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Rinascere (Felice Spaccavento): Molfetta una città che non ama i giovani. “Luoghi Comuni”, candidatura ritirata dal Comune penalizza associazione giovanile del territorio. Sfumato finanziamento regionale
04 maggio 2021

 MOLFETTA – Anche il Movimento politico di sinistra “Rinascere” (Felice Spaccavento) interviene sulla vicenda dell’Associazione “La Plancia Piena”: «Desta profonda amarezza la vicenda denunciata pubblicamente dall’associazione “La Plancia Piena” (realtà attiva da anni sul nostro territorio per la promozione della cultura ludica, del gioco da tavola e del gioco “intelligente”) riguardante l’affidamento della gestione di un immobile nel centro storico della città.

Si tratta dell’ennesima dimostrazione di sciatteria e pressapochismo di un’amministrazione comunale che cerca di rappresentarsi come operativa ed efficiente ma che, in realtà, alla prova dei fatti si dimostra incapace e contraddittoria, come in questo caso.

Per comprendere di cosa stiamo parlando occorre fare un passo indietro: nel luglio del 2019 il Comune di Molfetta decise di partecipare al bando “Luoghi Comuni”, l’iniziativa della Regione Puglia finalizzata a rivitalizzare e recuperare spazi pubblici sottoutilizzati attraverso il sostegno a progetti di innovazione sociale, promossi e realizzati da organizzazioni giovanili.

Gli immobili che il Comune individuò affinché potessero essere riutilizzati e valorizzati nell’ambito dell’iniziativa regionale, erano due: uno nel centro storico (su Via Macina, angolo Via Piazza) e l’altro presso l’Ospedaletto dei Crociati, nel complesso monastico della Madonna dei Martiri.

Nel febbraio del 2020, quindi, il Comune di Molfetta trasmise la candidatura per entrambi gli immobili che il successivo 20 maggio fu approvata dalla Regione Puglia.

A quel punto la Regione pubblicò, sul portale dedicato all’iniziativa, le schede informative e le foto relative ai due immobili selezionati a Molfetta, in modo da invitare realtà giovanili del territorio a presentare e proporre iniziative da potervi realizzare, nel rispetto dell’indicazione fornita dal Comune che, per quanto riguardava i locali del Centro Storico, era quella di destinarli ad “attività di interesse sociale, culturale o turistico”. Le proposte arrivate, poi, sarebbero state valutate da un’apposita commissione regionale che, a seguito di una fase di co-progettazione di dettaglio delle attività da avviare, avrebbe individuato il soggetto gestore cui sarebbe andato anche un contributo regionale di 40.000 euro.

Per promuovere l’iniziativa e sensibilizzare le organizzazioni giovanili presenti sul territorio a partecipare al bando, il Comune di Molfetta, nel luglio 2020, organizzò anche un “Open day”, in collaborazione con la Regione Puglia, per presentare alla città il progetto e per invitare le associazioni della città a proporre attività da svolgere negli immobili selezionati.

E così, proprio raccogliendo l’invito rivolto a tutte le organizzazioni giovanili del territorio dal Comune di Molfetta, l’associazione “La Plancia Piena” ha proposto nei mesi scorsi un progetto di riutilizzo dell’immobile di Via Macina che puntasse alla valorizzazione del centro storico e alla promozione del territorio attraverso la cultura del gioco e l’organizzazione di iniziative di “urban gaming” con il coinvolgimento di cittadini, turisti e ospiti anche stranieri.

Il progetto proposto dall’associazione è stato valutato e approvato dalla Regione Puglia ma proprio alla vigilia dell’avvio della fase di co-progettazione di dettaglio delle attività, da realizzarsi (come previsto dal bando) con i tecnici della Regione Puglia, ecco la doccia gelata da parte del Comune di Molfetta che, con delibera di Giunta Comunale n. 14 del 23 febbraio scorso, ha formalmente ritirato la candidatura dell’immobile di Via Macina dal bando “Luoghi Comuni”.

