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Per l'ospedale si punta a qualità ed efficienza Il direttore sanitario, Annalisa Altomare: è il modo migliore per rispondere alle artefatte accuse di Forza Italia su presunti disservizi
15 marzo 2007

Questo ospedale, per anni privo di una connotazione precisa, trascurato e depauperato, per ragioni ed in momenti diversi, dei suoi elementi strutturali, strumentali ed umani, è oggi in fase di rilancio e ha voglia di crescere per crearsi quell'identità che non ha mai avuto. Stiamo vivendo momenti progettuali e attuativi molto importanti mentre attecchisce e si sviluppa una nuova cultura sanitaria tra gli operatori: attaccarci ora non serve specie se, al di là di quelli che sono i termini reali della questione, si tende unicamente a strumentalizzarla, per farne, ancora una volta, un problema politico. Noi siamo tranquilli e lavoriamo per il raggiungimento dei nostri obiettivi che sono poi anche quelli della cittadinanza: chiediamo, perciò, a tutti, non solo di segnalare i servizi carenti o inesistenti ma di usare a pieno quelli attivi e funzionanti, frequentando l'ospedale, chiedendo, informandosi anche presso il proprio medico di famiglia. Così la dottoressa Annalisa Altomare, direttore sanitario dell'ospedale di Molfetta, getta acqua sul fuoco ed entra nel vivo della polemica sorta nei giorni scorsi in seguito alla denuncia della locale commissione sanità di Forza Italia di alcuni disservizi segnalati dagli utenti come la lunghezza delle liste di attesa con conseguente pagamento di visite specialistiche private, l'insufficienza e la precarietà del personale infermieristico e non, la carenza di medici e d'investimenti strutturali solo annunciati e mai realizzati, ecc. Per dovere di cronaca ricordiamo che il ridimensionamento dell'ospedale fu deciso e voluto proprio dell'ex governatore della Regione Puglia, Raffaele Fitto, che ora “esprime preoccupazione per le le sue sorti, a causa della scarsa attenzione riservatagli dagli amministratori regionali” e ritiene peggiorata la sanità molfettese tanto da definirla “allo sbando, come tutta quella pugliese”. La dottoressa Altomare non vuole commentare queste dichiarazioni in alcun modo ed ha accettato ancora una volta d'incontrarci solo per parlarci delle nuove iniziative varate all'interno di quello che sembra essere, invece, un vero e proprio processo di rinnovamento del presidio che dirige, in maniera effettiva, dall'ottobre scorso. Notiamo che offre di sè all'intervistatore un'immagine professionale pacata e sicura, di certo non spavalda, come di chi è abituato al confronto e lo accetta quando esso promette di essere costruttivo, in più appare persona che non ama prestare il fianco ad illazioni e polemiche inutili o di scarsa importanza considerate, più che altro, una perdita di tempo. Forse la sua formazione politica e l'esperienza di sindaco vissuta tempo fa, le hanno insegnato a muoversi, con una certa agilità, nei meandri degli apparati pubblici dove l'eccessiva burocratizzazione delle cose può, a volte, spegnere entusiasmi, idee e voglia di fare. “Nel mio caso non è così, credo che sia proprio la passione e una certa predisposizione caratteriale a farmi vivere quasi tutto come una sfida. Contribuire a risollevare le sorti di questo ospedale è un obiettivo comune che ci siamo posti un po' tutti: io ci credo fermamente e, malgrado gli ostacoli di vario genere, sono convinta che riusciremo nel nostro intento”. “Grazie alla mobilità, abbiamo 3 nuovi urologi, 3 anestesisti, 2 cardiologi, 2 internisti, un nuovo chirurgo e 2 ortopedici, in più arriveranno altri 15 infermieri di cui 3 entro il 5 marzo. Tutti i reparti chirurgici sono stati dotati di autoclave mentre una volta il sistema di sterilizzazione era centralizzato. Tutti i piani hanno due defibrillatori. Tutti i reparti, inoltre, sono collegati in rete con il laboratorio analisi dove, tra l'altro, è stato avviato nuovo personale ausiliario dopo la dismissione della lavanderia”. Quando le chiediamo perché le liste d'attesa sono ancora così lunghe risponde: “Per la senologia e la TAC gli esami vengono effettuati nell'arco di una settimana ed anche quelli cardiologici dotati di apposita relazione del medico. Se si presenta una particolare urgenza, essi vengono eseguiti al di fuori delle liste d'attesa e c'è l'accesso diretto. A tale proposito vorrei aggiungere che attueremo anche verifiche sull'appropriatezza diagnostica perché spesso ci sono esami eseguiti e non ritirati”. La dottoressa Altomare prosegue dicendo che è in corso di aggiudicazione la gara per i lavori relativi alla costruzione di una rampa per l'accesso dei mezzi di emergenza e aggiunge che è stata implementata l'attività di valutazione del rischio operatorio. Inoltre qui, dallo scorso anno, c'è la distribuzione dei farmaci ai pazienti dismessi secondo una normativa regionale che entrerà in vigore ad aprile. Il comitato per le infezioni ospedaliere si è già insediato ed è operativo mentre entro marzo sarà pronta la carta dei servizi, cioè l'elenco delle prestazioni con i numeri di telefono ed i referenti dei reparti. E' vero che effettuate ecografie tridimensionali sui feti? “Sì. Grazie a questo tipo di ecografia si ha una visione più ampia e dettagliata della morfologia del feto e quindi è possibile rilevare malformazioni anche minime”. Per quanto riguarda l'esternalizzazione di alcuni servizi ospedalieri la dottoressa Altomare ribadisce l'economicità della scelta ma afferma anche che “occorre valutare caso per caso ed attivare delle serie procedure di controllo a riguardo”. L'attenzione alla qualità delle degenze è, inoltre, uno dei compiti prioritari a cui cerca di non sottrarsi, girando spesso per i reparti e fermandosi a parlare con i malati. Tutto il personale, a suo dire, è molto più motivato e ligio a compiti e orari: puntare alla formazione, qualificazione e professionalizzazione delle risorse umane è senz'altro importante ma lo è anche il coinvolgerle e responsabilizzarle a qualunque livello, renderle, in qualche modo partecipi dei processi gestionali dell'intera struttura. Insomma, ci pare di capire che, a dispetto di quanto dichiarato dalla commissione sanità di Forza Italia, questo ospedale, che è stato a lungo considerato “senza identità” e che oggi sta acquistando una sempre più precisa caratterizzazione tanto da specializzarsi nelle emergenze, potrebbe, con l'impegno di tutti e con una maggiore attenzione della dirigenza regionale, diventare un fiore all'occhiello della sanità pugliese: è, infatti, di alcuni giorni fa il suo inserimento tra le priorità del piano d'interventi del Servizio Sanitario Regionale che ha destinato 4 milioni di euro per la sua ristrutturazione. Pare che serviranno per la messa a norma di Radiologia, Senologia, Pronto Soccorso e Servizio Trasfusionale.
Autore: Beatrice De Gennaro
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