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“Incontro con… l'Artista”, a Molfetta Il prof. Mauro Antonio Mezzina, scultore di Molfetta, incontrerà presso la scuola “V. Valente”, gli scolari delle quarte classi
22 marzo 2013

MOLFETTA - Quest’anno il Progetto Lettura delle classi 4ª sezz. C, E e F ha preso in esame un libro che narra la storia di uno scultore un po’ particolare, oseremmo dire sui generis.
Per approfondire le nostre conoscenze sull’arte della scultura e sulla figura dello scultore, lunedì 11 marzo 2013 le nostre classi 4ª hanno incontrato nella Biblioteca della scuola “V. Valente” un noto scultore molfettese: il prof. Mauro Antonio Mezzina.

Gli abbiamo posto numerose domande riguardanti la sua passione per la scultura, i materiali e gli attrezzi utilizzati nel suo lavoro … Abbiamo scoperto che sin da ragazzino Mauro (come abbiamo subito chiamato il prof. Mezzina) ha rivelato doti artistiche, dovute quasi certamente alla frequentazione continua di un nonno e di uno zio scalpellini.
La sua prima scultura è stata realizzata alla giovane età di 15 anni ma, dopo una serie di studi compiuti prima presso l’Istituto d’Arte di Corato poi perfezionati presso l’Accademia di Belle Arti di Bari (dove attualmente insegna), lo hanno condotto alla realizzazione di altre numerose e significative opere. Quelle a cui è maggiormente legato sono, senza dubbio, le statue di San Francesco e Santa Chiara situate in due nicchie sulla facciata della Basilica della Madonna dei Martiri.
Dopo abbiamo chiesto all’artista se è possibile apportare correzioni alla scultura se ci si accorge di aver commesso qualche errore e il suo parere sullo scopo e sul significato dell’arte moderna. Lo scultore ha risposto che si può rimediare agli errori solo se il materiale è plastico (cioè facile da lavorare) e che, mentre l’arte antica si basava sul concetto di bellezza, quella moderna fa dell’opera d’arte un simbolo che trasmette un messaggio.
Ci ha anche riferito che il materiale che preferisce adoperare è la pietra, pur se tra le sue opere non manca un materiale più moderno e attuale, come l’acciaio e che, come Fontana buca e taglia la tela per conferire tridimensionalità al segno grafico, lui personalizza con tagli e bruciature le sue moderne sculture allo stesso scopo ed anche a significare il segno, la traccia che vorrebbe lasciare di sé alle generazioni future. Ci ha anche spiegato le varie fasi di progettazione e realizzazione di un’opera: la si pensa cogliendo l’ispirazione da ciò che ci circonda, la si elabora mentalmente, la si schizza su un foglio, la si realizza in miniatura e, infine, nelle dimensioni desiderate.
Infine, noi alunni lo abbiamo visto all’opera: ha modellato un volto femminile in argilla e, mentre lo plasmava, ci ha spiegato che per un volto femminile la figura geometrica di riferimento è il triangolo, mentre per quella maschile è il quadrato, avendo l’uomo la mascella più grande. Ha poi diviso in sei parti il viso d’argilla segnando in ciascun riquadro la parte anatomica corrispondente.
L’opera è stata appena abbozzata, visto il poco tempo che restava a disposizione. Mauro ci ha promesso di completarla per poi donarcela. L’attendiamo con ansia per compiacerci, ancora una volta, della bravura dell’artista.
L’interessante incontro si è concluso con lo scatto di foto di gruppo con lo scultore.                                                                                        
Autore: Gli alunni delle classi 4ª C-E-F
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