MOLFETTA – Grande successo ieri sera all’anfiteatro di Ponente per il concerto dei Carmina Burana.
Riportiamo una recensione dello spettacolo di un lettore di “Quindici”.
«Era da mesi che aspettavo questo momento e finalmente l'evento è diventato realtà, presso l'Anfiteatro di Ponente i Carmina Burana hanno risuonato rendendo l'aria superiore.
La musica è stata suonata dall'Orchestra Sinfonica del Conservatorio Tito Schipa di Lecce, diretta dal maestro Giovanni Pellegrini, il coro ARCoPu ha dato la sue voci insieme al soprano Angelica Girardi, al tenore Marco Santarelli, al baritono Marcello Rosiello.
Maestro del coro è stato Donato Falco.
Tutto ciò in occasione della 4a rassegna "Luci e suoni a Levante" col patrocinio del Comune di Molfetta ed il sostegno della Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia.
Tra gli spettatori anche l'Assessore alla Cultura del Comune di Molfetta, professoressa Betta Mongelli. (Con questo evento hanno superato se stessi).
Da anni ho sempre cercato solo il brano "O Fortuna" con al massimo "Fortunae plango vulnera", non capendo se il titolo fosse "O Fortuna" oppure "Carmina Burana"; ora che, finalmente, ho assistito alla versione completa, il dubbio è stato chiarito ed urge avere un CD con l'opera completa.
I Carmina Burana come perfezione tendono al Requiem di Mozart (e sottolineo "tendono"; infatti penso che Mozart, col Requiem, sia andato oltre ogni umana possibilità), questa è la sensazione che ho avuto.
Il carme "O fortuna" è sempre devastante, ti entra dentro, ti fa vibrare e commuovere al tempo stesso, ti dà una forza inspiegabile e soprattutto ti isola dal resto del mondo liberandoti di ogni peso se ti lasci trasportare e sarebbe capace anche di farti levitare fisicamente. Ha le movenze quasi di una marcia trionfale in certi momenti.
Carl Orff, che per molti è sconosciuto, ha composto una musica che tutti conoscono, (molto probabilmente), ma difficilmente sanno associare sia al compositore che al titolo.
Spero vivamente di poter assistere altre volte a tale spettacolo che è stato un successo di pubblico (l'anfiteatro era pieno in ogni ordine di posti, addirittura sugli scalini, e c'era tanta altra gente in piedi a mo' di chioma di un albero).
cosa che non ci si aspetterebbe dalla maggior parte dei molfettesi (infatti si sentiva che qualcuno era lì solo per curiosità senza rispetto, però, per i musicisti e per chi conosce tale musica perché non si può lasciare alto il volume delle suonerie dei cellulari e parlare ad alta voce durante il concerto senza sapere cosa l'orchestra stia suonando).
Il resto è solo musica:
"O Fortuna
Velut Luna
Statu variabilis
Semper crescis
Aut decrescis
Vita detestabilis
Nunc obdurat
Et tunc curat
Ludo mentis aciem
Egestatem
Potestatem
Dissolvit ut glaciem.
Sors immanis
Et inanis
Rota tu volubilis
Status malus
Vana salus
Semper dissolubilis
Obumbrata
Et velata
Mihi quoque niteris
Nunc per ludum
Dorsum nudum
Fero tui sceleris?
Sors salutis
Et virtutis
Mihi nunc contraria
Est affectus
Et defectus
Semper in angaria
Hac in hora
Sine mora
Corde pulsam tangite
Quod per sortem
Sternit fortem
Mecum omnes plangite!"
Michele A.»