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ESCLUSIVA - Comune di Molfetta, dirigenti “a vita”: condanna unanime dell'opposizione e dei “dimissionari” della maggioranza
25 luglio 2012

MOLFETTA - La delibera giuntale per il rinnovo dei contratti dirigenziali pubblicata in esclusiva su “Quindici”, ha di sicuro agitato le acque della maggioranza.
Quindici ha chiesto ai partiti di opposizione presenti in Consiglio comunale un commento politico a caldo.

«Siamo agli ultimi giorni dell’impero e Azzollini tenta di avvelenare i pozzi in vista dell’imminente campagna elettorale, ma troverà sulla sua strada la nostra più ferma opposizione e quella della parte sana di questa città, ormai nauseata dall’arroganza di questo sindaco che pensa di amministrare la cosa pubblica nell’interesse esclusivo della sua parte politica - il commento di Giovanni Abbattista, segretario del Pd, a Quindici -. Lo scorso febbraio avevamo denunciato il tentativo di Azzollini di ‘sistemare’ i suoi fedelissimi nei ruoli strategici della macchina burocratica del Comune, ma allora il blitz fu sventato anche grazie alla nostra segnalazione pubblica. Oggi, invece, a seguito di una modifica normativa introdotta (non a caso) con la legge di conversione del Decreto Semplificazione, Azzollini pensa di raggiungere il suo scopo facendo approvare da una Giunta ormai in disarmo un provvedimento che non esitiamo a definire aberrante».
Insomma, un’ipoteca sul futuro della città e un condizionamento per la prossima campagna elettorale. «La norma richiamata nella delibera prevede che i contratti dei dirigenti a tempo determinato possano essere rinnovati a condizione che questo sia indispensabileper il corretto svolgimento delle funzioni essenziali dell’ente - continua Abbattista -. Ma nella delibera si legge che, siccome Azzollini non potrà più essere ricandidato a sindaco, ma potrebbe essere ricandidato al Parlamento, si potrebbe dimettere da primo cittadino subito dopo l’estate, lasciando il Comune privo di alcune figure dirigenziali. Questa motivazione è completamente infondata in quanto si basa su elementi aleatori ed eventuali». Per l’ennesima volta, Azzollini «ha scelto di calpestare il diritto (oltre che la logica) ad uso e consumo dei suoi interessi politici e di quelli dei suoi sostenitori». Perciò, il Pd si riserva di intraprendere ogni iniziativa per impedire questo «scempio».
 
Anche secondo Silvio Salvemini, segretario di Sel Molfetta, «siamo agli ultimi atti dell’Amministrazione Azzollini prima dei titoli di coda». «Con la delibera contenente il rinnovo dei contratti per quattro dirigenti comunali poco prima della naturale scadenza del mandato, si conferma ancora una volta come questa amministrazione si faccia beffe del le basilari regole democratiche - ha commentato Salvemini -. Un’ennesima forzatura amministrativa a danno della collettività per blindare la macchina amministrativa comunale in vista dell’elevata probabilità che il risultato alle prossime elezioni amministrative possa rilevarsi fortemente negativo per la compagine azzoliniana».
Questa delibera solleva, secondo Salvemini, forti dubbi di legittimità: «di conseguenza Sinistra Ecologia e Libertà farà ricorso in tutte le sedi preposte affinché sia resa nulla». «Resta il danno erariale alla collettività qualora l’Amministrazione intenda pervicacemente perseguire questo obiettivo, che premia la fedeltà al “principe” di Dirigenti anche nei casi in cui hanno svolto in passato un chiaro ruolo politico sempre al fianco di Antonio Azzollini come nei casi di Giuseppe de Bari e Mimmo Corrieri - la chiosa di Salvemini -. Ribadiamo quanto questo sia un atto grave e scorretto da parte della Giunta Azzollini, che vedrà una netta e tenace opposizione da parte della nostra forza politica e dei nostri rappresentanti in Consiglio Comunale».
 
