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A Casillo un'area troppo vasta in cambio di pochi posti di lavoro L'ampliamento di 70 ettari del Pip funzionale al progetto del gruppo di Corato
15 dicembre 2003

La necessità di reperire aree per rispondere alle richieste di nuovi insediamenti produttivi è stata la motivazione di fondo per l'ampliamento di ulteriori 70 ettari del Piano insediamenti produttivi (Pip), che si andranno ad aggiungere agli attuali 87 tra zona artigianale esistente e quella di espansione. Più che di un'esigenza generale, in realtà l'ampliamento è funzionale alla richiesta della società “Casillo Partecipazioni” di 50 ettari per la realizzazione di una base logistica integrata denominata “Piattaforma Logistica Mediterranea” per la movimentazione, gestione e trasporto delle merci. L'intesa con il Comune La richiesta del gruppo Casillo fu inoltrata il 31.01.03, dopo l'approvazione del Consiglio comunale di un ordine del giorno presentato da Pasquale Giancola (all'epoca in An oggi nel Nuovo Psi) il 20.12.2002 e successivamente formulata il 10.02.03. Di seguito il 21.02.03 fu sottoscritto un Protocollo d'intesa tra Francesco Casillo e il Comune di Molfetta, in cui l'Amministrazione comunale si impegnava a reperire i suoli e l'azienda coratina di attuare l'iniziativa imprenditoriale con l'impegno di occupare 284 unità. Al Protocollo d'intesa è allegata un'analisi di prefattibilità e viene descritto per sommi capi l'intervento industriale, il contesto territoriale, i costi, gli obiettivi e ricadute occupazionali. Nel frattempo l'Amministrazione comunale ha attivato l'iter per la necessaria variante al Prg conclusasi con l'approvazione definitiva del Consiglio comunale. in attesa del via libera regionale vediamo in cosa consiste quest'iniziativa imprenditoriale così come viene esposta nello studio allegato alla richiesta dei suoli. Contesto e obiettivi L'analisi individua l'agglomerato industriale di Molfetta in posizione geo-logistica capace di inserirsi e divenire nodo del Corridoio Adriatico e del Corridoio transnazionale Ottavo. in questo contesto un centro logistico per la movimentazione, gestione e trasporto delle merci viene ritenuto un valore aggiunto strategico per l'azione di marketing territoriale, per le aziende insediate nel Pip e Asi e per attirare altre aziende e operatori della logistica di nuova generazione. La “Piattaforma Logistica Mediterranea” viene individuata come “magnete” di business nel settore del terziario avanzato a forte contenuti tecnologici, integrato nelle infrastrutture esistenti: viabilità autostradale e ferroviaria della dorsale adriatica e il porto. L'analisi individua nel trasporto la lacuna dell'attuale filiera logistica, in particolare nei servizi alle merci in entrata ed uscita (in-out). Quindi si ritiene che una struttura logistica di ampio respiro ed inserita in un sistema intermodale-multimodale migliorerebbe i processi distributivi e di conseguenza la produttività delle aziende del territorio. Non vengono sottovalutati gli aspetti ambientali con la decongestione del traffico stradale con l'integrazione degli altri vettori di trasporto, la ferrovia e il mare. Il progetto L'iniziativa del gruppo di Francesco Casillo prevede la realizzazione di un centro servizi logistici per stoccaggio, imballaggio e movimentazione delle merci, nonché servizi per i mezzi di trasporto e quelli destinati alla persona. L'integrazione di tutte attività in un'unica struttura collegata in rete con gli interporti e centri nazionali ed internazionali è l'aspetto innovativo e rilevante, il vero core-business dell'iniziativa, a cui bisogna aggiungere l'apporto qualitativo alle infrastrutture attuali e previste, in primo luogo il porto con il nuovo molo mercantile e un possibile scalo ferroviario a Giovinazzo. L'area su cui sorgerà la “Piattaforma Logistica Mediterranea” inizialmente sarà di 19,5 ettari e solo dopo il completamento di questo primo lotto potrà espandersi per altri 30,5 ettari. Sono previsti otto magazzini