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Concerto di Fiorella Mannoia a Molfetta, tra i più belli dell’estate La cantante romana si è esibita sulla banchina San Domenico festeggiando anche qui i suoi 70 anni di vita e i 50 di carriera
Fiorella Mannoia a Molfetta
16 agosto 2024

MOLFETTA – “Nel profondo sono libera, orgogliosa e canto”: una sintesi perfetta della personalità della rossa combattente Fiorella Mannoia, come sempre impetuosa, audace, autentica, umana, che anche a Molfetta, in uno dei concerti migliori facendo oggi un bilancio dell’estate in città, ha infiammato il pubblico non solo con la musica accompagnata da profonde riflessioni sulla vita e sul mondo, ma anche con alcuni passi di danza, eleganti come il suo raffinato vestito bianco a sirena per festeggiare i suoi 70 anni di vita e i 50 di carriera.

Paladina della difesa delle donne e sostenitrice dei centri antiviolenza, ha lanciato un suo messaggio deciso agli uomini: “Quando una donna dice no, è no”. Più esplicito di così! E ha ripercorso la sua carriera di cantante, ma soprattutto di “interprete” delle canzoni altrui, come si è orgogliosamente definita, non nascondendo la responsabilità di essere fedele al messaggio originale, dando alle parole un valore aggiunto.

Dopo il grande evento di ‘Una Nessuna Centomila’ che si è tenuto a Campovolo nel 2022 – ha dichiarato Fiorella Mannoia sul palco – e grazie alla generosità dei 100mila presenti abbiamo raccolto 2 milioni di euro che sono stati devoluti ai centri anti violenza. Il bollettino di guerra purtroppo continua e solo una minoranza trova il coraggio di denunciare. Dobbiamo convincere le donne che dalla violenza si può e si deve uscire. Cerchiamo di dare un incentivo di coraggio per affrontare questo problema. La nostra è una chiamata alle arti perché con la musica e la cultura ce la possiamo fare!”.

E la musica, secondo Mannoia, è un potente veicolo per parlare alla gente anche di età diverse, perché nella canzoni ognuno può ritrovare se stesso, la propria vita, i propri sentimenti. E mentre pronunciava queste parole, ha notato fra il pubblico una donna che esibiva un cartello con la scritta: “Sei stata la mia luce durante il mio percorso oncologico”, era la figlia di una fan di Terlizzi, una conferma delle parole appena pronunciate dalla magica Fiorella.

E sì, perché lei è magica, nella sua voce, nella sua sintonia col pubblico che ha accompagnato con gli applausi le sue canzoni, manifestando quell’affetto epidermico che si avverte nell’aria, quando senti che il tuo idolo non mente, ma ti abbraccia idealmente come ha fatto lei quando ha ballato sul palco con le braccia aperte, quasi ad abbracciare il pubblico e a coinvolgerlo nella magica atmosfera di grande energia.

Tornando alla musica, c’è da dire che a rendere lo spettacolo ancora più straordinario è stata l’orchestra Saverio Mercadante di Altamura, composta da 21 elementi e diretta dal Maestro Rocco Debernardis nello splendido scenario della banchina San Domenico con la cornice dei pescherecci a dondolare sulle onde, grazie una leggera brezza (che ha spento un po’ il caldo focoso di questi giorni), quasi mosse dalle bellissime note che sprigionavano dal palco, insieme alle luci che, cambiando colore e intensità, seguendo le parole di Fiorella e rendendo rendevano l’atmosfera più incantevole.
Fiorella Mannoia ha proposto una scaletta dei suoi più grandi successi con nuove sfumature e riarrangiamenti realizzati da illustri maestri: Valeriano Chiaravalle, Alterisio Paoletti, Clemente Ferrari, Emanuele Bossi, Stefano Zavattoni e Pippo Caruso.

Oltre che dall’orchestra, la cantante romana è stata accompagnata sul palco da Carlo Di Francesco (percussioni e direzione artistica), Raul Scebba (percussioni), Sebastiano Burgio (pianoforte), Pierpaolo Ranieri (basso e contrabbasso) e Massimiliano Rosati (chitarre).

Questa la scaletta del concerto: Caffè nero bollente, I treni a vapore, Nessuna conseguenza, Io vivrò (senza te) (Lucio Battisti cover), Come si cambia, Se io fossi un angelo (Lucio Dalla cover), Giovanna d’Arco, In viaggio, Pescatore (Pierangelo Bertoli cover), Le Notti Di Maggio (Ivano Fossati cover), Combattente, Margherita (Riccardo Cocciante cover), Bésame mucho, Quizas quizas quizas, Che sia benedetta, Sally (Vasco Rossi cover), Domani è primavera, Mariposa, La storia (Francesco De Gregori cover), Quello che le donne non dicono, Il cielo d’Irlanda (Massimo Bubola cover). Un po’ una storia di questi 50 anni di successi e di ogni brano Fiorella ha raccontato genesi e storia, un viaggio nel tempo, nei sentimenti, ma ha anche suscitato emozioni: “Questa canzone la dedico a quelle che non ce l’hanno fatta, ma soprattutto a chi ce l’ha fatta, perché dalla violenza si può uscire (“Nessuna conseguenza”).

Negli anni 70 Fiorella era giovane adolescente e con i suoi coetanei seguiva gli ideali pacifisti con gli slogan “mettete dei fiori nei vostri cannoni” e “fate l’amore, non la guerra”, mentre ancora oggi la guerra non è scomparsa e ci tocca assistere a milioni profughi in fuga e alle guerre i Europa e in Medio Oriente “Se mi avessero detto allora che il mondo sarebbe diventato questo, non ci avrei mai creduto – racconta Mannoia – l’umanità che tira su muri per tener fuori altri esseri umani. Ci sono 150 milioni di profughi, che scappano dalla guerra, dalle carestie, dalle siccità e non avrei mai pensato che oggi avremmo avuto due guerre così vicine, una proprio dentro il cuore dell’Europa, una non molto lontano. Non avrei mai pensato che con tanta ferocia si potesse infierire su una popolazione civile. Mentre pensavo tutto questo, mi è venuta in mente una canzone di Lucio Dalla che ha scritto più di trent’anni fa e oggi, più che mai è diventata attuale: “Se io fossi un angelo”.

La Giovanna d’Arco immaginata da Francesco De Gregori, vedendola in un concerto illuminata dai riflettori è tornata nell’interpretare la canzone omonima, pensando anche noi Fiorella con un elmo e una corazza: una delle più belle canzoni, ha commentato.

La cantante romana è stata immensa, nelle sue interpretazioni, nella sua capacità di coinvolgere il pubblico e trasmettere la sua passione e la sua anima in un live straordinario, pieno di significati dall’importanza di riappropriarci dei valori, come il rispetto, l’onestà e la necessità di ritornare ad essere umani per sostenerci e aiutarci a vicenda, con civiltà perché siamo noi l’umanità.

E il concerto, dopo un duetto a sorpresa con Michele Bravi col quale ha dichiarato di essere in sintonia con le canzoni “Maneggiami con cura” e Domani è primavera”, non poteva che concludersi con “Il cielo d’Irlanda” con il pubblico galvanizzato al massimo, in piedi, danzando e cantando con Fiorella, che ha voluto donare ben tre bis al suo fantastico pubblico, che lei ha voluto riprendere col telefonino per avere un ricordo di questa magica serata a Molfetta.

Sul prossimo numero delle rivista mensile “Quindici” in edicola il 15 settembre l’articolo sul bellissimo concerto sulla banchina san Domenico.

© Riproduzione riservata

Autore: Adelaide Altamura
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