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Niente tessera agli stranieri alla biblioteca comunale di Molfetta nasce un caso Dalla segnalazione di una lettrice un approfondimento sulla fruibilità della struttura molfettese dove tutti, anche gli extracomunitari, sono accolti per studiare
20 novembre 2008

MOLFETTA -Uno straniero può studiare nella biblioteca comunale? Il caso si è creato in seguito alla lettera di una lettrice che ci ha segnalato un episodio accaduto nei giorni scorsi con questa lettera: “Salve,sono Michela Scardigno. Sono andata in biblioteca comunale qui a Molfetta con il mio fidanzato che non risiede qui ma è di nazionalità Argentina,e si trova qui in Italia come turista. E' entrato regolarmente qui in Italia, non è un delinquente o un assassino a piede libero, e credo che abbia tutto il diritto di entrare in biblioteca a studiare tra l'altro dai suoi libri, così come fanno tutti!. Arrivati in biblioteca però, spiega Michela, non è stato possibile tesserare il suo ragazzo perché non aveva la residenza a Molfetta, tuttavia “alla fine ci hanno fatto rimanere in biblioteca per studiare ma hanno anche sottolineato in modo gentile che si trattava di un occasione del tutto eccezionale. Il mio ragazzo ci è rimasto male perchè si è sentito discriminato e non nascondo che anch'io ho avuto la stessa sensazione. Allora io mi chiedo come sia possibile tutto questo?”. Abbiamo girato la domanda alla direttrice della Biblioteca, Concetta La Padula che ha voluto sottolineare lo spirito d'accoglienza con il quale è stata accolta la richiesta, senza che nessuno fosse respinto. Tuttavia nel rispetto della normativa, che tutela sotto il profilo della sicurezza la struttura, tutti coloro che entrano in biblioteca devono essere registrati mentre per avere accesso ai servizi aggiuntivi, come la mediateca, è necessario tesserarsi. Cosa che non è possibile per chi non risiede nella nostra città. Nessun problema, dunque, ma “massima disponibilità da parte di tutti gli operatori che quando possono si mettono a disposizione degli utenti”. Nessuno escluso, tanto che c'è anche una dipendente che parla correntemente l'inglese. “Usufruiscono dei nostri sevizi anche molti extracomunitari che come documentazione producono il loro permesso di soggiorno”, ha aggiunto la dott.ssa La Padula. Il successo di questa politica è sottolineato dai dati. Otre 10.000 presenze sono state registrate a Molfetta, molti studenti universitari inoltre scelgono gli ambienti della biblioteca, tanto che è stata anche presentata una petizione al Sindaco con la quale è stata richiesta l'apertura della struttura tutti i giorni anche nel pomeriggio. In conclusione nessuna discriminazione ma l'invito della direttrice, espresso a Michela tramite il nostro giornale, a tornare ancora in Biblioteca dove lo studio non è negato a nessuno.
Autore: M.d.S.
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