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Torna il Progetto accoglienza con il SerMolfetta
16 settembre 2019

MOLFETTA - In genere sono gli animatori a guidare i bambini nelle attività ludico-ricreative, ma durante il Progetto Accoglienza del SerMolfetta, dal 6 al 9 settembre 2019, sono stati i bambini, figli dei venditori ambulanti della festa patronale, a prendere per mano i più grandi e a condurli verso il loro mondo. Quel mondo che hanno costruito con la loro fantasia, con i loro sogni e con la loro instancabile voglia di giocare e di stare in compagnia.

Quest’anno la tenda che li ha accolti è stata collocata sul lungomare, precisamente in zona Don Cristallino, ma a parte la postazione, non è cambiato nulla: stessa dose di divertimento, stesso impegno da parte dei volontari e stessa sete di amicizia da parte dei piccoli. 

È dal 2011 che l’associazione di volontariato, già presente durante la festa patronale molfettese con la bancarella situata ad altezza Gelateria San Marco, che quest’anno ha visto come gadget delle borracce di tutti i colori mirate a limitare il consumo di plastica monouso, si prodiga nel regalare a tutti loro momenti di svago alternati a momenti di crescita. 

La giornata al villaggio ludico-ricreativo cominciava al mattino presto, non appena i bambini si fossero svegliati e fossero stati portati in tenda direttamente dai volontari di turno, per protrarsi fino a tarda serata. Dal momento in cui indossavano la maglietta rossa con la scritta “Progetto Accoglienza”, fornita dall’associazione, al momento in cui era ora di tornare a casa, non c’erano attimi di tregua: tutto il tempo investito in giochi, balli di gruppo, disegni da colorare, pranzi, cene e tanto altro ancora. Quest’anno i piccoli, infatti, sono stati resi partecipi anche di un teatro di burattini, di uno spettacolo di un mago di bolle e di uno a cura del Teatro dei Cipis, oltre che di una serata finale durante la quale si sono cimentati nella realizzazione di panzerotti. 

Ed è quando i bambini dicono “c’è ancora tanto tempo?”, con i visi tristi della consapevolezza che la festa patronale prima o poi finisca, e di conseguenza anche il Progetto Accoglienza, che ci si rende conto che tutto questo è molto più di un’iniziativa volta a favorire i processi di integrazione e a far sorridere il prossimo. Tutto questo ha un altro nome: bellezza dei legami.

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