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Rifondazione Molfetta: Scelte gravi e scellerate nella gestione dell’impianto di rifiuti plastici
04 marzo 2020

MOLFETTA – Rifondazione comunista attacca l’amministrazione Minervini per la gestione dell’impianto di rifiuti plastici. «Nel silenzio generale l’amministrazione Minervini e la dirigenza Asm preparano un altro disastro che riguarda la fine dell’appalto dell’impianto di selezione di rifiuti plastici da anni affidato alla società privata Trasmar.

Il presidente Asm Paparella ha deciso di internalizzare dal prossimo 1° aprile la gestione dell’impianto con i 48 lavoratori addetti.

Ovviamente con la campagna elettorale alle porte a sostegno del candidato Tammacco, della stessa lista civica del presidente Paparella, non ci si può permettere una brutta figura e allora via con gravi scelte elettoralistiche che rischiano di far saltare il banco.

In linea di principio saremmo d’accordo con una scelta che anche la precedente amministrazione di sinistra aveva prospettato ma internalizzare il servizio senza essersi preparati con un piano industriale è folle e scellerato. Infatti, in questi due anni, nonostante le nostre ripetute richieste e sollecitazioni, in Consiglio comunale e non, l'amministrazione Minervini ha rinunciato al progetto ideato dalla precedente amministrazione di sinistra e gestione aziendale dell'Asm ossia al progetto di rifacimento di un nuovo e moderno impianto di selezione dei rifiuti plastici, perdendo anche 3.000.000 di euro di contributo regionale.

Se gli amministratori “esperti” ci avessero ascoltato, oggi avremmo un nuovo impianto tecnologicamente avanzato totalmente comunale in grado di garantire non solo la reinternalizzazione di tutti i lavoratori della Trasmar ma soprattutto nuovi introiti per le stremate casse aziendali dell'Asm che invece si ritrova proprietaria a metà con Trasmar di un impianto tecnologicamente vecchio.

Insomma, si scherza con il fuoco e a fronte della già pesante situazione finanziaria dell’Asm si procede a un’internalizzazione utile a prendere tempo con i lavoratori e rinviare i grossi problemi dell’azienda dopo lo svolgimento della campagna elettorale.

È gravissimo aver rinunciato alla costruzione di un nuovo impianto, avendone anche le risorse e ora lanciarsi in questa avventura irresponsabile. Ancora più grave sarebbe da parte dell’Asm sobbarcarsi l’acquisto delle strutture dell’impianto di proprietà di Trasmar che, oltre a non pagare i propri dipendenti negli ultimi mesi, presenta problemi di inadempienza contributiva.

Quello che lanciamo è un grido d’allarme per una situazione che rischia di esplodere e ricadere dopo la campagna elettorale su tutti i lavoratori di Asm ed ex-Trasmar.

Una situazione che andrebbe discussa e risolta alla luce del sole invece del silenzio da pre-campagna elettorale e l’assenza di dibattito non solo in Consiglio comunale ma anche nella Commissione consigliare comunale che si occupa di ambiente e rifiuti.

Una commissione che da mesi non viene più "opportunamente" convocata dal presidente Paolo Ragno, della stessa lista civica del candidato Tammacco e del presidente dell’Asm, Paparella».

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