MOLFETTA - Famiglia, la principale vittima della povertà. La chiusura delle piccole e medie imprese (dall’edilizia alla ristorazione), soprattutto a Molfetta e dintorni, riduce il potere di acquisto delle famiglie, che sempre più numerose si rivolgono alla Caritas diocesana. Mancano le risorse finanziarie per arrivare a fine mese: non si riesce a pagare l’affitto di casa, a comprare alimenti di prima necessità e vestiario. Contraccolpo che avvertono soprattutto i figli.
Il
IV Rapporto sulle povertà «
Pieno compimento della legge è l'amore(Rm 13,10)», che sarà presentato lunedì 7 marzo nel Seminario Vescovile (ore 19), affronterà anche questo problema. Già nel
III Rapporto sulle povertà emergeva un dato preoccupante: i poveri non sono più gli extracomunitari, ma gli italiani disoccupati o esclusi dalla società. La piaga della povertà ha ora intaccato la famiglia.
«La morsa della povertà coinvolge sempre più i nuclei familiari - scrive Mons. vescovo Luigi Martella nella presentazione del Rapporto - Non è difficile, pertanto, immaginare, in prospettiva, che una situazione ancora più precaria si potrà abbattere sulle nuove generazioni, minando la stabilità stessa del tessuto sociale». Prima possibile soluzione, l’adozione da parte dei più abbienti di una famiglia in condizioni di disagio sociale, culturale e economico: un appello alla diocesi e alla città di Molfetta.
Durante la presentazione, saranno spiegati i termini del «Prestito della Speranza» per le famiglie in difficoltà, un fondo di garanzia messo a disposizione dalla CEI, in collaborazione con l’Associazione bancaria Italiana.
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