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L’agricoltura risorsa primaria per la crescita del territorio, a Molfetta il Forum economico del Distretto 2120 del Rotary International
19 febbraio 2018

MOLFETTA - Ad oggi l’agricoltura italiana svolge un ruolo di primaria importanza per la crescita economica del nostro Paese. Il lavoro quotidiano dei tanti imprenditori agricoli è un elemento importante per il nostro PIL che è pari al triplo di quello dell’industria e più del doppio di quello dei servizi. Le aziende agricole, sempre più al passo con i tempi sono sicuramente un punto fermo e solido per il nostro sviluppo. Dunque la crescita del settore conferma le enormi potenzialità dei nostri imprenditori, soprattutto dei giovani che oggi puntano prevalentemente a praticare un’agricoltura 2.0 che trova i suoi capisaldi nello sullo sviluppo di tecnologie di precisione basate sulla robotica e sulla micro – digitalizzazione. Questo a supporto di un settore considerato - a torto - tradizionale e maturo e a cui si sta, invece restituendo l’immagine più moderna di un comparto che oggi produce sofisticati input tecnologici e prodotti sempre piu` ricchi di contenuto innovativo. Di fatti, nella nuova articolazione della catena del valore che ne deriva, l’agricoltura ha tutte le carte in regola per rivendicare la sua centralità e il suo ruolo di snodo come innesco di percorsi tecnologici avanzati e per la fornitura di servizi innovativi.

Di questo e molto altro si è discusso durante il Forum “Sviluppo economico e comunitario, gli strumenti per la crescita del territorio”, organizzato all’Hotel Garden di Molfetta dal Distretto 2120 del Rotary per promuovere lo sviluppo imprenditoriale e territoriale di Puglia e Basilicata.

Com’è noto - i PSR (Programmi di Sviluppo Rurale), che fanno aggio sui Fondi comunitari - rappresentano il principale strumento di programmazione e di finanziamento dei sistemi agricoli e agroalimentari regionali. Da qui la grande importanza, non solo teorica ma soprattutto concreta del Forum di approfondire una tematica di così grande interesse e valenza socio - economica.

Ad inaugurare la tavola rotonda, il presidente del Rotary Club di Molfetta – Giuseppe Chetta – che dopo in saluti di rito ci ha tenuto a proporre un importante spunto di riflessione sull’importanza della valorizzazione del territorio come patrimonio di inestimabile valore.

A portare i saluti del sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini – l’assessore Ottavio Balducci che ha sottolineato come uno dei principi fondanti del Rotary, ovvero il mettersi al servizio degli altri al di sopra di ogni interesse, sia ampiamente condiviso dall’attuale Amministrazione in maniera concreta e tangibile. Ne è esempio – per citarne uno su tutti - il progetto di creazione degli orti urbani, un piano per migliorare la gestione del verde cittadino ma soprattutto un atto di reinserimento economico e sociale vista la sua valenza di inclusione delle fasce più deboli della cittadinanza.

Il Governatore Gianni Lanzillotti ha definito il Forum distrettuale come un’ulteriore tappa del percorso testardo e virtuoso del “Rotary del fare” che vuole approfondire temi di grande attualità e di assoluta priorità economica che rientrano nel merito del “farsi”, delle azioni possibili e delle modalità reali di agire. Un’azione che ha trovato già la strada della concretezza nel progetto “Sorelle d’Unesco”, la rete che unisce i siti di Puglia e Basilicata al fine di creare una destinazione di forte impatto internazionale attraverso la profilazione di un pacchetto da istituzionalizzare e da veicolare con una proposta concertata tra pubblico e privato.

Un altro importante spunto di riflessione è stato poi fornito dalla relazione “Gli strumenti per la crescita del Territorio” tenuta dal Past Governor nonché Istruttore Distrettuale, Rocco Giuliani che parlato ai presenti di una realtà ormai consolidata, ovvero dei Distretti del cibo. Si tratta di un vero e proprio salto di qualità nella gestione delle politiche del cibo in un’ottica di sviluppo trasversale del territorio. In altre parole è uno strumento previsto dalla legge di bilancio, utile a garantire ulteriori risorse ed opportunità per la crescita ed il rilancio a livello nazionale. In altre parole, una progettazione integrata necessaria a garantire lo sviluppo di tutto il territorio e non delle singole filiere.

Ad entrate nel vivo del tema riguardo le “Prospettive di Sviluppo Regionale” ci ha pensato il giornalista del TgNorba, Nicola Mangialardi che – in qualità di moderatore del dibattito – ha presentato i due oratori. Il primo intervento è stato affidato all’assessore alle Politiche Agricole Regione Basilicata, Luca Braia che ha sviluppato una riflessione generale e di ampio respiro sullo sviluppo rurale del suo territorio e sull’importanza di un cambio di passo che sta affrontando il comparto agricolo e che rappresenterà una partita decisiva per la Puglia e la Basilicata. La parola chiave in tale direzione è “competitività”, un obiettivo che dovrà essere raggiunto contemperando due esigenze diverse. Da una parte si fornirà un supporto in termini di sussistenza alle aree più interne, anche se meno produttive onde evitarne lo spopolamento. Dall’altra si punterà ad intensificare l’ormai avviato processo di sviluppo crescente della zona del Vulture e del Metapontino. Ma entrando più nello specifico, a detta di Braia – il PSR della Basilicata – punterà su delle tematiche chiave di grande rilevanza. Prima fra tutte la biodiversità.

Leonardo Di Gioia, assessore alle Politiche Agricole Regione Puglia ha posto all’attenzione delle questioni importanti soprattutto quando si hanno 1milione e 600mila euro di fondi per le mani da gestire. Certo è che bisogna trovare un punto di equilibrio tra sviluppo crescente e prospettive di sostenibilità ma è più semplice a dirsi che a farsi. Ad esempio, sarebbe più giusto dare una spinta per favorire la crescita delle piccole imprese parcellizzando i fondi disponibili in micro finanziamenti o destinare risorse economiche più cospicue a poche e grandi aziende per spingerle verso l’eccellenza? Sarebbe più opportuno incentivare l’espansione di aree sottosviluppate da un punto di vista produttivo o puntare unicamente su territori già fertili e fruttuosi? E ancora. Bisognerebbe finanziare i giovani a prescindere o puntare sull’incentivazione della vocazione agricola, della professionalizzazione e delle idee imprenditoriali. Tutti dilemmi questi che hanno trovato risposta in un PSR che si basa su scelte che possano rendere la Puglia competitiva nel comparto agroalimentare, prima fra tutte l’ ottimizzazione di aziende che sanno fare la differenza non solo sul mercato nazionale ma anche internazionale.

Sugli “Strumenti operativi sul PSR di Puglia e Basilicata” è intervenuto Pierpaolo Pallara, ricercatore CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) che ha portato ai presenti un’analisi organica sugli elementi fondanti del PSR. In primis - come già più volte ribadito – il principio della competitività, inteso come performanza economica frutto di idee efficaci e vincenti. Insomma una politica di merito che si orienta verso l’idea che la conoscenza vada a braccetto con la crescita delle competenze tanto da rappresentare uno dei binomi utili a raggiungere l’eccellenza dell’agroalimentare. A chiudere il cerchio la tutela del territorio attraverso la salvaguardia ambientale e la coppe razione fra una pluralità di soggetti per una crescita organica del comparto.

A chiudere la serata Marco Saraceno - amministratore delegato “Fattorie Donna Giulia” - e Maddalena Pisani - presidente dell’associazione imprenditori di Molfetta – che hanno parlato delle rispettive esperienze imprenditoriali.

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Autore: Angelica Vecchio
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