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Ibrido, evento concept-art: giovani artisti espongono a Molfetta
15 aprile 2011

Ibrido sinonimo dell’aggettivo “bastardo”, il nome scelto per l’evento all’insegna dell’arte nelle sue diverse forme e sfaccettature al Locale Montecristo di Molfetta. Titolo scelto dagli artisti che hanno esposto opere fi glie dell’«arte che nasce per strada», se s’identifi cano in parte proprio con gli artisti di strada. Il progetto è nato da un’idea di Annamaria la Mastra, studentessa all’Accademia delle Belle Arti, tra le artiste che hanno esposto all’evento, e Luigi De Musso, general manager degli «Screwloose», gruppo di emergenti dj molfettesi che dal 2007 si sono fatti conoscere anche a livello regionale. Componente del gruppo Davide Minervini che ha accompagnato l’evento dal sound con lo stile deep sperimentale, chillout e indienudisco, rendendo l’atmosfera interessante e piacevole. «Ibrido» vuol essere concept-art che pone sullo stesso piano di lettura la musica, l’arte e la moda. Obiettivo di questa mostra-esposizione, estendere i confi ni audio visivi dello spettatore e soprattutto esprimere attraverso la grafi ca d’arte la scultura, la pittura, la musica e l’arte di “piccoli” artisti emergenti. A questa tipologia d’arte, si è sommato lo stand di un gruppo molto particolare, «Naftalina vs Naftalina», costituito da due ragazze, che hanno esposto capi d’abbigliamento e accessori (borse, collane, anelli) dall’estremo pratico quotidiano al vintage, la cui caratteristica principale non è l’essere un capo d’abbigliamento o un accessorio utilizzato in passato, quanto il valore acquisito nel tempo per le sue doti di irripetibilità e irriproducibilità. Gli abiti sono ricercati in Spagna, Inghilterra, Italia e non prodotti da queste due giovani stiliste che, sin da piccole, con la passione per la moda si sono dedicate alla scoperta di questo mondo, riemerso da qualche tempo con un positivo riscontro di pubblico. Altra artista, Enza Petruzzella, giovane laureata all’Accademia delle Belle Arti, che con il metodo dell’incisione tecnica antica della grafi ca d’arte ha riprodotto meravigliosi quadri sulla fi gura femminile, in tutta la sua armonia e sensualità di forme. Particolari anche i quadri di ignazio De Nichilo che si spostano dallo stile astratto-geometrico allo stile classico. La sua passione, nata nell’adolescenza, è iniziata dal nulla, da piccoli bozzetti, divenuti con il tempo e la passione vere e proprie tele da esporre al pubblico. Caratteristiche le opere sulla spazialità di Annamaria la Mastra: una in M-D-F specifi ca tipologia di legno con particolare effetto ottico defi nito dell’artista dell’alternanza, l’altra riprende i «Cretti» di Alberto Burri, artista dell’informale costituita da cartoni rivestiti di cartapesta, colore e decorazioni, ma sviluppa il volume di ogni singolo pezzo. La prevalenza di blu non è casuale, ha spiegato a Quindici l’artista, ma deriva da approfonditi studi sui colori e la percezione. Perché il Comune di Molfetta non ha sponsorizzato anche questa iniziativa, lasciando che i giovani artisti si autofinanziassero? Perché non puntare anche sui giovani locali, spesso bistrattati da quelle istituzioni che dovrebbe incentivare tutte le forme di cultura e i suoi protagonisti? Si spera che questa iniziativa sia solo l’inizio di un lungo percorso che possa valorizzare l’arte e lanciare i nostri giovani artisti.

Autore: Serena Palumbo
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