Ad urne chiuse, il centro-destra, pugliese e nazionale, deve fare i conti con un forte calo, specie del partito del premier Berlusconi, Forza Italia. In provincia di Bari, poi, sorprendente affermazione al primo turno del candidato di centro-sinistra, Divella. Molfetta fa eccezione, e fa registrare un 60% di preferenze per Amoruso, candidato del centro-destra, nonostante tutte le accuse a lui rivolte per i tagli all'ospedale. La nostra città non è riuscita ad eleggere alcun consigliere provinciale di centro-destra.
Per fare un'analisi onesta del voto, e non solo, abbiamo intervistato il sen. Antonio Azzollini di “Forza Italia” (nella foto, con il redattore di "Quindici" Michele Bruno), presidente della Commissione Bilancio del Senato, un politico che, al di là delle appartenenze politiche, si distingue nel dire sempre ciò che pensa.
Senatore, Molfetta ha dato risultati positivi per il centro-destra…Ha dato più voti al candidato Amoruso anche rispetto a Bisceglie, diventando, probabilmente, il vostro feudo in provincia di Bari.
“Certamente, Molfetta ha dato risultati molto positivi per il centro-destra, uno dei migliori. Forse il migliore”.
A livello provinciale, però, le cose non sono andate altrettanto bene…
“No. Il centro-destra, a livello provinciale, ha subito, purtroppo, una flessione, che ritengo ampiamente recuperabile, perché le Europee hanno visto corrispondere, alla flessione di Forza Italia, un miglioramento di AN e UDC, quindi una compattezza della Casa delle Libertà, cosa per me molto confortante. A livello amministrativo, quindi con le elezioni provinciali, la flessione è stata un po' più marcata, e questo costituirà, da subito, un momento di riflessione, per poter riportare il centro-destra alla vittoria nelle prossime elezioni regionali”.
Uno dei dati significativi è la profonda differenza, all'interno della provincia, tra i dati delle europee e quelli delle provinciali. FI passa dal 21.3% al 14.2%. L'on. Amoruso si è lamentato di una non adeguata qualità delle liste per le provinciali, specie in alcuni collegi, qualcuno dice che il problema è stato il ritardo nella sua candidatura. Qual è la verità?
“Una flessione alle amministrative quale quella che si è avuta, è il frutto di molteplici fattori. Uno dei più importanti è il ritardo con cui la candidatura del presidente della provincia è partita. Se l'on. Amoruso, ma anche Luigi Lobuono a Bari, avessero ottenuto la candidatura prima, credo che i nostri risultati sarebbero stati migliori. Ritengo però che ci siano altre ragioni, generali e locali, che ci devono condurre ad una riflessione approfondita, attenta e urgente, per poter ripartire, in previsione delle elezioni regionali, ormai alle porte”.
Il calo, comunque, non riguarda solo Bari, ma la Puglia intera.
“Sì, la flessione alle amministrative è stata magari più accentuata in una provincia rispetto ad un'altra, ma costante in tutta la Puglia”.
La posizione di Raffaele Fitto, che nella sua città, Maglie, ha perso circa il 20% dei consensi, è in discussione?
“No, penso di no. Credo sarà proprio lui a condurre, insieme al coordinatore regionale di Forza Italia, e ai coordinatori delle altre forze della Casa delle Libertà, una riflessione per aggiustare il tiro e attrezzare la squadra per il prossimo anno, perché ritengo vi siano tutte le condizioni per poter vincere”.
Per ciò che riguarda Molfetta, pur non essendo riusciti ad eleggere consiglieri provinciali, la situazione non impone verifiche urgenti, visto il risultato molto positivo?
“No, ma sono sempre attento, non bisogna mai dare per scontati i risultati, la fiducia degli elettori va sì attinta, ma anche conservata. Continueremo a sforzarci perché in questa città il centro-destra sia sempre vicino ai cittadini per poter conseguire gli stessi risultati, o, magari, migliorarli”.
Lei si è impegnato molto per ottenere i finanziamenti per il porto, per i restauri del Duomo. Qualcuno, però, la accusa di aver ceduto su una questione importante, l'ospedale. Vorrebbe spiegarci la situazione, anche per una maggiore chiarezza?
