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Safe Hedge: il concerto a Molfetta fa tutto esaurito
21 aprile 2019

MOLFETTA - Non hanno avuto problemi i cinque musicisti della band “Safe Hedge” a vendere tutti i biglietti per il loro primo concerto, e soprattutto sono stati eccezionali nel far divertire gli spettatori che hanno piacevolmente passato la serata ascoltando le canzoni più famose dal 1961 ad oggi. Il concerto si è svolto nell’Auditorium Sa Filippo Neri e i protagonisti della serata erano 5: la potente voce di Francesco Annoscia è stata accompagnata dal carisma e il talento di altri quattro ragazzi, Luca Degaetano alla tastiera, Cosmo Campanale al basso, Andrea de Candia alle chitarre e Gianmauro La Forgia alla batteria.

Durante la serata, è stato ripercorsa la storia della musica italiana e non, attraverso alcune delle canzoni più belle di sempre, ma non è stata solo una serata di musica, perché la band ha voluto creare una connessione con il pubblico, fermandosi spesso prima di suonare un’altra canzone per svelare qualche segreto o curiosità come ad esempio il significato del nome del gruppo: “Il nome della band – ha spiegato il cantante durante la serata - significa “siepe sicura” che simbolicamente vuole dire che noi vogliamo fare in modo che vi sentiate sicuri e a vostro agio nel nostro habitat”.

Proprio grazie all’atmosfera che si era creata, gli artisti hanno avuto la possibilità di esprimere anche le loro paure, come la classica paura prima dell’esibizione, che non può che essere positiva, perché indica che i ragazzi tenevano  alla serata e si sono impegnati molto per la realizzazione del concerto “provando per ore ininterrottamente – ha detto il parroco di San Filippo Neri don Vincenzo - nessuno può immaginare l’impegno che ci hanno messo, li ho ascoltati provare per giorni interi in parrocchia, e vedo con piacere che tutti gli sforzi sono stati ripagati”.

Da una canzone come “We will Rock you” si è passati a “Laura non c’è”, poi da “Un senso” di Vasco Rossi (canzone particolarmente apprezzata dal pubblico) a “When I was your man” di Bruno Mars, per arrivare poi a cantanti italiani contemporanei come i Maneskin con “Torna a casa” e i Thegiornalisti con “New York”.

L’ultima canzone, “Wish You were here”, è stata dedicata a Claudia, una dolcissima ragazza che ha frequentato la parrocchia, prima che una grave malattia interrompesse la sua vita. Il cantante ha espresso un piccolo pensiero per ricordare la giovane ragazza: “Ci ha lasciato circa un anno fa, e vorremmo che questa canzone fosse dedicata a lei. Vorremmo che tu fossi qui con noi”.

Il concerto si è concluso con numerosi applausi, insieme ai ringraziamenti dei ragazzi e alle parole del parroco, seguite dalla canzone “Un senso” che è stata ricantata per soddisfare il pubblico, desideroso del “bis”.

La paura degli artisti di esibirsi davanti ad un pubblico così vasto è svanita grazie al pubblico che ha dimostrato di apprezzare il concerto, ma soprattutto grazie alla bravura dei ragazzi, che continueranno ad allenarsi e a provare le loro canzoni, in attesa di rincontrare il pubblico e risalire sul palco per un nuovo concerto.

© Riproduzione riservata

Autore: Sara Mitoli
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