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Scandalo “Appaltopoli” il Pd di Molfetta prende ancora tempo prima di uscire dalla maggioranza
17 giugno 2021

MOLFETTA – Il Pd prende ancora tempo prima di far dimettere i propri esponenti nella giunta Minervini che governa Molfetta.

Dopo lo scandalo “Appaltopoli” c’era stata un’esplicita richiesta da parte dei Giovani Democratici e del gruppo Essere Democratici a Nicola Piergiovanni, presidente del consiglio comunale, Giovanni Facchini consigliere comunale e metropolitano e Gabriella Azzollini, assessore, perché si dimettessero dei loro incarichi, per prendere le distanze da un’amministrazione accusata di essere coinvolta in episodi di presunta corruzione.

All’assemblea del partito, con ordine del giorno “Situazione politica amministrativa e giudiziaria del Comune di Molfetta”, tutti gli interventi sono stati a favore di un abbandono dell’attuale maggioranza con la rinuncia agli incarichi degli esponenti dell’amministrazione del sindaco Tommaso Minervini.

C’era anche una posizione delle segreterie provinciale e regionale del partito e dello stesso governatore Michele Emiliano che invita a prendere le distanze da Minervini e dall’amministrazione “ciambotto” delle liste civiche.

Piergiovanni, Facchini e Azzollini hanno comunicato all’assemblea che avrebbero accettato le decisioni della stessa. Quando sembrava che la cosa fosse ormai decisa, è saltato fuori il solito  Piero de Nicolo (che ha come referente l’assessore Azzollini), il quale appoggiandosi anche al commissario Saverio Campanella , che ha sempre avuto un atteggiamento ambiguo nella gestione del Pd locale, ha preso tempo, con la scusa di compiere un passaggio “istituzionale”, chiedendo un incontro chiarificatore col sindaco.
A quel punto, sebbene da più parti si fosse sollevata una questione di legittimità, data l’ora tarda, si è convenuto di accogliere la proposta e di convocare a brevissimo una nuova assemblea per ratificare quanto già deciso.

Insomma, la tattica del Pd sembra essere quella di temporeggiare: difficile staccarsi dalle poltrone, ma i GD e Essere Democratici con l’appoggio di Emiliano, premono perché si chiuda l’esperienza amministrativa con le liste civiche. Questa scelta permetterebbe al Pd di presentarsi al tavolo delle trattative del centro sinistra (al quale non è molto gradito a causa della scelta di appoggiare un’amministrazione di liste civiche per lo più di destra) per farsi perdonare gli “errori” del passato.

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