Impianto compostaggio, accordo Comune-Provincia: 2,3 milioni per riattivarlo
Firmato l’accordo di programma tra Provincia di Bari, Comune di Molfetta e Consorzio ATO Ba/1. L’impianto di compostaggio, in contrada Pettine, in possesso del Comune di Molfetta dallo scorso agosto, tornerà a trattare la frazione umida dei rifiuti tra quasi un anno, secondo le previsioni. Con la speranza che siano rispettati i requisiti e allontanato ogni spettro di irregolarità. Investimento complessivo da 4,5 milioni di euro, quasi 2,3 milioni di euro dalla Provincia di Bari per l’adeguamento e il futuro funzionamento dell’impianto (come fissato dalla Giunta Divella nell’aprile 2009), volto alla produzione di compost di qualità dalla frazione umida di rifiuti, il residuo usato, invece, come concime. Sembra sarà prodotto anche il CDR (combustibile da rifiuti), le cosiddette ecoballe. A carico del Comune di Molfetta il reperimento delle somme aggiuntive e la redazione del progetto esecutivo degli interventi. Compito dell’ATO Ba/1 valutare le tariffe di gestione applicate, per renderle vantaggiose anche agli altri Comuni dell’ambito territoriale, che conferiranno ipropri rifiuti organici. «Oggi poniamo le premesse per fare un impianto ipermoderno - ha dichiarato alla stampa il sindaco Antonio Azzollini - che dia al ciclo dei rifiuti della città di Molfetta e dei paesi vicini certezza, sicurezza e minor costo per i cittadini». Presenti in Sala Giunta al Palazzo della Provincia non solo le autorità del Comune di Molfetta, della Provincia di Bari e dei Comuni limitrofi la città di Molfetta, ma anche Francesco Schittulli, presidente della Provincia e Pina Chiarello, assessore all’Ambiente del Comune di Trani, in rappresentanza dell’ATO Ba/1, firmatari dell’accordo. Step successivi, oltre alla redazione del progetto esecutivo, l’espletamento della gara di appalto e l’avvio dei lavori. Termine fissato, fine del 2011, senza i soliti intoppi, che potrebbero far volatilizzare i finanziamenti provinciali. La gestione sarà affidata, secondo Mauro Magarelli, assessore alle Municipalizzate, a una società pubblico-privata, in cui la partecipazione del socio privato sia pari almeno al 40%. Gli ex-dipendenti, ancora disoccupati, attendono risposte