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Gli “assassini” del verde cittadino abbattono altri pini in via don Minzoni a Molfetta. Inutili le proteste. L’amministrazione "cemento selvaggio" ignora i cittadini
19 novembre 2024

 MOLFETTA – Gli “assassini” degli alberi di via don Minzoni a Molfetta sono in azione. L’ultimo scempio in ordine di tempo del verde cittadino si è compiuto. Certo la colpa non è di chi opera (gli operai fanno solo il loro lavoro), ma dei mandanti di questo delitto ambientale: l’amministrazione comunale di Molfetta artefice di “cemento selvaggio”.
In quest’azione sindaco e giunta stanno dando il peggio, soprattutto perché si mostrano insensibili all’indignazione dei cittadini. “Protestate, protestate, tanto noi continuiamo a fare quello che abbiamo deciso, delle vostre proteste non ci importa nulla”. Tra l’altro non si vota a breve e quindi fino alla prossima consultazione, la gente se ne dimentica ed è passata anche la rabbia.
Invece sindaco e assessore andrebbero chiamati a rispondere per queste scelte insensate, frutto di arroganza, ma anche di ignoranza. Malgrado la costituzione di un Comitato Difesa e Territorio che ha raccolto migliaia di firme e dimostrato scientificamente che gli alberi si potevano salvare, l’opera di distruzione continua, in una città sempre più brutta, sporca e cattiva.

 Ecco il comunicato del Comitato che non si arrende: «Il nostro comitato esprime profondo rammarico per l'abbattimento dei pini che da cinquant'anni adornavano la strada, contribuendo non solo al paesaggio urbano, ma soprattutto al benessere dell'ecosistema locale. Riteniamo ingiustificata e dannosa questa decisione che segna una triste pagina per la nostra comunità.

Siamo convinti che l'abbattimento di questi alberi rappresenti una perdita non solo dal punto di vista estetico, ma soprattutto ecologico: quei pini erano infatti un habitat per diverse specie di fauna locale e un elemento fondamentale per la qualità dell'aria.

 Il nostro comitato non era, non è, e non sarà mai contro le riqualificazioni urbane ma non è disposto a tollerare le false riqualificazioni che promettono benefici e che in realtà si traducono in scelte insostenibili.

La nostra battaglia non finisce qui. Il comitato rimarrà vigile e attento, monitorando attentamente ogni futura decisione urbanistica che possa compromettere l'integrità del nostro ambiente. Lavoreremo affinché le persone siano davvero ascoltate e affinché si realizzino interventi di riqualificazione davvero sostenibili, che rispettino l'unicità del nostro territorio e il diritto dei cittadini di vivere in un ambiente sano e verde.

Invitiamo tutti i cittadini a unirsi a noi in questa lotta per un futuro migliore e più sostenibile.

Solo insieme possiamo fare la differenza.

Comitato difesa verde e territorio Molfetta»

Sullo scempio interviene anche Rifondazione comunista: «Un disastro da imputare al Sindaco, all'amministrazione e all'assessore al ramo. Non si sono fermati nonostante la mobilitazione dei cittadini abbia dimostrato come la riqualificazione era compatibile con la presenza degli alberi che erano lì da cinquant'anni. L'idea di sviluppo e di progresso che abbiamo - aggiungono - è agli antipodi rispetto a questa non solo in materia di verde pubblico. Non possiamo più aspettare, Molfetta merita un presente ed un futuro diverso in cui gli interessi della comunità vengano prima degli interessi privati di pochi.

Sul tema interviene anche il nuovo segretario cittadino di Sinistra Italiana, Gabriele Vilardi: «In queste ore a Molfetta, si sta assistendo in modo inerme all'abbattimento dei maestosi pini che adornavano via Don Minzoni appartenenti alle isole B e C. Questi alberi, presenti da 50 anni, rappresentavano dei veri e propri polmoni verdi che contribuivano alla qualità della vita della comunità e del quartiere sempre più grigio. La loro mattanza lascia un vuoto, non solo fisico ma anche emotivo, che richiama alla necessità di riflettere sull'importanza delle zone verdi in città.
Gli alberi non sono semplici accessori urbani; sono fondamentali per il benessere ambientale e sociale. Tra i loro benefici scientifici principali si possono annoverare: Purificazione dell'aria: Gli alberi assorbono anidride carbonica e rilasciano ossigeno, migliorando la qualità dell'aria. Inoltre, riducono le polveri sottili e altri agenti inquinanti.

Regolazione climatica: Le chiome degli alberi offrono ombra e contribuiscono a mitigare il fenomeno delle isole di calore, particolarmente grave nelle città densamente costruite.
Habitat per la biodiversità: I pini di via Don Minzoni rappresentavano un rifugio per numerose specie di uccelli e insetti, contribuendo all'ecosistema locale.
Effetti psicologici positivi: La presenza di alberi e spazi verdi migliora la salute mentale, riduce lo stress e favorisce il benessere generale della popolazione.
La mattanza dei pini a Molfetta solleva interrogativi sulla gestione del verde pubblico e sulle priorità delle amministrazioni locali, dove riqualificazione molte volte è sinonimo di erosione del parco verde cittadino o, in alcuni casi come le segnalazioni emerse per il Parco Baden Powell, di degrado e cattiva manutenzione. Sebbene in alcuni casi l'abbattimento di alberi possa essere necessario per ragioni di sicurezza o per lavori infrastrutturali, tali interventi devono essere sempre accompagnati da confronto con la comunità che vive quartiere, i cittadini attivi e associazioni del territorio, valutazioni accurate e compensazioni adeguate.

La rimozione di questi alberi sottolinea la mancanza di una visione integrata per uno sviluppo urbano sostenibile. Una città non può essere vista come un insieme di strade e palazzi: è un organismo vivo, e le aree verdi ne sono il cuore pulsante».

SULLA RIVISTA MENSILE “QUINDICI” IN EDICOLA A MOLFETTA COPERTINA E ARTICOLO “VIA DON MINZONI, SI SEMINA CEMENTO”

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