E così tutto il lavoro fatto dai ragazzi dell’associazione “La Plancia Piena” per progettare l’intervento, ma anche tutto l’iter amministrativo messo in campo dalla Regione Puglia per la buona riuscita dell’iniziativa, è stato completamente vanificato per colpa del Comune di Molfetta, senza contare il contributo di 40.000 euro per la gestione dello spazio, andato perduto.

Ma perché questo brusca, repentina e incomprensibile retromarcia da parte dell’amministrazione comunale? Le motivazioni di questo ritiro appaiono, dal nostro punto di vista, davvero risibili dal momento che la Giunta comunale, dopo aver ufficialmente dichiarato, nel febbraio 2020, che l’immobile era immediatamente fruibile in quanto recentemente ristrutturato (la fruibilità dello spazio, infatti, era un requisito di partecipazione al bando “Luoghi Comuni”), come dimostrano anche le foto presenti sul portale della Regione Puglia, pochi mesi dopo ha cambiato idea, sostenendo che lo stesso immobile non fosse utilizzabile dal momento che sarebbero necessari “cospicui lavori di ristrutturazione della struttura”.

A questo punto, qualcosa non torna: o il Comune ha mentito prima, quando ha dichiarato l’immobile fruibile per candidarlo al bando regionale, o ha mentito dopo, quando ha dichiarato lo stesso bene non utilizzabile e da ristrutturare completamente, per poter ritirare la candidatura.

Ma quel che più sconcerta è che il Comune di Molfetta ha dimostrato di non avere affatto le idee chiare su questa questione, dal momento che dopo aver candidato, nel febbraio 2020, l’immobile del Centro Storico al bando “Luoghi Comuni” e dopo aver avuto notizia dell’ammissione dello stesso alla misura regionale, lo ha anche inserito tra gli immobili da concedere in locazione per attività artigianali, commerciali e di ristorazione, nell’ambito del bando comunale “Cuore Antico”, pubblicato nel gennaio 2021.

Come è possibile che il Comune abbia inserito lo stesso immobile in due diverse iniziative? E perché, pur avendo ottenuto un finanziamento regionale di 40.000 euro per la gestione dello spazio con finalità culturali e di valorizzazione del territorio, ha preferito negare i locali ad un’associazione giovanile per affidarlo, invece, a un imprenditore di fuori città affinché vi realizzi un’attività di ristorazione? E davvero, su questo, non ha nulla da dire l’assessora con delega alle Politiche Giovanili, Gabriella Azzollini, espressione del Partito Democratico, che ha promosso l’iniziativa “Luoghi Comuni”, tessendone le lodi nel corso dell’iniziativa svoltasi a Molfetta un anno fa, proprio nella piazzetta del Centro Storico di fronte al locale di Via Macina, e oggi ha condiviso la scelta di ritirare la candidatura dal bando?

Ecco, in tutta questa oscura vicenda l’unica cosa chiara è che l’Amministrazione ha le idee parecchio confuse sullo sviluppo e sul rilancio del centro urbano.

L’obiettivo perseguito in modo miope e approssimativo, infatti, sembra solo quello di moltiplicare, nel Centro Antico, le attività di ristorazione per renderlo il “quartiere della movida”.

Noi riteniamo, invece, che per contrastare il pericoloso fenomeno di desertificazione del centro urbano e dare sostegno alle attività imprenditoriali già insediate nell’area tra piazza Municipio e Banchina San Domenico, al contrario, occorra dare forza ad un processo di diversificazione dell’offerta territoriale, integrando proposte culturali, ludiche, ricreative, commerciali e di interesse sociale all’interno dello stesso tessuto. Moltiplicare le occasioni d’uso e generare una trasversalità degli utilizzi di valore è, di fatto, la sfida comune che Molfetta deve abbracciare.

Ma, come appare evidente, questa amministrazione intende percorrere un’altra strada, quella sbagliata.

E allora non possiamo che dare ragione ai ragazzi dell’associazione “La Plancia Piena”: Molfetta, questa Molfetta, non è proprio un paese per giovani».

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