Varata l'Invictus una lancia a remi della Lega Navale
Nella mattinata del 15 maggio nei pressi dei Cantieri Navali ‘‘Cappelluti- De Candia’’, con una commovente cerimonia, si è realizzato il varo della lancia dal nome suggestivo di ‘‘Invictus”, il tutto curato dalla Lega Navale Italiana sezione di Molfetta. Trattasi di una imbarcazione armata da dieci rematori ed un timoniere lunga metri 8,50 per una larghezza di m.2,33 ed una altezza di metri 1,10. Ci sono voluti ben quattro mesi di lavoro manuale da parte di tre carpentieri, meglio definiti come maestri d’ascia che hanno messo in risalto l’antica arte della costruzione di natanti in legno con l’uso di modesti attrezzi e tanta energia fisica. Unico riferimento tecnologico, un semplice foglio su cui era disegnato un progetto navale di una “lancia” da realizzare con legno da manipolare, colla, resine e chiodi. Di importanza essenziale la scelta dei materiali quali il legno di faggio e di mogano che, come molti sapranno, hanno necessità di notevoli tempi di stagionatura per poterli ‘‘addomesticare’’. Il modello di riferimento è stato quello delle imbarcazioni “Palischermo” (Grossa imbarcazione a remi o a vela, al servizio di un naviglio maggiore) della Marina Militare Italiana in dotazione all’Arsenale della MMI di Taranto e dell’Istituto Nautico “Caracciolo” di Bari, e identiche alle scialuppe di salvataggio imbarcate sulla Nave Scuola “Amerigo Vespucci”. Comunque, anche se in periodi diversi tutte queste imbarcazioni sono state costruite e varate presso i Cantieri Navali di Molfetta in seguito a contratti diretti o in sub-appalto dai cantieri “Cappelluti- De Candia”. Naturalmente il presidente della LNI sez. Molfetta, Felice Sciancalepore, autore dell’impresa ha posto in evidenza l’importanza di questa acquisizione (costata 24.000 euro) ai fini della partecipazione dell’armo a competizioni nazionali quali il Torneo dell’Adriatico, dove recentemente l’equipaggio femminile ha occupato il secondo posto nelle gare tenutesi a Brindisi e a Molfetta, mentre l’equipaggio maschile ha ottenuto un terzo posto a Brindisi ed un primo posto nella gara tenutasi nella nostra città. Intanto nella mattinata incerta dal punto di vista meteorologico, hanno preso parte all’evento gli equipaggi delle imbarcazioni, i soci della LNI, curiosi ed appassionati, l’Associazione Eredi della Storia (sempre vicina alla LNI tant’è che alcuni suoi soci sono rematori del nuovo palischermo) che ha portato le sue bandiere per ‘‘colorare’’la ma-nifestazione e l’Ammiraglio De Pinto, socio onorario della LNI, un uomo che ha dedicato la sua vita al mare e alla MMI. Durante la commovente cerimonia l’artista Giuseppe Sciancalepore ha donato una sua opera (olio su tela) raffigurante la lancia in mare con sullo sfondo la silhouette di Torre Calderina mentre l’artista Pasquale de Nichilo ha donato un modellino in acciaio forgiato rappresentante lo scheletro dell’imbarcazione quale simbolo del trofeo organizzato dalla LNI. La classica benedizione dell’armo è stata celebrata da Don Franco Sancilio poco prima del varo con l’equipaggio del team femminile a bordo ed i remi in resta per poi rompere una bottiglia di spumante sulla prua in segno di buon auspicio e di seguito scivolare dolcemente in mare. Il movimento dell’imbarcazione è stato accompagnato dalle note dell’Inno Nazionale, e una volta in acqua i vogatori hanno spinto l’Invictus sino all’ormeggio predisposto presso la sede LNI dove si è festeggiato con un fornitissimo rinfresco con tavole su cui sono stati disposti cibi, paste, frutta, bevande, a disposizione degli ospiti e dei soci. Comunque non va dimenticata l’importanza delle valenze artigianali della nostra città, famosa per l’indotto cantieristico di costruzione e manutenzione di natanti di vario genere, che purtroppo sta attraversando un periodo buio di crisi del settore.
Autore: Michele Spadavecchia