MOLFETTA – Il Collettivo “Studenti molfettesi in lotta”, scende in piazza contro la riforma della scuola: i giovani vogliono riprendersi il loro futuro.
Ecco il comunicato del Collettivo:
«Invitiamo tutti, studenti e studentesse e non, a partecipare in massa a "Studenti* In Festa" al presidio informativo organizzato a Corso Umberto, altezza Liceo Classico, per mercoledì pomeriggio, a partire dalle 18 sino alle 21:30. Sarà una festa di musica, arte e controinformazione!
Da Luigi Berlinguer a Letizia Moratti, da Giuseppe Fioroni a MariaStella "MaryStar" Gelmini fino a Francesco Profumo, la scuola e l'istruzione pubblica italiana, dall'essere fiore all'occhiello del "bel paese", garanzia di qualità assoluta, sono passate ad essere considerate capitoli di spesa da tagliare, tagliare, tagliare e ancora tagliare.
In soli vent'anni i governi, politici o "tecnici" che fossero, di qualsiasi colore e ministri dell'istruzione loro rappresentanti che, anziché programmare un programma di crescita culturale e di innovazione professionale per gli studenti, hanno preferito sottrarre ingenti fondi (nell'ordine della decina di miliardi di euro) a ricerca universitaria, progetti extracurriculari e discipline pratiche, tagliare drasticamente stipendi e posti di lavoro per docenti e personale Ata (nell'ordine questi del centinaio di migliaia di lavoratori licenziati dallo Stato).
Hanno preferito finanziare guerre inutili, investire in grandi opere poco funzionali, strapagare i manager aziendali e far crescere i loro privilegi.
Hanno preferito salvare le banche e gettare nel cestino i sogni di noi giovani e le conquiste sociali di intere generazioni passate.
Di scuole e università pubbliche non è rimasto che un cumulo di macerie gestite in maniera para-aziendale, non più capaci di produrre le "canne pensanti" di pascaliana memoria, ma ragazzi e ragazze, cittadini e cittadine del futuro, standardizzati e omologati culturalmente verso il basso.
Noi non ci stiamo! Vogliamo gridare al mondo intero, e alla nostra città in particolare, che siamo stanchi di assistere impotenti alla distruzione del nostro futuro e del futuro stesso dell'Italia, oggigiorno sull'orlo di una crisi irreversibile e governata da tecnocrati volti a fare gli interessi delle banche e della grande finanza, e a trascinare nel baratro pensionati, lavoratori precari e non e noi studenti.
Vogliamo dimostrare di essere parte attiva e vitale della società, che nulla ci è precluso, che alla vita presente da incubo sappiamo ancora rispondere con i nostri sogni, la nostra voglia di fare e di non arrenderci!
Crediamo nella cultura, nella scuola pubblica, laica e solidale, non nella ricapitalizzazione delle banche con denaro pubblico!
Il futuro é nostro, riprendiamocelo!».