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Verifica politica a Molfetta. Pasquale Mancini al sindaco: deciditi oppure dimettiti e andiamo tutti a casa, la città non può attendere
Pasquale Mancini
19 gennaio 2021

 MOLFETTA – Ancora ad un punto morto la verifica amministrativa a Molfetta, tra voci e nessuna conferma, la confusione cresce. Assessori che escono e poi rientrano, liste civiche in pericolo e poi determinanti, il Pd che guarda e attende.

Nel dibattito politico interviene ora Pasquale Mancini della lista civica “Noi” (area Tammacco) che sul suo profilo Facebook, rompe il ghiaccio ed esprime la sua opinione sulla crisi politica, sulla verifica e sul rimpasto, con un messaggio retto al sindaco Tommaso Minervini.

«I tempi della “verifica” comunale cominciano ad assumere forme grottesche (ancora una settimana di rinvio)  - scrive Mancini -. La città ha bisogno di un indirizzo forte che le indichi la strada per uscire dalle secche e affrontare l’emergenza sanitaria ed economica.

Abbiamo bisogno di piano strategici, interventi al di fuori della confort zone delle opere pubbliche su cui questa amministrazione ha già vissuto per tre anni e mezzo, abbiamo bisogno di costruire idee, dialoghi, futuro.

Tre anni e mezzo senza metter su carta un piano, senza una decisione strategica che non fosse il solito porto o il logico, ovvio ampliamento della zona industriale, bocciando ogni idea che parlava di cambiamenti radicali, di consultare modelli predittivi, di innovazione.

Non guardiamo i Comuni vicini ma se li osservassimo vedremmo come ci si ingegna e come si prepara il futuro, quando non si può contare sulle casse piene.

Ci serve una svolta, un cambio di passo, e insieme il racconto, la narrazione, un fil rouge che faccia capire ai cittadini perché e per cosa si effettuano le scelte, si investe denaro pubblico, si sottoscrivono finanziamenti.

Ogni rinvio, ogni giorno senza agire politicamente è un tradimento del mandato popolare, a Molfetta come in Città Metropolitana, a Bari come al Governo.  Ogni minuto passato bullonati alla sedia a rinviare decisioni peserà sulle spalle dei cittadini e sulla dignità politica e personale di ognuno di noi.

 In maggioranza non ho peso... uno su tanti... il mio peso è qui, in città, sulle pagine dei giornali, sulle colonne di Facebook, dove la dignità e credibilità sono state conquistate in 59 anni di “mazzo” e di affermazioni a volte per me, molto più spesso per gli altri, e non sono messe sullo stesso bilancino dei simboli e dei voti.

Chiedo ad alta voce al Sindaco (cui l’ho già chiesto decine di volte senza essere ascoltato) di porre fine a questa verifica rapidamente o di prendere atto che non c’è modo di farlo – conclude Mancini -. E se questo post dovesse costarmi l’esilio politico pazienza...confermerà che non avete ancora capito niente e che magari avete utilizzato queste righe per trovare il posto che vi serviva e far quadrare il cerchio».

Quali saranno gli sviluppi della crisi politica? A Molfetta, a differenza di Roma, non c’è il voto in Parlamento per cercare una maggioranza. E’ il sindaco che ha il potere su tutto: può decidere di lasciare tutto come prima, oppure di cambiare qualche assessore o azzerare la giunta. Sicuramente non deciderà di dimettersi, malgrado lo scandalo “Appaltopoli” e le dimissioni dell’assessore Caputo, malgrado il passaggio da Emiliano a Fitto, dal centrosinistra al centrodestra. Lo ha detto lui, ma non può governare da solo, quindi dovrà decidersi, ma forse ci sono troppi galli nel pollaio e accontentare tutti non sarà facile.

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