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Molfetta. 25 aprile, il testamento del nonno partigiano: libertà nella vita
25 aprile 2011

Nel Magazine D della Repubblica è pubblicata una lettera inviata dall'ANPI di Roma, intitolata "Il testamento del nonno partigiano. Libertà nella vita", molto bella ed appropriata per le celebrazioni del 25 aprile.
In realtà si tratta della riproposizione "arricchita" della poesia Ti lascio... del poeta greco Kriton Athanasulis, ma resta un'autentica preghiera laica e a noi di “Quindici” piace riproporla in questo giorno che ricorda la liberazione dell’Italia dal nazifascismo: un pericolo sempre in agguato, da non sottovalutare. Il fascismo, come dimostrano gli ultimi fatti di cronaca e di politica, può sempre tornare con il volto mascherato. Occorre vigilare e resistere, sempre.

Q
 
Ragazzo.
Non voglio che tu sia lo zimbello del mondo
Ti lascio il sole/che mio padre lasciò a me...
Le stelle brilleranno uguali/
E uguali ti indurranno le notti a dolce sogno/.
Il mare/ti empirà di sogni...
Ti lascio il mio sorriso amareggiato
Fanne scialo ma non tradirmi.
Il mondo è povero oggi...
Si è tanto insanguinato questo mondo
Ed è rimasto povero...
Diventa ricco tu/guadagnando l'amore del Mondo...
Ti lascio la mia lotta incompiuta/e
L'arma della pace arroventata.
Non l'appendere al muro/il mondo ne ha bisogno.
Ti lascio il mio cordoglio...
Tanta pena vinta nelle battaglie del mio tempo
E ricorda/quest'ordine ti lascio...
Ricordare/vuol dire non morire.
Non dire mai che sono stato indegno
Che disperazione mi ha trattenuto e
Sono rimasto indietro al di qua della trincea-
Ho gridato/gridato/mille volte NO!....
Ma soffiava un gran vento
E pioggia/e grandine/hanno sepolto la mia voce...
Ti lascio la mia storia
Vergata con la mano di una qualche speranza, a te finirla...
Ti lascio i simulacri degli Eroi con le mani mozzate
Ragazzi che non fecero tempo di assumere
Austera forma d'uomo
Madri vestite a bruno/fanciulle violentate
Ti lascio la memoria di Belsen e di Auschwitz
Fa presto a farti grande/nutri bene il tuo gracile cuore
Con la carne della Pace del Mondo/... ragazzo.
Ragazzo/impara che milioni di fratelli innocenti
Svanirono ad un tratto nelle nevi gelate/
In una tomba comune e spregiata/...
Già... si chiamano nemici/i nemici dell'odio.
Ti lascio l'indirizzo della tomba / perché tu vada a leggere l'epigrafe
Ti lascio accampamenti con tanti prigionieri
Dicono sempre sì/ma dentro loro mugghia l'imprigionato
No!/dell'uomo libero/-
Così è stato il mio tempo./
Gira l'occhio dolce/al nostro crepuscolo amaro/
Il pane si è fatto pietra/l'acqua fango/...
... la verità/un uccello che non canta/.
Non dire che tutto questo non t'interessa/
Un giorno/tutto questo potrebbe riproporsi...
È questo che ti lascio/io conquistai il coraggio di essere fiero.
Sforzati di vivere/salta il fosso da solo e fatti libero....
Così è stato il mio tempo/è questo che ti lascio...
Attendo nuove...
A te completare i miei sogni di libertà...
 
