A Gianni Palumbo il premio nazionale "Valle dei Trulli"
Il giovanissimo scrittore molfettese ancora protagonista
A Gianni Antonio Palumbo è stato assegnato il Premio nazionale "Valle dei Trulli", letteratura giovane. Abbiamo intervistato questo giovane scrittore che va sempre più affermandosi nel panorama della letteratura nazionale.
Come nasce lo scrittore Gianni Antonio Palumbo, e come arriva alla stesura di un romanzo, Krankreich, che, pochi anni dopo la sua pubblicazione, riceverà il Premio Nazionale “ Valle dei Trulli” Letteratura Giovane?
"La mia volontà di scrivere inizia presto, già sui banchi di liceo. Sin da bambino mi piaceva scrivere sceneggiature per films e gialli e, a poco a poco, dalle sceneggiature son passato ai romanzi. La prima prova seria sono stati “I fantasmi di un poeta“, romanzo pubblicato dalla casa editrice “La Meridiana”, da cui ho tratto un lavoro teatrale rappresentato nel settembre 1999, col gruppo “Melpomene e Talia”. Al primo anno di Università, ecco venir fuori “Krankreich- Tramonto di un sogno”, un romanzo sbocciato nel corso di un'estate, dopo l'esame di “Lingua e letteratura tedesca”. Un romanzo a metà strada tra i cicli epico-cavallereschi e le favole dei fratelli Grimm e con qualcosa d'algido e kafkiano. Nato il romanzo, ecco iniziare la collaborazione con Palomar e, infine, questo premio".
Ti saresti mai aspettato di ricevere, così giovane, un così importante riconoscimento?
"Stento ancora a credere di aver ricevuto così presto un riconoscimento del genere ; ci sono persone che hanno atteso per anni una simile soddisfazione. Ne sono onorato e spero possa giovare, oltre che all'attività di scrittore, cui mi sto affacciando, ai miei interessi di stampo teatrale".
Cosa speri per il futuro ed, in particolare, quale risposta ti aspetti dalla tua città?
"Spero che questo riconoscimento attiri su di me un po' più di attenzione a livello locale. Amo molto questa città, tanto che ho composto un'opera teatrale intitolata “Lena”, che conto di portare in scena a gennaio, ambientata nella Molfetta anni Cinquanta. Faccio spettacoli da tre anni con un gruppo di giovani e adulti e abbiamo messo su anche spettacoli che, come nel caso del “Fabian von Altenberg” hanno riscosso un certo successo, pur autotassandoci, data l'enorme difficoltà incontrata, ogni volta, nel reperire sponsors e fondi".
Cosa dobbiamo aspettarci, nell'immediato futuro, da questa giovane promessa molfettese…hai già in cantiere nuovi progetti?
"A breve vorrei riuscire a rappresentare un musical dal titolo “Chiquitita o del destino” per cui io stesso ho composto alcune canzoni. E poi…forse.. un terzo romanzo, i cui protagonisti saranno, ancora una volta, quegli eroi che non fanno rumore, quella gente che non conquista mai il suo posto al Sole se non snaturandosi, un'umanità in attesa…in attesa di una nuova alba…". Paola de Candia