MOLFETTA - Un mese fa, a Molfetta si gridava la miracolo! La Coalizione di Centro Sinistra, guidata da una giovane Signora, mandata da chi sa chi a Molfetta, sconfiggeva sonoramente il Candidato della Coalizione di Centro Destra che, al primo turno aveva “corso il rischio” di vincere le elezioni a Sindaco. Ancora adesso non ci è ancora chiaro chi sia il mandante del delitto che, “inviando” Paola Natalicchio in quel di Molfetta e chissà con quali mire secondarie, le permetteva di sconfiggere il suo Avversario, forte del sostegno di un “pezzo da novanta” chiamato Antonio Azzollini – sindaco uscente, bi-dimissionario – senatore(bi) della Repubblica e bi-nominato Presidente della Commissione Bilancio.
In pochi giorni si formava il nuovo Consiglio comunale: venivano assegnate, non senza polemiche, le varie deleghe (non come i due precedenti governi C.D., in cui gli Assessori erano a …responsabilità limitata, nel senso che avevano solo l’etichetta di Assessori, ma potere: zero!), ma con poteri pieni relativi al dicastero.
Il lavoro da fare, per i nuovi Assessori e per la nuova Consigliatura è improbo: si tratta di ricostruire il tessuto di una Comunità che, in quasi quindici anni di Governo di Centro Destra, aveva fatto sì che la Città, le Istituzioni, la Cultura, l’Educazione, persino l’Etica fossero stati piegati, dall’arroganza di pochi (vicini al centro di potere) a loro vantaggio ed a danno della Comunità! Un disastro – almeno per i tanti che lo subivano come un sopruso ed una sopraffazione – che ha fatto degenerare tutto.
Alcuni Assessori della nuova Giunta hanno subito voluto connotare il nuovo corso, con provvedimenti immediati ed a costo zero, dopo una rapida disamina della situazione ereditata, descrivendo il vero? stato dell’arte, nulla promettendo e chiedendo la collaborazione di tutti per provare, ad esempio, a salvare la stagione estiva di Molfetta che, negli anni passati, quando sembrava che le vacche fossero grasse, era stata ricca di eventi costosissimi, per la gioia dei Molfettesi. Sembra che non si capisca, allo stato delle finanze dell’assessorato alla cultura, da dove provenissero le risorse che permettevano lo svolgersi di spettacoli rinomati (quelli che alcuni critici – noi fra di essi – definivamo a volte panem et circenses) spettacoli che più che arricchire culturalmente la nostra Comunità, la narcotizzavano, facendole anche perdere di vista quali erano le vere priorità, mai o poco affrontate dall’allora Governo della Città.
E’ passato un mese, smaltita la sbornia della vittoria tanto bella, quanto inaspettata, quindi ancora più bella, adesso incominciamo a domandarci: e allora? A che punto siamo?
Con l’esperienza fatta nelle passate Amministrazioni, eravamo abituati a ritenere la Casa comunale, non già la Casa Comune, ma un’enclave in cui un gruppo di Persone, in assoluta opacità (nei confronti dei Cittadini) assumeva decisioni per tutti, senza darne alcun conto.
Il cambio di passo era agognato, ma osserviamo, appunto ad un mese dal miracolo che, a parte piccoli interventi (dovuti) nella gestione della res publica, ancora non sembra neanche intaccata la carne viva delle sconcezze che anni ed anni di abbandono delle Istituzioni, di assoluta libertà di azione per tutti quelli che potevano piegare, ignorare, aggirare le norme di Civiltà e Civismo, avevano di fatto istituzionalizzato.
Il Corso Umberto, zona pedonale, stamani lunedì – giorno di chiusura infrasettimanale degli esercizi commerciali – pullulava di auto in sosta! E’ un eccellente parcheggio a costo zero, tanto, nessuno ancora forse ha avuto la disposizione di far osservare! l’assoluta intransitabilità del Corso. L’ambulantato (abusivo) la fa ancora da padrone, nessuno “invita” gli abusivi a smetterla di abusare! Un altro fatto peculiare: quante volte, proprio per alleviare il disagio degli automobilisti agli incroci, abbiamo invocato la regolamentazione, magari con delle rotatorie! Ebbene, ne è stata creata una, nuova di zecca, sulla S.S.16 (essenzialmente per la regolamentazione del traffico pesante da e per il cantiere del nuovo Porto; ma è una rotatoria e quindi se ne devono rispettare le regole). Provate a vedere quanti di noi, che ci siamo lamentati della carenza di tale articolo ne rispettiamo gli obblighi?
Si dirà: ma ci vuole tempo per una rieducazione! Potrà essere vero, ma non vediamo quali problemi possa generare un controllo delle Forze di Polizia che sanzionano i refrattari alle norme, anche alla luce del fatto che la Polizia Urbana sembra abbia già avuto un piccolo aumento di organico. Lo stesso vale per tutto il resto – e, non basterebbe un libro per descrivere tutto quello che ci sarebbe da fare, a costo anche limitato, giusto per dare un forte segnale di discontinuità, che poi è quello che il comune Cittadino si aspetta come segno tangibile di una stagione che forse è finita.
Senza dubbio il Sindaco e la sua Giunta sta lavorando alacremente per capire lo stato dell’arte. Però vorremmo fare una piccola considerazione e cioè: Per favore, in attesa di intervenire su voci in capitolo ponderose, almeno date un segnale, forte, con situazioni che anche chi non ha dimestichezza con le arcane cose del governo di una Comunità, sarebbero risolvibili, per il meglio, con interventi piccoli, a costo limitato, se non zero, ma di fortissimo impatto.
Se si sceglie di affrontare primariamente i grandi problemi e relegare la soluzione dei piccoli a dopo o durante, potrebbe rivelarsi una scelta non saggia: si correrebbe il rischio concreto, data l’entità dei problemi grandi e piccoli da risolvere, che in una Legislatura, non si risolvano – come sembra logico – tutti i grandi problemi e si lascino intatti i piccoli, appunto quelli più …suggestivi per il Cittadino.
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