Anche Quindici in piazza a Roma alla manifestazione per la libertà di stampa
MOLFETTA - Quindici con Mediacoop ha raccolto l'invito della FNSI rivolto a “tutte le forze sociali, sindacali, associative ed a tutti i cittadini a partecipare, senza distinzione di parte o di schieramento, alla manifestazione per la libertà dell'informazione”, da essa indetta a Roma per sabato 3 ottobre a Piazza del Popolo a partire dalle ore 16.
Quello dell'informazione è un sistema profondamente malato che occorre rapidamente risanare. Lo sconvolgimento in corso prodotto in tutto il mondo dalle nuove tecnologie e dalla nascita di nuovi media si sovrappone in Italia ad una situazione endemicamente affetta da gravissime contraddizioni e da pesanti posizioni dominanti. Tutto ciò nel quadro di un persistente conflitto di interessi che coinvolge il Presidente del Consiglio e di interventi ed intimidazioni volti a ridurre ulteriormente il pluralismo e la libertà dell'informazione.
Dopo le cause milionarie intentate contro alcune testate quotidiane, l'attacco al direttore dell'Avvenire e più in generale ai giornali di opposizione è la volta della Rai. Non è bastata la pratica, al suo interno, di un uso esasperato dello spoil system che colpisce professionalità ed autonomia, oggi si aggiunge una campagna contro il pagamento del canone. E' una iniziativa vergognosa che rischia di mettere in ginocchio la più grande azienda culturale del Paese.
Una situazione grave, che potrebbe peggiorare se fosse approvato il disegno di legge in tema di intercettazioni che introdurrebbe ingiustificate limitazioni al diritto di cronaca. L'allarme è molto diffuso: sono in gioco i principi fondamentali che hanno regolato la vita del nostro Paese e la qualità e lo spessore della nostra democrazia. Tutti siamo coinvolti, nell'interesse del settore e del Paese.
E' certamente compito delle imprese e dei loro operatori garantire la qualità di una corretta e libera informazione, caratterizzata da una costante ricerca della verità al di fuori di ogni condizionamento e da un profondo rispetto di un etica professionale quale quella richiesta da un settore così delicato per la vita democratica del Paese. Ma è compito del Governo e del Parlamento predisporre norme, regolamenti e provvedimenti capaci di consentire lo sviluppo di un moderno, aperto e pluralista sistema della comunicazione.