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Rinnovo contrattuale dei dirigenti a Molfetta, fatto grave in consiglio comunale: Abbattista, intervenga la Corte dei Conti Lo scoop di Quindici che ha scovato la delibera e l'ha resa pubblica, provcocando le reazioni dell'opposizione
01 agosto 2012

MOLFETTA - Un gravissimo vulnus arrecato alle istituzioni democratiche. Lapidaria la definizione con cui il consigliere di opposizione Giovanni Abbattista (Pd) ha denunciato nel Consiglio comunale di lunedì la delibera con cui la giunta Azzollini ha rinnovato i contratti dei 4 dirigenti comunali. L’amministrazione Azzollini ha preferito, però, tacere anche di fronte all’interpellanza del consigliere Pino Amato (Udc), dopo lo scoop di Quindici a poche ore dalla pubblicazione sull’albo pretorio online del Comune di Molfetta (23 luglio, la delibera è del 16 luglio) e i successivi commenti politici dell’opposizione.
Come già spiegato da Quindici, l’anomalia principale di questa delibera è il rinnovo dei contratti di quei dirigenti che sono stati nominati dal sindaco Antonio Azzollini (nomina politica o di fiducia), di contro a quanto sancito dalla normativa vigente, in particolare l’art.110 del TUEL e il Decreto Fiscale dell’aprile 2012 (Legge n.44/12). Infatti, se la Legge n.44 doveva rompere la «commistione perniciosa» tra interessi politici e questioni tecnico-amministrative, l’atto giuntale non solo deroga all’art.110 del TUEL, ma confonde ruoli dirigenziali e particolarismi politici.
In pratica, sulla terzietà dirigenziali si stenderebbe (si stende, di fatto) il velo opaco della politica. Per questo motivo, il consigliere Amato, durante la dichiarazione di voto per il rendiconto di bilancio 2011, ha denunciato la «gestione allegra e superflua» degli “affari” tecnico-amministrativi comunali.
La discussione è poi ripresa anche nel consiglio comunale di questa mattina sul Bilancio di previsione 2012. Nel suo intervento il consigliere di opposizione Nicola Piergiovanni (Sel) ha ribadito «il commissariamento della prossima amministrazione, che sarà di fatto sotto la protezione amministrativa di Azzollini, dopo il rinnovo contrattuale dei dirigenti». Insomma, una delibera che non solo palesa l’ennesimo «eccesso di potere» azzolliniano, ma aggrava finanziariamente le casse comunali per il 2012 (di contro a quanto più volte propagandato dall’amministrazione).
Tra l’altro, prima di rinnovare i contratti dirigenziali, sarebbe stato opportuno che la segreteria comunale avesse verificato le condizioni giuridico-penali dei dirigenti per l’assunzione di ulteriori incarichi di fronte a eventuali casi di indagati o rinviati a giudizio.
Su questa vicenda amministrativa di dubbia legittimità, Abbattista ha evidenziato due aspetti gravissimi, oltre al risibile escamotage addotto dalla giunta per varare il rinnovo contrattuale dei dirigenti (l’ipotetica candidatura di Azzollini al Senato, che non può essere considerato un «provvedimento motivato» come richiesto dal Decreto Fiscale). Innanzitutto, l’assenza del parere di congruità da parte del segretario generale del Comune di Molfetta, dott. Michele Camero, l’organo realmente competente per esprimere un giusto e motivato parere. Invece, il parere è stato redatto dal dirigente agli Affari Generali, dott. Mimmo Corrieri, in una situazione di palese incompatibilità visto che Corrieri ha goduto come dirigente di nomina politica del rinnovo contrattuale.
E poi la possibile violazione dell’art. 9 del Decreto Legge n.78/10, secondo cui le amministrazioni locali «possono avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nel limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009» (comma 28). Nessuna risposta dalla giunta o dal sindaco Azzollini: il rinnovo potrebbe aggravare le già malsane casse comunali, dunque pesare sui portafogli dei cittadini.
La stesso domanda è stata poi riproposta nella fase dei chiarimenti sul rendiconto di gestione 2011: telegrafica e arrangiata la risposta del dott. Michele Mezzina, presidente dell’organo dei Revisori dei Conti, dettata da un’ansia mal celata, che non avrebbe avuto motivo di manifestarsi se l’organo avesse eseguito i dovuti controlli sul rispetto dei limiti percentuali imposti dalla legge per i contratti comunali a tempo determinato.
Perciò, Abbattista ha chiesto che i revisori inviino una relazione dettagliata alla Corte dei Conti (e ai capigruppo consiliari) proprio sulla spesa del personale comunale per accertare eventuali violazioni di legge o sprechi di risorse pubbliche. Una vicenda che potrebbe trascinare l’amministrazione Azzollini e il Comune di Molfetta con i suoi contribuenti in un baratro giuridico-amministrativo senza fondo.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Marcello la Forgia
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