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Reddito di dignità, a Molfetta solo 443 domande. Ma cresce la povertà. I problemi dell'accertamento dei requisiti e il ritardo nelle erogazioni
20 aprile 2017

MOLFETTA – Non ha avuto successo a Molfetta l’iniziativa del reddito di dignità: sono state presentate solo 193 domande nell’Ambito territoriale che comprende anche Giovinazzo.

Ma non tutte potranno essere accolte a causa della mancanza dei requisiti richiesti. Eppure il numero dei poveri è in crescita, come confermano i dati dell’Istat che registrano l’11,9% delle famiglie italiane nel 2016 in “grave deprivazione materiale”. Se si considera che nel 2010, in piena crisi economica la percentuale era del 6,9%, si può ben capire come la situazione stia divenendo drammatica.

Una conferma viene anche dai dati della Caritas che nel 2010 censiva 443 poveri, che oggi sono almeno raddoppiati, soprattutto se a queste persone in difficoltà si aggiungono anche quelle seguite dai servizi sociali e perfino coloro che non denunciano questo stato di deprivazione, soffrendo in silenzio.

Il reddito di dignità istituito dalla Regione Puglia, prevede una integrazione al proprio reddito con contributi da 210 a 600 euro mensili. Chi fa domanda per questo sussidio deve partecipare ad un tirocinio o a un progetto di sussidiarietà, che prevede l’aiuto di un gruppo multiprofessionale e del Centro per l’impiego territoriale per l’avvio al lavoro. Le difficoltà sono legate all’accertamento del reddito in base all’Isee, alla lentezza nell’erogazione dei contributi, al meccanismo complicato del sistema e alla difficoltà nel collocamento.

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