 
Autore: Q
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Possiamo quindi affermare che, nella società contemporanea la liberta disintegra i legami sociali. Questo è un rischio per la stessa libertà. Fino a oggi, nella teoria sociale e nella politica si è dato per scontato che le società moderne fossero e siano tenute insieme da una miscela di quattro tipi di integrazione dosati in modo di volta in volta diverso: altari, guerre, benessere e voto in un modo o nell'altro hanno sempre agito di concerto. Ma oggi la questione è un'altra: come garantire o produrre legami sociali e coesione nelle società individualizzate senza religione, senza sacrifici di sangue e in presenza di un'erosione del benessere ormai più certa che probabile? L'immagine armoniosa di tipo religioso che hanno ancora di sé le democrazie riemerge nel corso dei processi di individualizzazione: essa consiste nella fede in un'unità che trascende l'esistenza. Ma questo è un contrasto con il fatto che le democrazie, nella loro struttura più profonda, sono società del conflitto, del “conflitto gelosamente custodito”, per usare un'espressione di Helmut Dubiel; esse non sono fondate sul consenso, ma sulla messa in scena del dissenso. Questa immagine di sé della democrazia viene negata dall'eco dell'integrazione religiosa ed esplode con il suo esaurimento. In questo risiede la radicalità della seguente domanda: che cosa tiene insieme una società altamente individualizzata in cui il consenso basato sul benessere va in frantumi? Non è da considerare la “confusione educativa” alla libertà? Libertà da molti intesa come “liberi di fare quello che si vuole”, invece di libertà intesa come “partecipazione”? La risposta a queste due domande, definisce la LIBERTA' tanto anelata nel Novecento, contrastata e discussa oggi giorno. I rischi sono molti e dietro l'angolo.
....e in questi sessant'anni è tutto cambiato. E' cambiata anche l'idea della libertà in una "società del rischio", così definita questa nostra società da Ulrich Bech, un sociologo protagonista del dibattito internazionale, interpellando ciascuno di noi nella sua qualità di padre o madre, di figlio o figlia, di cittadino. Di individuo. Viviamo in un mondo in cui – sostiene Bech – il virtuosismo ha cessato di essere appannaggio di pochi eletti ed è divenuto esperienza di massa. Ciascuno è chiamato a farsi funambolico artefice della propria vita, in una sorta di bricolage biografico, quotidianamente alle prese con il rischio: nulla è più garantito su un mercato del lavoro rimodellato all'insegna della flessibilità, così come nulla può essere dato per scontato ion rapporti sentimentali e familiari sempre esposti alla possibilità di essere “disdetti”. Che cosa ce ne facciamo della libertà se il mondo ci fa paura? Una dolorosa contraddizione dell'individuo nella cosiddetta seconda modernità. L'ultimo decennio ha visto acutizzarsi il senso dell'incertezza: le persone avvertono con sgomento il venir meno di importanti garanzie, devono pensare da sé al futuro, preoccuparsi delle proprie chance sul mercato del lavoro, della formazione dei figli e della sicurezza della vecchiaia. E sempre più spesso i cittadini si mobilitano contro tutto ciò che ai loro occhi appare come una minaccia destabilizzante e, chiedendo protezioni alle istituzioni, chiedono anche di fatto limitazioni alla libertà, tanta anelata nel corso del Novecento. Là dove la sicurezza sociale viene meno, le virtù borghesi finiscono per trasformarsi in aggressività pura e smania di autodifesa. Nell'ampio spettro di possibilità che la libertà politica ci offre dovremmo invece ravvisare l'opportunità di prendere congedo da un universo di ideali divenuti per ognuno troppo ossessivi – abbondanza, carriera, profitto – e di inventarci nuovi modelli e nuovi tempi di vita.

Anche e insieme: - Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te;- In qualsiasi situazione, cerca di non danneggiare nessuno; - Tratta gli esseri umani, gli altri esseri viventi e il mondo in generale con amore, onestà lealtà e rispetto; - Non tollerare sia commesso il male e non sottrarti al compito di amministrare la giustizia, ma sii pronto a perdonare le offese ogni qual volta chi le ha recate riconosca le proprie responsabilità e sia sinceramente pentito; - Vivi la vita con un senso di gioia e meraviglia; - Cerca sempre di imparare qualcosa di nuovo; - Sottoponi tutto a verifica; controlla sempre che le tue idee si accordino con i fatti e scarta anche credenze cui sei affezionato se sono contraddette dai dati reali; - Non censurare nè respingere a priori le idee diverse dalle tue, ma rispetta sempre il diritto degli altri di dissentire da te; - Formati opinioni indipendenti sulla base del tuo raziocinio e della tua esperienza; non lasciarti trascinare ciecamente dagli altri; - Metti tutto in discussione. Questo piccolo elenco non è opera di un grande saggio, un profeta o un filosofo morale. E' solo il semplice e simpatico tentativo di riassumere i principi dell'etica moderna. E' il tipo di lista che oggigiorno qualsiasi persona perbene stenderebbe. Non tutti farebbero lo stesso elenco. Il filosofo John Rawls forse includerebbe un principio come: "Concepisci sempre le tue regole come se non sapessi se finirai in cima o in fondo alla gerarchia sociale." Includerei anche queste: - Godi della tua vita sessuale (purchè non danneggi nessuno) e lascia che gli altri godano della propria quali siano le loro inclinazioni, che non sono affar tuo; - Non discriminare o opprimere gli altri per motivi di sesso, razza o (nei limiti possibili)specie; - Non indottrinare i tuoi figli. Insegnali a pensare con la loro testa, analizzare i dati e dissentire da te; Valuta il futuro in base a una scala temporale più lunga della tua. -


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