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Tante opere, poca manutenzione a Molfetta: Piazza Principe di Napoli soffoca fra le erbacce
L'erbaccia a Piazza Principe di Napoli
06 ottobre 2020

MOLFETTA - L’Amministrazione in carica a Molfetta sta operando per migliorare l’aspetto generale della città, con interventi plurimi che interessano – ovvero, hanno già interessato – tutto il ‘centro città’, e non solo.

Le risorse impiegate sono ovviamente ingenti. I lavori in corso hanno anche sollevato alcune proteste, da parte di cittadini, per le difficoltà ovvie conseguenti all’esecuzione di opere urbanistiche, i cui tempi sono notevoli.

Partendo dalla Stazione ferroviaria, l’area di piazza Aldo Moro, è stata, si potrebbe dire, stravolta. E’ stata realizzata una fontana piuttosto suggestiva, con giochi di luce che ne aumentano la suggestione. Intervento dovuto perché la fontana – molti cittadini ne lamentavano persino la totale mancanza nella nostra città – ha sostituito l’orribile “monumento all’Emigrante”!

Da anni ormai, è in corso di ri-qualificazione quello che si considera il ‘salotto buono della città’: corso Umberto. I lavori che interessano anche alcune vie traverse adiacenti, sono ancora in corso anche a causa della complessità degli stessi; ad esempio la ri-basolatura di via Cavallotti, procede molto lentamente, crediamo anche a causa dello svellimento delle antiche basole di ardesia e la sostituzione con quelle calcaree.

Piazza Principe di Napoli – adiacente a corso Umberto – è stata rifatta completamente. Anche perché, la precedente ri-qualificazione, aveva, a detta di tutti, generato un autentico ‘mostro architettonico’; in particolare quella incomprensibile ‘fontana’ posta sul lato sud, che veniva scherzosamente assimilata ad un orinatoio, un vespasiano.

Vogliamo adesso soffermarci appunto sulla riqualificazione di questa piazza. E’ diventata, la piazza restaurata, un autentico, nel pieno significato del termine, salotto. Sedili, piantumazione di nuovi altissimi alberi di palma, area per giochi di bambini, illuminazione moderna che ha sostituito gli orribili aggeggi precedenti, piccole zone di verde che vivacizzano l’insieme. L’esistenza di un paio di locali di svago, fa sì che addirittura, vi siano delle chaise longue, sedie a sdraio, a disposizione degli avventori, in aggiunta ai tavolini per le consumazioni.

Come si diceva, i lavori sono ancora in corso. Ma si nota già una certa incuria nel mantenere un minimo di decoro e ordine in manufatti costosi da poco dati in fruizione alla cittadinanza.

Piazza Principe di Napoli, in particolare. Le foto del verde di cui abbiamo parlato precedentemente, la dicono lunga sul fatto che si impiegano risorse pubbliche ingenti, distolte magari da altri capitoli di spesa a bilancio, e poi vengono abbandonate a sé stesse. Le piante di ‘pregio’: fiori, ed altro, sembrano soffocare in mezzo alle erbacce che stanno prendendo il sopravvento. L’effetto è brutto!

E’, può sembrare un’inezia, ma non lo è: sembrerebbe che sia il solito modo di gestire le migliorie e le infrastrutture cittadine.

Un breve, rapido elenco dà la misura di quanto desideriamo far rilevare.

Gli impianti semaforici cittadini: forse non ve ne è uno che funzioni a dovere: in altre occasioni abbiamo parlato addirittura di segnaletica pericolosamente ‘equivoca’ (il caso dei fuochi dell’impianto dell’incrocio di corso Fornari con via Zuppetta e via Poggio reale, poi messa a posto). In incroci particolarmente pericolosi e trafficati, le lenti dei fuochi, sono sporche, impolverate, poco visibili con la luce solare radente; e nessuno provvede; molti impianti hanno luci spente.

Un altro capitolo dolente è quello dell’area retrostante il Duomo di S. Corrado, la zona è chiamata Cala S. Andrea. Era poco più che una discarica e luogo di aggregazione di personaggi border line. Fu restaurata in un’altra Consigliatura, fu rimessa all’onor del mondo; è diventato un piacevolissimo ritrovo – specialmente nella bella stagione – per schiere di molfettesi e di alcuni forestieri che la frequentano per l’amenità e suggestione del luogo, la vicinanza al mare e la tranquillità di un’area senza traffico e silenziosa. Forse anche a causa dello scarso senso civico di alcuni cittadini, diventa un sito sporco, ma soprattutto anche a causa dell’abbandono e della manutenzione pari a zero: le suggestive luci led che contornavano i precorsi pedonabili, sono in massima parte spente, l’effetto – molto bello, quando erano funzionanti - anche a causa di un inesistente minimo impianto di illuminazione, è deprimente!

Crediamo che l’elenco in questa sorta di cahier de doléance, sia sufficiente a dimostrare che una certa dose di incuria nel conservare e tenere in efficienza opere per le quali l’Amministrazione ha investito anche risorse rivenienti dai Cittadini.

Dobbiamo forse ancora interiorizzare il concetto fondamentale che, le opere di miglioria riqualificano l’aspetto della città ed è questa, certamente una buona cosa; ma senza che alla miglioria segua il mantenimento dell’efficienza, la manutenzione delle opere, costituisce uno spreco di risorse, con l’aggravante di dare poi l’impressione di una città sciatta, ribalda, cosa che Molfetta non crediamo sia.  

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Autore: Tommaso Gaudio
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