di cui alcuni predisposti per la filiera del freddo con annessi piazzali, 4 magazzini modulari per gli operatori del trasporto e spedizionieri; Centro servizi per uffici e business room. Tutto questo progetto dovrebbe realizzarsi in 30 mesi dal momento dell'acquisizione dei suoli che secondo la richiesta di Casillo doveva già avvenire entro settembre 2003, per un investimento stimato di oltre 23,5 milioni di euro (oltre 45 miliardi di vecchie lire) e si prevede l'assunzione di 4 dirigenti, 60 impiegati e 220 operai, per una fatturato previsto per i primi tre anni a regime di 17,5 milioni di euro annui. Incognite e polemiche Sulla carta quest'iniziativa non può che suscitare consenso, come tutto ciò che crea sviluppo e lavoro. Sulla carta è tutto interessante, innovativo, strategico per lo sviluppo e per il nostro territorio, anche se lo studio di prefattibilità è un insieme di considerazioni e constatazioni desiderabili, che di analisi circostanziate. Indubbiamente è la più consistente proposta imprenditoriale relativa al Pip sia pèr l'estensione territoriale che per il livello dell'investimento. La ricaduta occupazionale (284 posti) invece è la più bassa in relazione al 50 ettari (nell'attuale zona artigianale dì 46 ettari si contano non meno di mille occupati), a meno che la struttura attiri al suo interno nuove iniziative imprenditoriali e quindi ulteriore occupazione. Inoltre nella richiesta dei suoli viene specificato: “Considerato la rapida evoluzione in corso nel settore della logistica, teniamo a specificare che il nostro progetto avrà valenza economica solo se sarà possibile cantierizzare le opere entro al massimo il mese di settembre 2003”. Stiamo alla fine del 2003 e se tutto va bene tra approvazione regionale, Piano particolareggiato e gli espropri, se ne andranno almeno altri sei mesi. Vedremo cosa potrà comportare questo scalettamento dei tempi e se tutti gli impegni e le promesse saranno mantenute. Una preoccupazione legittima perché per questa richiesta il Comune ha approvato una variante al Prg che andrà ad impoverire ulteriormente il territorio agricolo di altri 70 ettari. Sulla variante l'opposizione (Margherita, Ds e Rif.c) ha votato contro ritenendo il progetto di Casillo sovrastimato e comunque collocabile nella zona Asi dove ci sarebbero almeno 120 ettari ancora disponibili, al contrario di quanto sostenuto dalla maggioranza. Certo che di questi tempi è inevitabile non pensare ad un'altra azienda coratina, il gruppo Ferri attualmente a metà strada tra i tribunali e le patrie galere, anch'essa promotrice di una grande struttura logistica che si doveva realizzare a Rutigliano e poi sappiamo come è andata a finire. Anche se indubbiamente i Casillo sono un'altra cosa, gli scongiuri non guastano. Francesco del Rosso LA SCHEDA Ditta: “Casillo Partecipazioni” (presidente Francesco Casillo) Progetto: “Piattaforma Logistica Mediterranea” centro logistico per la movimentazione gestione e trasporto delle merci Area richiesta: 50 ettari (primo lotto di 19,5 ettari e successivo lotto di 30,5 ettari) Investimento: 23,5 milioni di euro Nuova occupazione: 284 unità (4 dirigenti, 60 impiegati, 220 operai) Fatturato stimato: 11,5 milioni di euro annui per i primi tre anni a regime Opere strutturali: 8 magazzini per una copertura di 39.200 mq alcuni predisposti per la filiera del freddo con annessi piazzali; 4 magazzini modulari per una copertura di 30.000 mq per gli operatori del trasporta e spedizionieri; Centro servizi di 3.600 mq adibito ad uffici e business room. Inoltre sono previsti servizi alle persone (bar, ristoro, servizi igienici), servizi finanziari (banche e poste), servizi ai mezzi di trasporto (officine, centri ricambi e rifornimento carburante), isola ecologico, piazzali per parcheggi custoditi, sistemi informatici e telematici, scuola di specializzazione nella logistica e intermodalità, servizi di sorveglianza e sicurezza, gestione ed amministrazione dei servizi comuni, aree verdi.
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