Quanto conta Conte per rilanciare il Sud in un governo a trazione leghista?
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
Interrotto solo da un applauso il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla inaugurazione della 37ª Fiera del Levante: quando ha promesso di lavorare sull’alta velocità. Un applauso di chi spera ancora almeno sull’ammodernamento della linea ferroviaria.
Ma Conte a Bari ha colto l’occasione per giustificare qualche défaillance del suo governo, dichiarando: "Non si poteva fare di più", ripetuto più volte, soprattutto sull’Ilva.
“Bisogna dire grazie al ministro Di Maio che è riuscito a ottenere uno straordinario miglioramento del livello occupazionale, garantendo a tutti gli stessi diritti; non potendo ridiscutere la gara perché il rischio di un contenzioso legale che ci vedeva perdenti e abbiamo dovuto acconsentire a lasciare l'aggiudicazione avvenuta. Abbiamo migliorato il piano della tutela ambientale: non si poteva fare di più” (forse Conte non conosce la canzone di Morandi “Si può dare di più”, ndr).
A dispetto delle notizie sull’autonomia da concedere al Veneto per gratificare l’amico Zaia, Conte prova a parlare ancora di Sud, quando finora non si è visto nulla e si è parlato solo di respingere i migranti.
Il grande piano delle infrastrutture e la realizzazione dell'alta velocità, "soprattutto qui al Sud e in Puglia", sono le priorità dell'esecutivo. "Le infrastrutture in questi anni sono state pesantemente penalizzate. Dall'ammodernamento e dalla revisione del sistema delle concessioni otterremo la valorizzazione delle opere pubbliche e il favorimento del partenariato. Ma non si può lucrare sui beni pubblici a spese dell'intera politica. Questo governo presta molta attenzione al Sud, vogliamo fare del Mezzogiorno il laboratorio di un nuovo intervento pubblico in economia, magari attraverso la Cassa depositi e prestiti. Vogliamo lavorare sulla decontribuzione per le assunzioni stabili e di giovani, ma anche di over 35 disoccupati da almeno sei mesi. Vogliamo favorire le giovani start up. Vogliamo lavorare all'alta velocità, soprattutto qui in Puglia".
Insomma, dov’è il cambiamento, soprattutto nelle azioni concrete, più che nelle dichiarazioni d’intenti e dei programmi? Quanti "laboratori" abbiamo visto finora, finiti in fallimento? Tutti i presidenti del Consiglio alla Fiera del Levante promettono, ma poi, passato settembre, le promesse se le porta il vento. Un presidente pugliese può cambiare la situazione? Ma quanta autonomia ha Conte rispetto ai suoi tutor Di Maio e Salvini?
La platea a questo ha pensato mentre Conte parlava e si chiedeva: “Quanto conta Conte?”. E lo sguardo di molti si rivolgeva allo slogan di questa 37ª edizione della Fiera del Levante che campeggiava sullo sfondo: “Fieri di essere nel futuro”.
E, sempre in tema di promesse, non potevano mancare le solite infrastrutture (film già visto) con riferimento alla manovra: “Faremo una manovra seria, terremo conti in ordine ma saremo coraggiosi. Faremo un grande piano per le infrastrutture, saremo molto rigorosi. Reddito di cittadinanza e riforma fiscale saranno due pilastri su cui lavoreremo per sagomare una manovra che sia anche di equità sociale».
Come non citare anche i trasporti: “Dobbiamo potenziare il trasporto, lavorare sull'alta velocità anche in Puglia (e qui ha rimediato un applauso di circostanza, ndr). Sono inaccettabili le ferrovie. Come utilizzo dei fondi europei dobbiamo migliorare, siamo passati dall'ultimo al penultimo posto. Noi siamo ambiziosi”.
Ed ecco il pistolotto finale: “Questo governo pensa molto al Sud vogliamo fare del Mezzogiorno il laboratorio di un nuovo intervento pubblico in economia. Stiamo studiando gli elementi più efficaci. Vogliamo favorire le giovani start up, servono infrastrutture fondamentali. Vogliamo lavorare sull’alta velocità, potenziando il trasporto regionale. Vogliamo migliorare l’utilizzo dei fondi europei. Stiamo lavorando a una task force per poter avere una sollecitazione ulteriore all’utilizzazione dei fondi che a volte ci sono ma non sappiamo utilizzarli. Dobbiamo far partire il porto di Gioia Tauro, contrastando il caporalato e la criminalità organizzata”.
Chi ricorda quante task force si sono succedute (anche nelle promesse) almeno in questi ultimi trent’anni, da quando questa espressione è diventata di moda, perché fa molto effects american revolution? Avremmo vinto una guerra, almeno in economia, con tutte queste task force che abbiamo allestito negli anni e nelle parole.
Infine il presidente della Regione Michele Emiliano ha fatto la sua parte, chiedendo a Conte: “Come restituiremo alla generazione successiva la speranza e il desiderio di faticare per costruire un’Italia migliore? L’unica cosa che li motiverà sarà la nostra rassicurazione che ci occuperemo solo di italiani e non di migranti? Lei pensa che sia sufficiente a bloccare la fuga dall’Italia degli italiani?”. Negli ultimi10 anni ne sono andati via dal Sud ben 800mila.
Un interrogativo senza risposta, fino a quando non ci sarà una decisa inversione di tendenza nelle politiche per il Sud. Una chimera e Conte lo sa bene, perché il suo datore di lavoro, prima che Movimento 5 Stelle si chiama Lega Nord Salvini.
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Autore: Felice de Sanctis