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Non piace al Pd romano l'accordo tra l'Udc di Pino Amato che sostiene Michele Emiliano. Primarie del centrosinistra a rischio inquinamento a Molfetta Con l'ex sindaco di Bari la consigliera comunale del Pd Annalisa Altomare e Lia de Ceglia, eletta due anni fa nel Popolo delle Libertà. Ma non sono escluse alleanze trasversali per mandare un segnale a palazzo di città. Il sindaco Natalicchio: “a Molfetta le cose non cambiano, i fritti misti li lasciamo ad altri”
27 novembre 2014

MOLFETTA – Non è piaciuto a molti, anche all’interno del Pd nazionale, l’accordo fatto dall’ex sindaco di Bari, Michele Emiliano, candidato alle primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione Puglia, con l’Udc nazionale (di cui “Quindici” ha dato notizia ieri). Al tavolo c’era anche il coordinatore del circolo molfettese Pino Amato, recentemente uscito da una brutta vicenda giudiziaria. Ma questa alleanza a Roma viene considerata fuori degli schemi renziani. Ecco perché negli ambienti della Capitale ci sarebbero state dure critiche a questa scelta “indipendente” di Emiliano, che rischia di creare attriti anche con l’alleato del governo nazionale, il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano che ha già condannato questa fuga in avanti.

Emiliano, però, va per conto suo, abituato com’è a giocare contemporaneamente su più tavoli, pur di raggiungere il suo obiettivo politico: vorrebbe far credere a Bari, dove è segretario regionale del Pd, che l’accordo non riguardi le primarie di domenica prossima. Del resto si è affrettato a dichiararlo egli stesso e a farlo dichiarare dal segretario regionale dell’Udc Ruggieri. Ma, per evitare le ire romane, lo stesso ex sindaco dovrà giustificare questa scelta, come finalizzata solo alle primarie, perché un’intesa per le Regionali del 2005, dovrà comunque passare dai vertici nazionali.
Pino Amato, del resto, come hanno fatto sapere alcuni amici, non fa mistero di voler sostenere Emiliano e ha messo su Facebook anche un selfie con l’ex sindaco di Bari (foto), a conferma di questa intesa finalizzata alle primarie del centrosinistra.

Le reazioni non sono mancate e oggi durante il dibattito nella redazione del quotidiano “Repubblica”, l’assessore regionale Guglielmo Minervini, anch’egli candidato alle primarie del centrosinistra, ha denunciato: "Non c'è soltanto l'Udc. Il problema è capire qual è la proposta di governo che sta collazionando Emiliano mettendo insieme portatori di interessi come Signorile, Buccoliero e Ferrarese (Ncd)". 
"È un intervento a gamba tesa sulle primarie", ha accusato il candidato di Sel Dario Stefàno.

Riportando la questione nella nostra città sarà interessante vedere cosa succederà domenica. Pino Amato e l’Udc sono fuori dal Consiglio Comunale. Il sindaco Paola Natalicchio, che sostiene Guglielmo Minervini, ha fatto del “no” all’Udc in coalizione una scelta determinate nella formazione degli schieramenti preelettorali. L’Udc ha corso da sola al primo turno, ha appoggiato Ninnì Camporeale al ballottaggio e ora è fuori dai giochi. Per questo motivo potrebbe avere interesse a mettere il suo zampino nella competizione. E a sentire i ben informati in città i suoi elettori sono stati già mobilitati per il voto.
E neanche il commento del sindaco Paola Natalicchio si è fatto attendere: “voglio dirlo con chiarezza: Michele Emiliano può anche allearsi con Pino Amato e l'Udc. Ma a Molfetta le cose non cambiano. Lo dissi al primo e al secondo turno nella primavera del 2013 e lo ribadisco. Così fermiamo le voci di corridoio improponibili che parlano di un "accordo dopo le primarie". Noi abbiamo un solo accordo: quello con la città. Che ci ha scelto anche perché siamo stati chiari e semplici. Nei nostri sì e nei nostri no. Le larghe intese, le insalate ricche e i fritti misti li lasciamo ad altri. Lo schema di gioco non cambia. L'Udc a Molfetta è fuori dalla coalizione”.
E questo potrebbe non essere il solo “aiutino” alla consigliera Annalisa Altomare che con Lillino Di Gioia e gli amici dello Sporting sono schierati pancia a terra con Michele Emiliano. Così oltre a portare acqua al loro mulino sono intenzionati a mandare un messaggio al primo cittadino, nella cui giunta non sono più rappresentati dopo il caso Serena La Ghezza, anche lei presente qualche tempo fa durante un Consiglio Comunale al passaggio in città di Michele Emiliano.
La campagna acquisti era da tempo già cominciata a Molfetta. Lia De Ceglia firmando un manifesto ha cambiato verso, dopo essere stata eletta meno di due anni fa nelle fila del Popolo delle Libertà, anche grazie all’accoppiata con Saverio Tammacco. La consigliera De Ceglia, successivamente all’annuncio, ha saltato sistematicamente le votazioni degli ultimi consigli comunali.
E il ventre molle di una certa parte di centrodestra pare sia anche sul mercato del voto. Non mancano, infatti, contatti e caffè non sempre occasionali tra i sostenitori di Emiliano e pezzi di centrodestra a cui sta arrivando qualche “no” ma anche qualche promessa (c’è chi dice di aver sentito affermazioni favorevoli all’alleanza con il centrodestra da parte del gruppo Di Gioia-Altomare, anche a costo di vedere tornare Azzollini, ma pur di cacciare la Natalicchio).
E qui qualche presa di posizione netta da parte dei sostenitori dei candidati potrebbe aiutare a sgombrare il campo prima del voto.
Dunque i sostenitori di Minervini e Stefano non possono dormire sonni tranquilli in questi ultimi giorni, del resto le primarie del centrosinistra a Molfetta hanno anche in passato registrato invasioni di campo.
Ma è un avvertimento anche a tutti gli altri, quelli del non voto o quelli che non credono nella validità delle primarie. Il 30 novembre si decide non solo il prossimo candidato presidente del centrosinistra ma anche la futura coalizione che si candida in primavera a succedere a Nichi Vendola. 

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