“Ti ringrazio molto per questa domanda, perché mi dà finalmente la possibilità di iniziare a fare chiarezza. L'ospedale di Molfetta era stato portato, prima del Piano di Riordino Sanitario, ad una condizione che presentava significative carenze. Nonostante il Piano di Riordino, l'ospedale mantiene tutto ciò che aveva, ed io mi sto battendo perché abbia ulteriori cose importanti. C'è già la TAC, per la prima volta nella storia, e abbiamo l'UTIC. Posso dire che mi batterò, io e tutta Forza Italia, perché ogni inerzia burocratica, del direttore generale, dei capi dipartimento, sia battuta per dare, subito, ai cittadini, un servizio sanitario efficiente. Ci batteremo subito perché la TAC funzioni, e tempestivamente. Ci batteremo perché l'UTIC sia dotata, subito, di medici e personale infermieristico e paramedico adeguati, per avere primari all'altezza. Su questo, non ci sarà, né per i direttori generali, né per i capi dipartimento, spesso di sinistra e che giocano spesso - lo dico sapendo bene ciò che affermo - al tanto peggio tanto meglio. Non sarà loro più concesso niente. Chi critica deve sapere di cosa si parla, e che noi ci battiamo nell'esclusivo interesse dei cittadini. Sappiamo bene che il servizio sanitario è essenziale per la gente. Abbiamo bisogno di una sanità efficiente e seria, come non c'era mai stata negli ultimi anni a Molfetta”.
A volte le voci rischiano di dare delle verità di parte, nessuno accerta le cose, ecco il motivo della domanda.
“Naturalmente, e ti ringrazio nuovamente per questa occasione. Anzi, lo dico da subito, la questione sanitaria, finalmente, quest'anno, mi vedrà dire alla gente tutta la verità su come stavano le cose, su ciò che è stato fatto, su ciò che stiamo per fare”.
Praticamente, quindi, Molfetta non ha perso nulla da prima del Piano di Riordino ad ora?
“Quasi niente, sto vedendo che ci sono ancora dei tentativi di togliere qualcosa, appunto di capi dipartimento, chiaramente ed esplicitamente di sinistra. Sappiano tutti che noi ci batteremo, invece, per conservare quello che c'è, e per aprire nuovi reparti, soprattutto quelli che servono al cittadino”.
Cosa pensa della performance delle lista Uniti nell'Ulivo, che forse ha ottenuto meno di ciò che ci si attendeva?
“Non sono abituato a guardare in casa d'altri, ma devo dire una cosa molto semplice: la lista unica, nata per sfondare al centro, non c'è riuscita. Né aritmeticamente, ottenendo meno dei singoli partiti in precedenza, né politicamente, perché il centro-destra ha ridistribuito al suo interno, ma non ha ceduto nulla al centro-sinistra. Se la lista era nata per aggredire la fascia intermedia che c'è tra destra e sinistra, non c'è assolutamente riuscita”.
A livello nazionale, dove pensa potrebbe portare questa verifica all'interno della maggioranza?
“Secondo me sarà molto rapida, perché il presidente Berlusconi ritiene che queste cose vadano risolte presto per portare a termine il nostro programma, e credo che si chiuderà utilmente, perché FI e gli alleati hanno mostrato un grande spirito unitario, e quindi le cose che si dovranno cambiare saranno cambiate, in breve tempo, per ripartire subito col programma che ci eravamo dati”.
Ultima domanda, ma riguarda una questione che sta molto a cuore ai molfettesi. Lei è stato molto vicino alla nostra squadra di volley, l'Indeco, retrocessa in B1 dopo un solo campionato di A2. Si parlava di acquisto di diritti, di ripescaggio. Sembrano chiuse queste possibilità, come è andata?
“Ho fatto di tutto perché l'Indeco rimanesse in serie A2, fino ad ora non ci siamo riusciti, vorrà dire che faremo un grande campionato di B1, mi adopererò moltissimo perché la nostra squadra faccia un campionato da prima, per tornare a livelli d'eccellenza. Credo che vincere sul campo sia la cosa più bella, è un concetto a cui sono molto legato”.
Michele Bruno
michele.bruno@quindici-molfetta.it