BARI - Si è svolto nella giornata all’Auditorium della Scuola Media “Michelangelo”, di Bari il “Concerto d’Autunno”, dedicato ai trii di L. V. Beethoven e F. Mendelssohn.
L’evento, che ha avuto luogo nell’ambito de “I concerti dell’ A.I.O.S.”, ha visto protagonista la recente formazione cameristica composta dai tre giovani nostrani: Raffaele Fuccilli (violino), Alessandra Cefaliello (violoncello), Francesco Illuzzi (pianoforte).
In apertura di concerto, il prof. avv. Marzano Donato, presidente dell’Associazione Italiana Operatori Scuola, ha affrontato un tema quanto mai attuale e veritiero: la mancanza di occasioni effettive che diano a giovani talenti la possibilità di esibirsi, in un mondo proteso sempre più verso la ricerca del “grande prodotto artistico straniero”. Gli va riconosciuto il grande merito di aver saputo lasciare la scena a musicisti e musica, protagonisti indiscussi della serata , in linea con le sue parole e con quello che del resto è stato uno dei fini della serata, inserito in un più vasto programma di rilancio della cultura nel territorio pugliese portato avanti coerentemente dall’associazione.
E sulla scia di un sentimento di sincero orgoglio nell’ospitare il giovane trio, ha ceduto la parola a Giovanna Valente, docente presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari.
Una presentazione concisa ma efficace la sua, che ha saputo ben guidare il pubblico nell’ascolto dei due trii in programma per la serata. E altrettanto convincente la riflessione da lei proposta sul “il solismo vs il suonare insieme”, quest’ultimo obiettivamente “più bello e forse più difficile a realizzarsi”, come ha tenuto lei stessa a precisare. “Un suonare insieme - ha proseguito la musicista con alle spalle anni di solida carriera musicale in Italia e all’estero – che richiede una certa maturità artistica e soprattutto un’unità di intenti dei musicisti”. E proprio ai musicisti, o meglio alle loro mani e strumenti, ha lasciato la “parola”. Nella stanza immersa nel buio, il sipario si è aperto, svelando al pubblico tre musicisti e i loro tre strumenti illuminati da una luce calda e soffusa. E in questa atmosfera quasi surreale il Trio op.1 n. 3, ha iniziato a vibrare di quella ricca energia che Beethoven ha saputo imprimere alla sua musica e che non ha faticato a diffondersi in un pubblico che ha mantenuto il silenzio durante e fino alla fine di questa prima esibizione musicale. I successivi applausi hanno palesato la bravura già annunciata che accompagna questa formazione musicale e che ha richiamato un pubblico certo adulto, ma di intenditori del genere cameristico.
Dopo una breve pausa, il trio di Mendelssohn, ha assorbito un pubblico entusiasta di poter ascoltare della buona musica da tre artisti che, nonostante la loro giovane età, hanno mostrato di possedere un grande affiatamento. Si è potuti assistere ad una performance in cui ad emettere suoni di tre diversi strumenti è stata una sola “voce”. Traguardo pienamente conseguito quello dunque dell’ “unità di intenti” con cui il violinista R. Fuccilli, la violoncellista A. Cefalliello e il pianista F.Illuzzi erano stati presentati al pubblico in sala.
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