La poesia occupa la città. Un'iniziativa del Liceo Classico
MOLFETTA – 18.3.2004
La poesia invade la città o perlomeno le sue strade principali. Così sembra in questi giorni a Molfetta. Chi passeggi per Corso Umberto, cuore nevralgico del centro abitato e anche suo principale salotto, noterà una strana situazione, la poesia gli si offre, anche se non cercata. Fra le scarpe emerge un espositore con stampati versi di Neruda o nello scaffale della gioielleria s'impone il consiglio di Marziale: “Non dice il savio esisterò domani/il domani è già sera/oggi è la vita”. Emily Dickinson invita a riconoscere la potenza generatrice del sogno facendosi spazio fra borse e cinture. E se si cerca ristoro in un bar, assieme allo scontrino per il caffè, viene offerto un segnalibro che riporta altri versi.
E' l'originale iniziativa presa dal Liceo Classico di Molfetta (nella foto, il manifesto) in occasione della “Giornata mondiale della poesia”, fissata dall'Unesco al 21 marzo. Guidati dalle docenti Marta Giancaspro e Lella Salvemini, un gruppo di studenti appassionati ha deciso di liberare la poesia dai libri, così poco frequentati in Italia, e di portarla incontro alle gente. Ecco perché la scelta degli espositori nei negozi, dei segnalibro in bar, farmacie, tabaccai, fiorai ed il motivo per cui la manifestazione finale, un recital di poesie e musica, si svolgerà sabato 20 marzo, a partire dalle ore 17, nell'atrio antistante la scuola, fino a traboccare sullo stesso Corso Umberto.
La cultura non può essere solo di chi ha compiuto la scelta di studi classici, ma di tutti, anche di chi il sabato di solito lo riserva agli acquisti e a cui, il prossimo 20 marzo, capiterà di cogliere passando un verso di Montale o di Rilke. E se gli verrà da chiedersi “a che scopo?” pronto gli risponderà dalle vetrine Aristofane: “A che serve un poeta? Che domande! A salvare la Città, no?”.