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Tammacco cambia ancora casacca alla Regione e torna con Emiliano. Le ripercussioni a Molfetta
Saverio Tammacco
24 febbraio 2022

 

MOLFETTA – Tutto come previsto: anche in politica chi nasce quadro non muore tondo. Chi nasce ondivago, non muore coerente, soprattutto nella politica attuale dove impera il “mai dire mai”.

Non esistono più partiti, idee, programmi, ma solo uomini, il più delle volte mercenari in una politica fatta di liste civiche, di capetti in cerca di visibilità, al di là delle risposte ai bisogni dei cittadini. Molfetta ha fatto scuola in questa miscela di sigle di convenienza, che abbiamo etichettato come “ciambotto” e che si stanno riproducendo alla Regione Puglia.

Chi pensava che subire un torto significasse per un politico la rinuncia ad avere rapporti fra chi aveva tradito ed era passato sulla sponda opposta, deve ricredersi. Un esempio per tutti: Saverio Tammacco, uomo di destra, vicino all’ex senatore Antonio Azzollini di Forza Italia, passato a guidare liste civiche che hanno tradito l’ex sindaco per insediarsi a Palazzo Giovene. Poi la scelta di Michele Emiliano anch’essa per convenienza politica: la possibilità di avere fondi regionali. Infine l’ennesimo tradimento alla vigilia delle elezioni regionali, scegliendo il candidato opposto, Raffaele Fitto leader del centrodestra. La sconfitta del politico salentino lascia il nostro Tammacco privo di sponda e gli tocca fare il consigliere di opposizione, dove non conta nulla.

Così pensa bene di uscire dal centrodestra nel quale è stato eletto, per passare al gruppo misto in attesa del momento in cui potrà fare l’ennesima capriola e tornare a sinistra. Un voltagabbana doc. E il momento è arrivato, così il nostro Saverio ritorna nell’area Emiliano con un nuovo gruppo di… “transfughi” come lui, che è un esperto nei cambi di casacca, secondo le necessità.

E gualà, con un colpo di bacchetta magica nasce il gruppo “Per la Puglia”: con tre fuoriusciti dai Popolari, Mauro Vizzino, Sergio Clemente e l’assessore Sebastiano Leo, oltre allo stesso Saverio Tammacco che sarà il capogruppo.

E’ evidente che questa nuova giravolta del Saverio molfettese piace ai suoi elettori ed è destinata ad avere effetti anche sulle prossime alleanze politiche delle amministrative di quest’anno a Molfetta, dove il sindaco Tommaso Minervini ha deciso di ricandidarsi (quanto valgono le promesse in politica!, ndr) con un nuovo ciambotto… “virtuoso!”.

Intanto fra Tammacco e Pino Amato è in corso la gara a chi conquista il primato di voltagabbana in una politica che a Molfetta, ma anche alla Regione, è ridotta a mercato delle vacche. E poi ti meravigli che la gente non va più a votare…

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