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Solimini: meglio l’ospedale di base potenziato oggi a Molfetta che quello del nord-barese fra 20 anni
24 luglio 2019

 Carissimo Direttore,
ho molto apprezzato, la scesa in campo in difesa del nostro ospedale, da parte di tutti i Sindacati, un fatto molto positivo. Sicuramente i responsabili regionali ne terranno conto.

Purtroppo, anche in presenza di una struttura ospedaliera come la nostra, che ha assoluto bisogno di essere potenziata e che finalmente si delibera e si finanzia in tal senso, è rispuntata la costruzione del nuovo ospedale nel Nord barese. Se ne parla da qualche anno, ma è un progetto, a mio modesto avviso, di difficile realizzazione, almeno per i prossimi 20 anni.

Ritengo che in questo momento, sia opportuno parlare esclusivamente del nostro ospedale che, finalmente vedrà realizzato tutto quanto, per anni è stato invocato e sperato. Il nostro è un Ospedale di base e così rimane; ma con tutte le nuove strutture in arrivo, sarà capace di dare più risposte alla grande domanda di salute che viene dal territorio.

Penso sia più necessario, parlare dei piccoli ospedali esistenti sul nostro territorio. È un grande patrimonio che andrebbe valorizzato, ripensato e ristrutturato. Il territorio ha assolutamente bisogno di centri socio sanitari. Parlo di centri diurni di aggregazione; di strutture geriatriche; strutture destinate alle persone non auto sufficienti; strutture per anziani affetti da patologie neoplastiche; sezione per quanti caduti in stato vegetativo; strutture per la protezione e accoglienza di quelli colpiti dall’Alzheimer. Secondo l’ISTAT, l’Italia ha circa 12.000 residenze socio sanitarie, con una offerta di posti letto di circa 43.000. Ovviamente non sufficienti a coprire la domanda.

Molto evidente, la grande differenza esistente tra il Nord ed il Sud. In Lombardia i posti letto disponibili, sono 30 per ogni 1.000 anziani residenti. In Sicilia l’offerta è di un posto letto ogni 1.000 anziani residenti. La media nazionale è di circa 15 posti letto.

In un prossimo futuro la popolazione italiana non crescerà di molto, ma aumenteranno e di molto, non solo gli ultra sessantacinquenni ma gli ultra ottantenni, con tutti i problemi sanitari ad essi legati. Ecco perché le strutture sul territorio sono indispensabili.

Come se non bastasse, devo riportare quando affermato, qualche anno addietro, dal prof. Umberto Veronesi: “In futuro i malati oncologici saranno di più”. Questo perché il nostro Paese che, il Professore conosceva molto bene, è massicciamente inquinato chimicamente e radioattivamente. Puglia compresa.

Non va dimenticata la BPCO (bronco pneumopatia cronica ostruttiva). È una delle malattie respiratorie molto diffusa, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che, nel 2020 diventerà la terza causa di morte e la quinta causa di invalidità a livello mondiale.

Di questo grave problema, ne stanno parlando e molto le associazioni di volontariato, poco o niente le Istituzioni Sanitarie. I politici dovrebbero pensare meno alle elezioni ed interessarsi di più della popolazione, afflitta da mille problemi.          

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Vitangelo Solimini

 

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