«L'ennesimo colpo di mano, forse l'ultimo, di un uomo e di un'amministrazione ormai al canto del cigno, è stato perpetrato ai danni della città», il commento di Robert Amato, coordinatore dell’Udc Molfetta.
«Rinnovare i contratti dirigenziali è segno che il Sindaco è ben consapevole della sconfitta che lo attende alle prossime elezioni e, oltre a lasciare una città allo sbando all’amministrazione che verrà, ha intenzione di continuare a imporre la sua volontà politica per i prossimi anni con uomini di sua fiducia - scrive Amato a Quindici -. L'UDC Molfetta giudica questa delibera un atto gravissimo, l'ennesimo attentato al futuro di questa città. Una delibera assolutamente al di fuori di ogni logica democratica, perché ancora una volta sono stati stravolti regolamenti e leggi in una città dove la legalità è diventata un optional. Noi ostacoleremo questa delibera in ogni modo possibile, sperando nella collaborazione di un’opposizione unita. I cittadini possono stare tranquilli, non rimarremo a guardare».
Lo stesso Amato ha anticipato a Quindici che il consigliere comunale dell’UDC, Pino Amato, sta preparando un’interrogazione urgente sulla questione da presentare al prossimo consiglio comunale.
 
«Sul piano strettamente tecnico stiamo valutando se il rinnovo del contratto a quattro dei dirigenti sia un atto contra legem e, quindi, ci siano i presupposti per adire alle vie legali del caso - la dichiarazione a Quindici di Beppe Zanna, segretario di Rifondazione Comunista -. Sul piano politico il nostro giudizio è assolutamente negativo. È un atto che dimostra una volta di più, se mai ce ne fosse stato bisogno, che siamo di fronte non semplicemente alla crisi di una maggioranza, ma al fallimento del progetto politico di dieci anni di centro-destra. Come la Wehrmacht in ritirata, incalzata dagli alleati durante la seconda guerra mondiale, il nostro caro sindaco-senatore e la maggioranza che lo sostiene stanno facendo terra bruciata intorno a sé».
«Si è voluto ipotecare la prossima amministrazione, il futuro della nostra città, con la riproposizione di quattro dirigenti che, dobbiamo ricordarlo, sono supporter politico-elettorali del nostro caro sindaco-senatore. In questa maniera il sindaco ha contravvenuto a un principio cardine della democrazia liberale, cui dice di ispirarsi, la separazione tra amministrazione e politica - continua Zanna -. Ancora una volta la collettività sta pagando i debiti elettorali del senatore com’è accaduto per il porto o con il piano del commercio».
Per questo motivo, Zanna propone «la rotazione dei dirigenti per evitare rendite di posizione di qualsiasi tipo, l'assunzione dei dirigenti per concorso e la riorganizzazione in toto, della macchina amministrativa comunale».
 
Come anticipato da Quindici, la delibera potrebbe aver allontanato definitivamente dalla maggioranza il gruppo consigliare di Pietro Uva, vicesindaco dimissionario (si attende ancora la decisione definitiva del sindaco Antonio Azzollini). secondo indiscrezioni, l’atto amministrativo sarebbe stato pubblicato senza prima avvisare Azzollini, un atto forse forzato per salvare la propria poltrona a discapito dell’unità politica della maggioranza (due dirigenti sono di nomina politica e legati politicamente ad Azzollini).
«Non è in discussione l’aspetto umano dei professionisti in questione, ma la delibera mi sembra di dubbia legittimità». Chiara la presa di posizione del consigliere comunale Mauro Spaccavento, eletto nel 2006 nella lista civica Molfetta in azione, politicamente molto vicino a Pietro Uva (la loro assenza in consiglio è stata simultanea). «Secondo quanto fissato dalla normativa vigente, il rinnovo dovrebbe riguardare contratti a tempo determinato nella pubblica amministrazione, ma, siccome due dirigenti del Comune sono di nomina politica e altri due sono comunque funzionari comunali subapicali, mi sembra che sia quantomeno dubbia l’applicabilità della legge a questi contratti - ha spiegato Spaccavento a Quindici -. Tra l’altro, questo rinnovo è in contrasto con la spending review in discussione al Parlamento e ha alla base una motivazione poco credibile e davvero risibile, se dipende dalla ipotetica candidatura del sindaco Azzollini alle politiche del 2013». Lo stesso Spaccavento invita Azzollini ad approfondire l’argomento tecnico-amministrativo chiedendo ulteriori pareri agli organi di governo competenti.
 
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