Recupero Password
“Paure Gemelle”, tre molfettesi raccontano l’11 settembre
14 dicembre 2001

MOLFETTA – 13.12.2001 Si chiama “Paure gemelle” ed è un libretto di 95 pagine pubblicato una settimana fa dalla casa editrice romana Aracne, sull’impatto emotivo degli attentati dell’11 settembre. Raccoglie ventuno scritti di studenti e studiosi di Scienze della Comunicazione, tutti della stessa università , la Lumsa di Roma. Una delle curatrici del volume, insieme a Pierpaolo Stacchini, è Paola Natalicchio, 23 anni, molfettese, da sette anni collaboratrice di “QUINDICI”. Tra gli autori figurano anche altri due concittadini: Roberto Patriarca e Tommaso Altamura. A una settimana dalla sua uscita in libreria, “paure Gemelle” ha già raccolto un buon successo di critica, ed è stato recensito su quotidiani nazionali come il Corriere della Sera (Roma), il Messaggero e Liberazione e presentato su Radio24-Il Sole 24 e al Maurizio Costanzo Show. “L’idea che è alla base del libro – spiega Paola – nasce il pomeriggio di martedì 11 settembre. Dopo tre ore di totale ipnosi davanti alla televisione, ho cominciato a chiamare all’impazzata il mio gruppo di amici universitari, per confrontarmi con loro, provare a capire insieme, calmarmi. Parlando con uno di loro, Pierpaolo, è nata l’idea di scrivere quello che stavamo vivendo. Innanzi tutto per fotografarlo, data la sua importanza storica che ci è sembrata subito enorme. Ma anche per reagire, in qualche modo. Cercare di costruire qualcosa sulle macerie” Il volume si divide in tre sezioni. On Air, che raccoglie il materiale più “caldo”, i racconti di quel pomeriggio, scritti nelle ore immediatamente successive all’evento; Analysis?, che contiene saggi brevi e articoli, in cui l’emozione cerca di lasciare spazio ad una riflessione più razionale, per quanto ancora influenzata dalla tragedia ancora “fresca” (da qui il punto interrogativo: è possibile analizzare un fatto di una simile portata a pochi giorni dal suo essersi verificato ?); Drops, in cui si lascia spazio allo sfogo più autentico e meno mediato, che si fa monologo, poesia, e-mail, preghiera. Gli scritti dei ragazzi sono preceduti da una breve premessa di Lorella Cedroni, docente di Partiti Politici e Gruppi di Pressione alla Lumsa e ricercatrice di Scienza Politica all’università La Sapienza, nonché direttrice per Aracne della collana “Puzzle”, che ospita la pubblicazione. Per informazioni: pauregemelle@yahoo.it ; aracne.editrice@flashnet.it Michele de Sanctis jr.
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Cara Paola, prendo atto della tua precisazione, puntuale e non astiosa come la maggior parte degli interventi "di risposta" presenti su questo sito. Ma vedi, quando parli della Fallaci, dovresti a mio modesto avviso fermarti a riflettere un tantino, il che non fa mai male, credimi. Nel suo libro la sig.ra Fallaci ha semplicemente difeso la nostra civiltà, quella occidentale, quella democratica, la stessa civiltà, cara Paola, che ti ha permesso di poter scrivere il tuo libro senza problemi o censure di alcun tipo. Vedi Paola, Berlusconi, la Fallaci e altri che si sono permessi di far notare come la civiltà occidentale e quella islamica siano effettivamente diverse, sono stati massacrati dall'ipocrisia imperante in questo Paese. Berlusconi si è spinto addirittura oltre: ha affermato la superiorità della civiltà occidentale su quella islamica. Supponenza, ignoranza, pressapochismo? Forse... Ma so solo una cosa, cara Paola, e cioè che sia tu che io non condurremmo la stessa vita che viviamo se fossimo afghani o palestinesi invece che italiani. E questo è doveroso tenerlo sempre a mente, aldilà di tutte le polemiche e le strumentalizzazioni di gente che apre le moschee nel nostro Paese e poi si stupisce che divengano le basi delle organizzazioni terroristiche. Io non voglio vivere nella paura e non voglio che un domani i miei figli debbano trovarsi a vivere in una società in cui si debba diffidare di gente che prega Allah...ma se ciò avvenisse, credi che sia per una nostra componente sub-culturale, di ignoranza o altro...oppure perchè forse chi nasce, cresce e vive in Medio Oriente non coltiva i nostri stessi ideali di pace, libertà e democrazia? Mah...


Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet