36° Convegno dei Molfettesi nel Mondo: l'immigrazione di ieri e quella di oggi
MOLFETTA - Secondo statistiche il numero dei Molfettesi sparsi nel mondo, allontanatisi negli anni dal paese per motivi di studio o lavoro è quasi pari a quello degli abitanti di Molfetta. Praticamente un'altra città che vive fuori dalla città ma che porta alto il nome di Molfetta, conservandone con cura il ricordo attraverso un cordone ombelicale mai tagliato.
Come ogni anno, nei primissimi giorni di settembre la ricorrente festa patronale della Madonna dei Martiri rappresenta il giusto pretesto per moltissimi di loro di tornare alle proprie origini, di respirare finalmente aria di casa. A fare da comitato di benvenuto, ormai da 36 anni, ci pensa l'Associazione Molfettesi nel Mondo "Rodolfo Caputi" la quale è nata grazie al sogno di alcuni molfettesi di creare un ponte tra la terra d'origine e quella in cui sono stati accolti.
Un'edizione speciale del Convegno, questa, perché per la prima volta il presidente è una donna, Angela Amato la quale ha sottolineato almeno altri tre obiettivi dell'Associazione: lasciare ai giovani testimonianze che altrimenti andrebbero perdute con la scomparsa della generazione protagonista della prima ondata dell'emigrazione molfettese; fornire un esempio proprio ai giovani che, loro malgrado, sono impegnati oggi a costruirsi un futuro lontani da Molfetta; infine, imparare ad accettare la diversità e la ricchezza offerta da coloro che invece a Molfetta ci arrivano per via dell'immigrazione che sta caratterizzando in questi ultimi anni l'Italia.
Si perché, non devono essere molto diversi il pregiudizio, il sospetto, la diffidenza, la paura nei confronti dei nuovi arrivati rispetto a quelli provati dai popoli che hanno visto sbarcare orde di italiani alla semplice ricerca di un futuro nella grande ondata migratoria cominciata dal nord Italia verso il Sud America a partire dal '880 e dal '890 invece dal sud Italia verso gli USA. Ne è una dimostrazione la lettera straziante scritta da un giovane italiano a sua madre e letta magistralmente da Corrado La Grasta, della Compagnia Teatrale "Teatro dei Cipis". Il momento più emozionante della serata.
Presente per l'occasione, insieme agli Assessori Nicola Piergiovanni e Carmela Germano, anche il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini il quale ha paragonato la festa della Madonna dei Martiri ad un vero e proprio richiamo alla patria. Facendo suoi gli obiettivi dell'Associazione, il Sindaco ha promesso massima impegno dell'Amministrazione nella progettazione del futuro prossimo dell'Associazione, in quanto a Molfetta oggi si sente forte il bisogno di far fronte ad una storia che si ripete. Una nuova contaminazione di culture, come spesso capita in una città di mare. Preziosissima possibilità di arricchimento ma solo qualora ciò che è successo agli inizi dello scorso secolo non rimanga sulle pagine dei libri di storia.
A completare l'apertura del convegno la minuziosa conversazione tenuta da Giuseppe Poli, docente di Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Bari, dal titolo "In America voglio andar". Una spiegazione delle cause strutturali che hanno portato alla migrazione di milioni di Italiani in tutto il mondo, non così diverse nella sostanza da quelle che spingono oggi migliaia di persone ad intraprendere veri e propri viaggi della speranza, alla ricerca di un posto in cui il diritto alla vita ed un futuro dignitoso non siano un'utopia.
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Autore: Daniela Bufo