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Salvato il pronto soccorso di Molfetta, ma soppressa la guardia medica
02 giugno 2016

MOLFETTA - Novità sul fronte della Sanità a Molfetta. Non chiude il Pronto soccorso perché in regola con la normativa regionale per il possesso di tutti i requisiti di base necessari a garantire la prima assistenza in caso di emergenza. 

Lo prevede il piano regionale di riordino ospedaliero che ha salvato anche Monopoli, Putignano e Corato nella provincia di Bari, mentre ha soppresso Terlizzi, Canosa, Trani.
Lo ricorda anche Marta Pisani presidente del tribunale dei diritti del malato:
"La Giunta della Regione Puglia ha emanato la delibera che rivede la classificazione dei Pronto Soccorso. Sono suddivisi in Hub, Spoke o Dea, Pronto Soccorso di Base, Centrale Operativa 118, Punti di Primo Intervento. 
L'Hub prevede ospedali con discipline a maggior complessità in cui il trasportato potrà avere le cure più adeguate ad una seria patologia, come Cardiologia con Emodinamica interventistica h24, Chirurgia vascolare e toracica, Rianimazione pediatrica e neonatale, T.A.C ed ecografia h24, Medicina Nucleare. Per quanto riguarda la nostra provincia esso è ubicato presso il Policlinico di Bari.
Gli Spoke o Dea corrispondono agli ospedali di I Livello con discipline complesse come Chirurgia, Anestesia e Rianimazione, Ostetricia e Ginecologia, Neurologia, T.A.C. ed ecografia h24.
Per la nostra zona essi sono ubicati al S. Paolo e Di Venere di Bari, al “Miulli” di Acquaviva, alla clinica privata “Mater Dei” di Bari.
Il Pronto Soccorso di Base sarà ospitato negli Ospedali di Base dotati di Medicina Interna, Chirurgia Generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto come Radiologia, Laboratorio ed Emoteca.
Quindi rimane il nostro Pronto Soccorso, tra l'altro ristrutturato da poco, con
profusione di denaro pubblico.
Ai Punti di Pronto Intervento solo il compito di fornire le cure primarie prima di
dirottare il paziente al Pronto Soccorso di riferimento. Saranno presenti negli ospedali".
Ma il piano elimina la guardia medica anche a Molfetta, un importante servizio sanitario. Non sono mancate le proteste dei sindacati dei medici: ci sarà un incremento del 25% delle prestazioni notturne che dovranno essere gestite dal 118 (due milioni di prestazioni in più). Ci sarà l'apertura degli studi di medicina generale per 16 ore al giorno con la creazione del ruolo unico di medico di cure primarie e la scomparsa dei medici di continuità assistenziale (ex guardia medica).
In una situazione di questo tipo sarebbe stato necessario quantomeno assumere altri medici sia nel 118 sia nel pronto soccorso.

 

 

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