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Simona Molinari e la Jazz studio orchestra di Paolo Lepore conquistano Molfetta
Simona Molinari e Paolo Lepore
16 settembre 2020

 MOLFETTA - Sfatiamo un luogo comune: essere redattrice di un giornale è un duro lavoro ma, come si suol dire, qualcuno deve pur farlo. Un lavoro di un sacrificio immane, non da tutti, specie se si prende parte al concerto di Simona Molinari e la Jazz Studio Orchestra del maestro Paolo Lepore a Molfetta.

Noblesse oblige di una redattrice impegnata, in una frizzante serata del fine agosto molfettese, ad ascoltare musica raffinata nella cornice dell’approdo Sant’Andrea. La verve e professionalità di Paolo Lepore rompono subito gli indugi: poche parole e tanta musica, afferma.

Dalle parole ai fatti e subito la voce di Nestia irrompe. Nestia gioca in casa, l’emozione di cantare nella sua città è palpabile e rende ancora più vibrante la sua voce calda e potente.

Il sacrificio della povera redattrice continua e si sublima quando sul palco appare lei. Troppo limitativo sottolineare l’eleganza dei modi e delle parole, ovvio decantare una bellezza che non si può nascondere ma Simona Molinari è interprete talentuosa, persona ironica e autoironica, che delizia i presenti con aneddoti della sua vita artistica e personale. E non occorre essere il grande Vincenzo Mollica per apprezzare la sua voce.

Simona Molinari è una “tipa tosta” e si cimenta in interpretazioni delle grandi, di quelle icone sacre della musica che ascoltava da adolescente nella sua cameretta: Aretha Franklin, Amy Winehouse, solo per citarne alcune. Il sogno della giovane cantautrice emergente si concretizza quando, vinto un concorso, partecipa al Festival di Sanremo nel 2009 con “Egocentrica”. La “Felicità” la consacra, Raphael Gualazzi la sceglie per interpretare “E se domani” ma non finisce qui.

I suoi concerti riprendono dopo il lockdown registrando il sold out. Molfetta non è da meno, rapita da questa voce che trascina in cori e applausi, una città che con la sua presenza conferma la scelta artistica del cartellone della Città di Molfetta.

Simona Molinari, è bene ribadire è brava e talentuosa come la Jazz Studio Orchestra e come Paolo Lepore, un direttore multitasking, versatile e sperimentatore di esperienze che avvicinano anche la cosiddetta musica d’élite, al grande pubblico.

Applausi, applausi, applausi. 

   © Riproduzione riservata

Autore: Beatrice Trogu
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