantiscono la sicurezza degli utenti. In città corrispondono a 70,30 metri ogni Kmq di superficie della città (rapporto Città Sane 2003). Poche sono le aree dove fermare le bici: meglio sarebbero delle piste che collegassero la periferia con il centro urbano, in particolare con “rastrelliere” presso giardini pubblici o scuole e prevedessero anche dei piccoli percorsi interni ai giardini pubblici. Quindi si potrebbero attrezzare piste ciclabili per raggiungere le nostre bellezze del territorio: la costa con le sue Torri, le spiagge ed i Casali rupestri di cui è ricca la nostra campagna.” Noi come associazione genitori in quell'occasione abbiamo sottoposto alla attenzione dei relatori anche l'impossibilità assoluta dei bambini all'uso della bici nei parchi pubblici: ci sembra un controsenso rispetto alla grande voglia dei bambini di usare questo mezzo di gioco ma che potrebbe diventare anche di trasporto. Meglio sarebbe segnare delle piste ciclabili interne ai giardini, semmai dotate di rastrelliere, e direttamente collegate con le piste ciclabili stradali. In quella iniziativa abbiamo appreso che anche Molfetta ha il “Mobility manager” che ha proposto alcune soluzioni per i collegamenti casa-scuola già dal prossimo anno scolastico. Noi sollecitiamo queste soluzioni perché potranno da un lato garantire maggiore sicurezza negli spostamenti dei nostri bambini ma anche rispondere in concreto ai problemi dell'inquinamento atmosferico ed acustico, sui quali proprio i bambini sono molto sensibili e ormai molto informati proprio grazie alle numerose attività scolastiche”.
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Caro Direttore, Quando scrivevo sul Quotidiano di Bari e mi permisi di contestare all'allora Sindaco che le piste ciclabili da lui pubblicizzate con numerosi manifesti erano diventate "ri-ciclabili", per il posizionamento su di esse delle campane della raccolta differenziata e utili per il parcheggio, mi sentii rispondere dal Vicesindaco Prof. Cannizzaro che ero disinformato e "fazioso". Ricordo sommessamente che il Prof. Sallustio è stato assessore con Minervini Guglielmo da Margherita... Siccome ritengo che, ancora oggi ciò sia una verità, Vi esorto a ricordare ai vs. amici Guglielmo Minervini e Prof. Cannizzaro che i disinformati e "faziosi" erano loro. Il problema, allora come oggi, non è SOLO la mancanza di piste ciclabili decenti ma ANCHE la mancanza di parcheggi per i quali i grattini sono solo un inutile tentativo di soluzione. ENTRAMBI i problemi questa amministrazione li ha QUINDI ereditati da una amministrazione di SINISTRA. Sarebbe stato meglio dire: per ora di piste ciclabili non se ne parla. Sarebbe stato più onesto; certo, probabilmente, meno "pubblicitario" per quella amministrazione che riempì di manifesti la città ma non riuscì a cambiarla. Anche l'attuale, capeggiata da Tommaso Minervini, vice-sindaco sotto il Regno Guglielmino II, il problema non l'ha risolto. Ed è un fatto. La stampa, però, noto con piacere che continua ad essere INFORMATA anche se, probabilmente, FAZIOSA. Ma chi non lo è? Però, che chi è causa del male vada a piangere in altre chiese mi sembra un atteggiamento ipocrita. Sicuramente mi direte che sono disinformato. Vabbè. Me ne farò una ragione. Saluti.

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