Recupero Password
Talos Festival 2018.  Una manifestazione di altissima qualità musicale di cui ormai non si può fare a meno
15 ottobre 2018

RUVO DI PUGLIA - Finito ormai da giorni il Talos 2018, ho voluto attendere prima di scrivere qualcosa sulla manifestazione, rischiavo di sembrare esagerato nei complimenti e negli elogi, mentre ora a mente rilassata tutto ciò che scriverò sarà veramente quello che ho provato nelle 4 serate finali in Piazza delle Monache a Ruvo di Puglia. Comincio col dire che direttori artistici come il “Grande” Pino Minafra, in giro ce n’è pochi (o magari non ce ne sono proprio), capace ogni anno di emozionare e coinvolgere tantissima gente in quella che ritengo una delle manifestazioni musicali, e non, più importanti che esistano attualmente, dove la musica e l’arte, (in genere), è sviscerata a 360 gradi senza nessuna esclusione, visto che in nove giorni a Ruvo la si respirava H24.

Minafra (coadiuvato dal figlio Livio nella direzione artistica), è stato come sempre il primo ad organizzare, a presentare e ad emozionarsi ed emozionare, ascoltando, egli per primo, le esibizioni degli artisti che si sono succeduti sul palco, evidenziando una passione sviscerata per una scena musicale non “comune” e soprattutto per connubi tra musicisti di estrazione musicale diversa che fondendo le proprie esperienze danno vita a suoni innovativi, originali e “Folli”, la famosa “Follia” a Lui tanto cara.

Il Festival comincia, come ogni anno il 1° settembre con mostre fotografiche, performance coreografiche e concerti pomeridiani gratis in varie location al chiuso e all’aperto, masterclass, flash mob, (a cura della compagnia Menhir), concerti bandistici ecc., ma il bello arriva da giovedì 6 settembre, quando, oltre alle attività diurne, ci si sposta in piazza delle monache dove comincia il Talos International con, anche quest’anno, artisti di rilievo internazionale.

Enzo Avitabile è il primo ad aprire le danze, il napoletano e veterano della musica italiana, che con il suo sound Funky/Partenopeo, ha infiammato la platea, stracolma fino all’inverosimile, affiancato per lìoccasione dai Bottari di Portico, un ensemble di percussionisti che hanno stupito tutti rendendo il sound di Avitabile più potente e incisivo.

Percussionisti eccezionali, avevano due botti enormi e tre piccole adattate a tamburi che hanno praticamente percosso per quasi tutta la durata del concerto, fatica immane, senza mai dare segno di affaticamento, prova di un allenamento duro, lungo e costante. Avitabile ha tirato fuori quasi tutto il suo repertorio, famoso e non; di rito ormai è il tributo al grande Pino Daniele, che puntualmente ha coinvolto ed emozionando tutto il pubblico e terminandola performance con brani che hanno fatto ballare e cantare praticamente tutti, tra cui il suo cavallo di battaglia “Soul Express”, ma prestando attenzione a colorire tutti i brani con una “World Music” detta appunto “ Partenopea “ che caratterizza tutte le sue esibizioni.

Venerdì 7 è la volta del percussionista indiano Trilok Gurtu, un maestro delle Tabla, che si è esibito in una performance solo dove ha messo in evidenza tutte le sue doti nel creare suoni con qualsiasi strumento percussivo, riuscendo a tenere alto l’interesse del pubblico, pur essendo da solo sul palco e  cambiando continuamente atmosfere sonore.

Da giovane Gurtu  è stato anche a Milano, dove ha fatto parte della storica formazione degli Actuala (gruppo sperimentale che fondeva musica africana e orientale), per poi dopo, nel 1978, trasferirsi in Germania, dove tuttora vive e dove ha avuto modo di  collaborare nell’ambito jazz con tantissimi artisti di alto livello, tra Don Cherry e Charlie Mariano, Jan Garbarek, Joe Zawinul, Bill Laswell, Pat Metheny, Terje Rypdal, Vernon Reid, David Torn, Ralph Towner, Andy Summers, Larry Coryell e soprattutto il chitarrista John McLaughlin con cui ha collaborato per più di vent'anni. In Italia ha suonato con Ivano Fossati, Marina Rei e Pino Daniele. Subito dopo, nella stessa serata, si è esibito il famoso ensemble femminile delle Voci Bulgare, che il grande pubblico ha imparato a conoscere grazie a Elio e le storie tese, che in un brano del ’92, “Pippero”, ha invitato a cantare con loro.

Il coro fu fondato nel 1952 come gruppo di canti folkloristici della Radio Bulgara, nel 1987 Marcel Cellier, produttore musicale svizzero, lo battezza “Le Mystère des Voix Bulgares”, che inizia una serie di tournèe e subito dopo incide una serie di album, tra cui il primo il Volume I intitolato appunto “Le Mystère des Voix Bulgares”, che presto diventa un best seller. Dodici anni più tardi, nel 1987, appare il Volume II che nel 1990 riceve un Grammy Award. Il Coro è nominato una seconda volta per il Grammy Award nel 1994 per l’album Le Mystere Des Voix Bulgares: Ritual.

