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Quale Molfetta democratica verso il 2030
15 ottobre 2020

Immaginare oggi quello che potrà accadere nelle prossime Comunali non può prescindere da un’analisi, pur breve, di quello che è accaduto nelle ultime elezioni dal 2017 ad oggi. Per fare questo, diamo un’occhiata ai risultati reali raggiunti dalle forze di CS negli ultimi anni, nelle ultime tornate elettorali e tenendo presente che il corpo elettorale cittadino ammonta a circa 56mila votanti. Questa piccola analisi tiene conto del PRC pur tenendo conto della dichiarata lontananza del partito sia dalla coalizione che ha sostenuto il nuovo governo regionale che dal governo nazionale, ma convinti che quel partito rappresenta un soggetto politico indispensabile per immaginare una alternativa amministrativa alla città. Le Comunali 2017 Le forze politiche del CS andarono in ordine sparso: il PD scelse di appoggiare Tommaso Minervini ottenendo 3192 voti, il movimento Area Pubblica ottenne 1.427 voti sulla candidatura di Bepi Maralfa e nella coalizione che appoggiava Gianni Porta, si registrarono 2.003 voti al PRC, 839 voti ai Democratici e Progressisti e 1.378 voti a Sinistra Italiana. Se queste forze si fossero presentate insieme avrebbero ottenuto 8.839 voti pari a circa il 18% dei votanti. Le Europee 2019 Lo scorso anno, in queste elezioni, ogni partito correva da solo: il PD ottenne 3.156 voti, La Sinistra (PRC + S.I.) 2.079 voti, +Europa 983 e Europa Verde 347. Assieme queste forze del CS ottennero 6.565 voti ovvero circa il 12% dei votanti. Le Regionali 2020 In queste ultime elezioni il primo partito del CS è stato Puglia Solidale e Verde (S.I., Verdi, Socialisti e La Forza della Puglia) con complessivi 4.243 voti, il PD ha ottenuto 2.360 voti, Senso Civico 1.080 voti, Italia in Comune 289 voti. Assieme hanno ottenuto 7.972 voti, ovvero una percentuale che si aggira sul 15-16 % dei votanti. E’ evidente che, pur registrando un incremento alle scorse regionali di circa mille voti, il CS nel complesso è ancora molto lontano dalle percentuali che consentirebbero di poter concorrere ad un ballottaggio elettorale alle comunali. Andrebbe quindi distinto il successo personale di un candidato, rispetto ad un risultato utile per una coalizione che deve puntare a superare i 10mila voti. Ci sono comunque da tener presenti alcune questioni che le regionali hanno evidenziato nella nostra città: Il PD che alle regionali ha appoggiato Emiliano e che al Comune governa con chi ha sostenuto Fitto. In tre anni il PD ha perso un terzo dei suoi voti, deludendo il suo elettorato di opinione che costituisce la vera forza di questo partito nazionale. Il culmine lo ha toccato alle regionali: ha rinunciato alla sua identità di partito storico del CS continuando a sostenere convintamente una giunta che è di destra nei fatti, nelle opere che autorizza e nella visione di futuro nero che sta assicurando alla nostra città. Stiamo assistendo alla fine gloriosa di un partito che è stato sempre al centro della vita democratica della nostra città. Per quanto altro tempo ancora? E’ arrivato il momento di sciogliere questo nodo, bloccante e dirimente per qualsiasi ragionamento si voglia intraprendere sulle prossimo comunali. La novità della lista unitaria Puglia Solidale e Verde Quest’anno, in occasione delle regionali, abbiamo assistito in Puglia ad una nuova proposta politica: la lista Puglia Solidale e Verde, ovvero un cartello che ha visto correre insieme gruppi politici che, fino a qualche mese fa, in regione operavano distanti tra loro. Più che una Lista è apparso un progetto politico da non disperdere; per le idee messe in campo questa lista ha voluto tenere insieme due grandi tematiche care alla nostra regione: la solidarietà tanto cara alla gente di Puglia e la necessità di preservare il territorio, il mare e il paesaggio, punti di forza che fanno della nostra regione una realtà unica in Italia e in Europa. Sinistra Italiana, i Verdi, i Socialisti e La Forza della Puglia hanno svolto un ruolo importante nelle Regionali, sostenuto dai tanti candidati, donne e uomini, da sempre attivi sui territori e che continueranno la loro azione a difesa del lavoro e dei lavoratori, dello sviluppo sostenibile, dell’inclusione sociale, della buona sanità pubblica e dei diritti delle persone. Su queste vertenze è stata incentrata la proposta politica che ha animato la campagna elettorale della Lista. Un patrimonio di persone e idee da coltivare per il futuro. Dal 2013 manca un progetto politico comune del centro sinistra (CS) La giunta di Paola Natalicchio ha rappresentato l’ultima occasione di governo del CS in città: sono stati riportati in equilibrio i conti delle casse comunali, è stata fatta chiarezza in Procura e in città sulle vicende del nuovo Porto, sono stati urbanizzati i nuovi quartieri periferici, sono stati immaginati nuovi scenari per i luoghi significativi di una città di mare, con studi e progetti per valorizzare il lungomare, il viale dei crociati, la costa da levante a ponente, etc. Infine, l’ultimo fondamentale provvedimento adottato, dopo tre anni di governo, è stata una delibera con la quale si voleva chiudeva l’attuazione del Piano Regolare generale (PRGC) basato su stime che vedevano a Molfetta nel 2020 una popolazione di 80mila abitanti (siamo a meno di 60mila) per passare ad un PUG, un nuovo Piano urbanistico che rivedesse le ormai vecchie strategie basandole su dati reali, esigenze vere dei quartieri e ipotesi meno invasive del cemento sul territorio. Saremo, oggi, tutti d’accordo a proseguire e aggiornare quel programma di governo? Si vorrà ritornare a fare squadra assieme? Siamo disponibili a lasciare i personalismi per fare spazio ad un gran lavoro di programmazione per la città del 2030? Intanto i palazzi “palafitte” e i palazzi sulle lame vanno avanti, la sicurezza delle persone e della città è in bilico, il porto resterà per molti anni ancora un ecomostro e queste ferite sul territorio e sul paesaggio ce le porteremo assieme per il futuro, alla faccia del pericoli sul cambiamento climatico e sul dissesto idrogeologico. Cosimo R. Sallustio

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