Dal 1988 il direttore del Coro è la Prof.ssa Dora Hristova. L’ensemble è stato anche nominato Ambasciatore Culturale nel paesi della UE dalla Federazione Internazionale dei Cori della Unione Europea. Il repertorio di base è costituito dalle canzoni popolari tradizionali, gran parte delle quali sono state adattate da compositori bulgari di talento per la specifica bella polifonia del coro. Le coriste si esibiscono anche in un programma caratteristico composto da canzoni dei popoli balcanici, da canzoni dedicate a vari rituali come matrimonio, Natale, Pasqua e ad altri eventi dalle ricche tradizione bulgare.

Le canzoni descrivono i bulgari durante il lavoro nei campi o in casa, come condividono la gioia e l’angoscia. Il coro è composto da 24 cantanti provenienti dalle regioni rurali della Bulgaria. La loro abilità sta nel combinare canzoni popolari bulgare con armonie che mettono in risalto i loro timbri unici, con i ritmi irregolari, i costumi tradizionali così pittoreschi e soprattutto il modo di cantare per voci parallele a intervalli (di seconda, di settima e di nona) ritenuti tradizionalmente dissonanti nella musica occidentale. Le loro collaborazioni sono molte, Kronos Quartet, Vanessa May, Elio e le storie tese, Kate Bush, Elizabeth Fraser dei Cocteau Twins, U2 e il rapper Drake, mentre nell’ultimo album spicca la collaborazione con la bravissima cantante Lisa Gerard.  Un vero piacere ascoltarle dal vivo, e a fine esibizione hanno anche tributato all’Italia il canto dei partigiani “Bella Ciao” ripetendolo più volte. Professioniste serissime.

Sabato 8 è stato il turno della Banda tanto cara a Pino Minafra, nella “La notte della banda” insieme ai Fratelli Mancuso e con la collaborazione di: Nicola Pisani, Cesare Dell’Anna, Gino Semeraro, Giuseppe Oliveto, Emanuele Calvosa, Livio Minafra, Donato Semeraro, Michel Godard, Michele Di Puppo, Vittorino Curci, ecc. Spettacolo bandistico unico e intenso, fatto di momenti musicali eccelsi, dove si è sentita nell’aria tutta l’atmosfera e la potenza che una Banda può trasmettere all’ascoltatore.

Mi ha stupito e affascinato Pino Minafra che, seduto sul palco lateralmente, da spettatore primo, si è goduto lo spettacolo come fosse la prima volta che vedesse una Banda suonare, accentuando virtuosismi e applaudendo ogni brano eseguito con una “Passione” che non ha eguali. La Notte della Banda è sempre per me il momento più alto del Talos Festival, perché è dalla Banda che è partito tutto quello che, fortunatamente, vediamo ogni anno a settembre.

L’ultimo giorno ci ha riservato i Fratelli Mancuso, (Enzo e Lorenzo), che hanno regalato emozioni, riflessioni, accordi di poesia e di musica, canzoni, canti sacri, narrazioni, poesia e passione, tanta passione. Il viaggio musicale da loro intrapreso ha come luogo la bellissima Sicilia, bussola della loro ricerca musicale continua.

Polistrumentisti e cantori raffinati ed espressione della Sicilia più arcaica e vera, autori di musiche che affondano nel passato le loro radici, musica che è molto apprezzata sia in Italia che all’estero. Hanno quindi dato vita ad un concerto magico pregno di atmosfere e sonorità di un tempo, usando le voci in maniera stupenda e fondendole perfettamente con la musica. Sonorità antiche e legate tradizione siciliana, una World Music Italiana che dobbiamo più spesso rispolverare, visto che la nostra nazione ne è piena in ogni regione;  abbiamo bisogno di musicisti bravi come i Fratelli Mancuso che riportano alla luce, studiandole e approfondendole, le musiche della nostra stupenda tradizione.

Subito dopo si è esibita la Bandadriatica, Guidata dall’organettista e cantante Claudio Prima; interessante Banda della scena musicale salentina, potente e brillante e con musicisti veramente bravi oltre che a suonare a dare anche spettacolo. La Bandadriatica ha anche fatto un tour nei paesi balcanici e ultimamente si stanno spostando verso oriente. Fondono tradizione musicale salentina con sonorità world ed etniche del Mediterraneo, e avendo sempre il mare e il viaggiare in lungo e in largo come punto di riferimento. La banda ha incontrato e collaborato negli ultimi anni con Boban e Marko Markovic, la Kocani Orkestra, le voci bulgare di Eva Quartet e più di recente il percussionista turco Burhan Ocal; ultimamente anche  Redi Hasa dall'Albania “ che ci ha permesso di costruire una sorta di ponte sull'Adriatico “, ha detto Claudio Prima.

Un concerto che è sembrato un viaggio a bordo della nave insieme alla ciurma dei musicisti. Trascinanti, potenti bravi e spettacolari anche nel recitare, una musica che ti piomba addosso facendoti mancare il respiro e inducendo necessariamente tutti a ballare o magari solo a portare il ritmo. Come da tradizione l’ultimo giorno è sempre esplosivo, e così è stato per questa edizione, tanto da far fare alla Bandadriatica un Bis che è praticamente diventato un altro concerto, tanto si è dilungato.

Spettacolo puro il Talos Festival che ogni anno ci regala emozioni infinite e a cui difficilmente riusciamo a rinunciare. Peccato dover aspettare un anno, magari se si potesse fare ogni tre mesi? Troppo? Al prossimo appuntamento allora.

 Antonio Pisani

Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet